Il connubio tra sport e musica ha sempre vissuto un eterno ondeggiamento tra (rari) memorabili alti e (tanti) terribili bassi, declinandosi in una miriade di sinfonie che, volente o nolente, si sono fissate nella memoria musicale e culturale di tutti noi: tra performance canore di sportivi più o meno riuscite (Cassius Clay/Muhammad Ali, Alexi Lalas, Marco Lucchinelli, Ruud Gullit, Carl Lewis, Kevin Prince Boateng, i Los Angeles Lakers, Beppe Galderisi, Shaquille O’Neal, i giocatori del Liverpool, Giorgio Chinaglia…), canzoni ispirate a gesta sportive (A.C. Milan di Booba, La reina del Mundial della Tigresa del Oriente e l’immortale Notti magiche interpretata di Edoardo Bennato e Gianna Nannini) o anche attrezzature sportive (Zamboni dei The Gear Daddies), per finire con gli inni, dagli arcinoti Milan Milan e Pazza Inter ai misconosciuti Dea di Roby Facchinetti e Neroverdi di Nek, tanto per nominarne alcuni, il fil-rouge che ha unito la prestazione atletica a quella canora è sempre stato di rilevanza orrorifica.
Oggi però parliamo di Onore e gloria che, tuttavia, occupa un posto particolare nel mio cuore: si tratta del tremendo inno della pallacanestro Olimpia Milano, nota in questi anni come EA7 Milano dal nome dello sponsor principale sponsor Emporio Armani.

Chi vi scrive segue da quando era bambino le vicissitudini sportive delle Scarpette Rosse, questo il soprannome storico della squadra più titolata d’Italia: c’ero quando Milano dominava con le giocate di Mike D’Antoni e la guida tecnica del The Coach Dan Peterson; c’ero nell’anno dello scudetto targato Stefanel e negli anni bui delle presidenze Tacchini e Corbelli. C’ero nei primi anni della gestione Armani. Da brianzolo un po’ bastian contrario che si è sempre rifiutato di tifare Cantù ho supportato Milano nelle gioie e nelle delusioni, e per questo parlarne oggi su una pagina musicale è per me questione d’orgoglio. Già, perchè anche un’istituzione della palla a spicchi come l’Olimpia ha il suo orrore nascosto nell’armadietto.
Stagione 2008/2009: a dispetto del budget milionario messo sul piatto dalla ricca proprietà, i risultati sportivi dell’Olimpia stentano ad arrivare e Milano si trova sempre sfavorita nella lotta allo scudetto contro una schiacciasassi dei tempi quale la Mens Sana Siena, allora sponsorizzata dal Monte dei Paschi. E poiché le disgrazie sono come le ciliegie e arrivano sempre in coppia, i tifosi accompagnano quelle sul parquet a quelle diffuse nelle casse del Forum di Assago: l’arrivo di Onore e gloria, nei break delle partite casalinghe era solito essere accompagnato da grida di disapprovazione da parte dei supporter che, frustrati dai risultati non soddisfacente, scatenavano la loro ira nei confronti del pezzo composto dai Gemelli DiVersi, noto quartetto milanese a tinte hippoppeggianti.
La canzone in sé non si discosta dalla classica produzione dei Gemelli DiVersi e non ha alcuna pretesa, se non quella di essere una canzone commissionata a Thema, Grido, THG e Strano (a quei tempi già in fase calante) per tributare la squadra di basket di Milano. Nulla di male i fondo: un discorso che tutto sommato potrebbe avere anche senso, considerando il legame che ha sempre unito, specialmente oltreoceano, la pallacanestro alla musica rap. I problemi, nel caso di Onore e gloria sono tre: la poca famigliarità intercorrente ai tempi tra i supporter dell’Olimpia e quel tipo di musica, un testo che unisce la classica base un po’ truzza a delle liriche bambinesche e delle espressioni gergali alla «bella zio» che in caso di sconfitta della tua squadra possono evocare le peggiori reazioni viscerali e, dulcis in fundo, i Gemelli DiVersi stessi, perfetto esempio di tamarri ossigenati e tatuati dal grado di accettazione sociale border-line, con una fanbase di ragazzine tra gli 11 e i 18 anni. Non esattamente il prototipo di individuo che ti aspetteresti di incontrare in un palazzetto dello sport a una partita di basket da noi.
Non stupisce quindi che il pezzo sia presto finito nel dimenticatoio, per essere rispolverato solo da amanti dello sport e degli orrori come il sottoscritto, a monito del fatto che, forse, non sempre si stava meglio quando si stava peggio. Forse anche Emis Killa e Saturnino per la loro #Rossoneri avrebbero dovuto imparare qualcosa da questa storia…
Onore e gloria
Stiamo arrivando, stai da parte
Sotto i piedi sta vibrando il parquet
Cala il silenzio e già ci tremano le gambe
Si sono mosse le scarpette rosse
Sai già che stanotte torni a casa senza forze
Siamo l’Olimpia Milano e ora giochiamo
Con il cuore,coi cojones, per il nome che portiamo
Si sfida la fatica fino a che non è finita
Un minuto di partita e a te già manca la saliva (eh!)
Più su,più su devi saltare più in alto
Se vuoi riuscire ad afferrare un rimbalzo
Basta un passo falso e sei fatto
Scatto e ti scappo, occhio al blocco (uh!)
contatto (Oh!)
Si gioca duro come sull’asfalto
Ti stoppo e ti sfotto, babbo sei un tappo
Non ce la fai più,sei già fuso
alley-hoop e Blair ti fa slam dunk sul muso (oh oh)
Nano hai capito chi siamo? (oh oh)
Siamo l’Olimpia Milano (oh oh)
Trema la città,senti i canti dagli spalti
Il nostro è quello che fa….
Oooh ooh ooh ooh ooh oh oh!
Nano, hai capito chi siamo?
Siamo l’Olimpia Milano!
Ci puoi sentire, ma non ci vedrai
Resta in difesa stiamo già arrivando
Onore e gloria della mia città, Olimpia Milano!
Oooh ooh ooh ooh ooh oh oh!
Olimpia Milano!
Praticamente qui chi si affronta lo si stende
Niente potrà fermare questa gente
Mentre chi è sugli spalti festeggia
chi è in campo ti schiaccia in faccia
Champagne, poi sotto la doccia
Quintetto a caccia noi dello scudetto
lo metto Armani Jeans sopra il mio petto
Adesso qui c’è la storia che continua
Ed allora Milano è pronta per volare
E fare ancora canestro
Qui si devasta in ogni posto e del resto
Più vinco e più ci prendo gusto
Il rimbalzo lo sai che è mio sul parquet
Poi si parte in contropiede per noi è un tiro da tre
Com’è il gioco, il Palazzetto è ormai di fuoco
Ed è noto, se c’è l’AJ non trovi un buco
Perchè è la storia che continua
Ed allora Milano è pronta per sognare
Ancora ancora ancora
Oooh oooh ooh ooh ooh ooh ooh ooh
Nano hai capito chi siamo?
Siamo l’Olimpia Milano