Booba AC Milan

Booba – A.C. Milan (2013, singolo digitale)

Ultimo aggiornamento:

Booba AC MilanBooba, al secolo Elie Yaffa, è uno degli interpreti più acclamati del rap francese contemporaneo. Di origini senegalesi, attivo dalla metà degli anni ’90, si è imposto per il suo flow dalla ritmica caratteristica e per testi tanto controversi quanto apprezzati dalla comunità delle banlieue, oltre che per una presenza scenica che non ha nulla da invidiare alle star di genere d’oltre oceano.

Proprio con i cugini americani gli interpreti d’oltralpe condividono uno stile di vita sopra le righe. Lo stesso Booba ha fatto un volo diretto all’angolo senza passare dal via, per prendere in prestito una forma idiomatica dal Monopoli, finendo in galera per storie di droga e aggressione, di cui una condita con rapina a un taxista. Un’altra caratteristica che accomuna le due scene è quella delle faide che coinvolgono artisti singoli o intere case di produzione, e che si svolgono a volte a colpi di rime (i cosiddetti dissing) a volte anche peggio. Proprio durante una di queste faide vede la luce il singolo digitale A.C. Milan.

Corre l’anno 2013, Booba è nel pieno di uno degli scontri artistici più intensi del decennio nel panorama del rap français contro i suoi avversari Rohff e La Fouine, altri due celebri artisti di genere. Vera manna dal cielo per gli appassionati che praticamente ogni mese possono godere di nuovissimi singoli di dissing, tra cui uno dal titolo A.C. Milan appunto, pubblicato nel gennaio 2013 e accompagnato da una grafica a sfondo rossonero giousto per non lasciare dubbi sui richiami calcistici. Ma tutto questo che cosa c’entra con Booba, l’hip hop francofono e le faide tra rapper?

In uno dei primi versi il rapper parigino, ma ora di base a Miami, si paragona alla celebre squadra di calcio milanese, in quegli anni ancora tra le migliori d’Europa, come artista dal potenziale enorme e dal passato glorioso, al cospetto del quale tutti devono inchinarsi. Tutto qui. Il resto non ha nulla a che vedere con il calcio, trattandosi di un coacervo di insulti e allusioni alle varie fasi del feud, per noi totalmente incomprensibili a meno che non siate molto abili nella comprensione del gergale francese oltre che essere aggiornati sull’evoluzione del beef tra le due fazioni.

Attirati però dalla grafica e dal titolo, diversi utenti italiani su YouTube non mancarono di affollare di commenti per celebrare l’allora squadra di Silvio Berlusconi o denigrarla, trasformando una metafora in stile rap in un territorio di scontro tra tifosi. Ma non finisce qui: compiaciuta dalla considerazione di Booba e probabilmente ignara del significato della canzone, con la complicità di Kevin-Prince Boateng la dirigenza dell’A.C.Milan decide d’invitare il rapper a Milanello e a San Siro in quello che probabilmente verrà ricordato come uno dei siparietti di tamarraggine più elevati nella storia del calcio tutto, ecco incontrarsi il 16 aprile 2013 sull’erba che testimoniò le grandi imprese dei mostri sacri dello sport più amato dagli italiani i due citati Booba e Boateng, accompagnati per l’occasione da Jake La Furia dei Club Dogo, Emis Killa, autore della versione rivisitata dell’inno del Milan, e membri vari delle rispettive crew.

https://www.youtube.com/watch?v=JMHzKggg6CY

Una giornata memorabile che sarebbe stata immortalata e lasciata alla posterità dallo stesso Booba in Turfu, singolo successivo in cui possiamo apprezzare il seguente verso:

Hello, c’est B2O
Je suis avec Prince Boateng, Balotelli au Milanello

Il nemico Rohff raccolse la sfida e a novembre dello stesso anno, per promuovere il nuovo album appena terminato, pubblicò un cortometraggio intitolato provocatoriamente A.C. Milan 2.0 in cui compare proprio Mario Ballotelli come special guest in un dissing rap-calcistico.

In ogni caso al concerto di Booba tenutosi allo Zenith di Parigi nel 2013 ammetto di aver cantato a squarciagola, da buon italiano medio e nel mio francese maccheronico, parti di A.C. Milan, galvanizzato dal fatto che un rapper francese avesse considerato la mia squadra del cuore come modello di perfezione. Ora però, visti i poco brillanti risultati che hanno caratterizzato la squadra rossonera negli ultimi anni, possiamo immaginare che al buon Booba non siano mancate le prese per il culo.

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