Nato dalla solenne penna di un ispiratissimo Tony Renis (mister “Quando Quando Quando”), “Milan Milan” accompagnò i rossoneri in tante gloriose battaglie.
Scritto nel 1988 con la collaborazione di Massimo Guantini e Augusto Martelli, quest’ultimo autore di alcune sigle di programmi Fininvest/Mediaset, sembra proprio il frutto di un’operazione che mira a raggiungere il top.
Trionfale quasi quanto “Deutschland Über Alles”, è stato il motivo (musicale intendo) di un’incredibile serie di vittorie dell’A.C. Milan a livello planetario, grazie soprattutto alla competenza del presidente tuttofare Silvio Berlusconi, autore, a detta dello stesso Renis, di parte del testo (e che in seguito allargherà il suo raggio d’azione fino alla scelta della formazione da schierare in campo, influenzando le decisioni di più allenatori).
Tuttora colonna sonora iniziale di ogni partita casalinga del Milan, l’inno è difeso con tenacia da Adriano Galliani (amministratore delegato dal 1986) ogniqualvolta si tenti di scalzarlo; tenacia simile a quella mostrata a Marsiglia nel 1991 quando irruppe sul terreno di gioco durante la semifinale di Coppa dei Campioni, con lo scopo di ritirare la squadra dal campo, a una manciata di minuti dal termine della gara, per problemi causati da un riflettore malfunzionante (vedi Olympique Marsiglia – Milan 3 – 0 a tavolino).
Ritmo incalzante in stile italo disco, snare “importante”, uso massiccio di tom e timpani sintetici, sintetizzatori, trombette…
Dopo un breve intro nel quale spadroneggia una tastiera estremamente virtuosa, irrompe maestoso il ritornello: “Milan Milan, sempre con te / Milan Milan, solo con te”. Direi giusto un tantino vincolante.
Si prosegue sempre con espressioni di sostegno e supporto incondizionato, attraversando un altro paio di ritornelli e “Oh oh oh oh oh”, fino a giungere a: “Con il sogno che / la violenza no / non ti sporchi mai” … Sinceramente stento a credere di averla ascoltata e letta così.
Indubbiamente essendo un inno si rivolge a dei “seguaci”, in questo caso tifosi, che attribuiscono a questa canzone un significato comprensibilmente particolare.
Per i profani del tifo rossonero (o del tifo in generale) questo brano potrebbe invece semplicemente rappresentare ricordi o associazioni “Pavloviane”: a me ad esempio fa venire in mente il volto di Carlo Pellegatti.