A cavallo tra gli anni ’80 e ’90 Ruud Gullit è stato una vera e propria icona del calcio e non solo. Giocatore dalle doti atletiche strepitose, vincitore di un Pallone d’Oro e di una caterva di premi con l’A.C. Milan, ma soprattutto dotato di una simpatia immediata e di un’immagine subito riconoscibile per via dei lunghi dreadlock e di un bel paio di baffi che seppure fuori tempo massimo per gli anni ’80, al di fuori del mondo del pallone avevano non pochi estimatori, o meglio estimatrici.
In aggiunta a tutto questo il “tulipano nero” può bullarsi di essere stato uno dei pochi calciatori capace di fare goal anche nella hit parade all’apice della sua fama con il singolo South Africa.
Parlare di “discografia” è probabilmente eccessivo, giacché il nostro ha pubblicato solamente un 45 giri e successivamente si è limitato a fare il prezzemolino con ospitate qua e là, ma a noi tanto basta per raccogliere e tramandare ai posteri la sua opera canterina.
Il primo amplesso con la musa Euterpe avvenne nel lontano 1984 quando faceva ancora parte del Feyenoord e pubblicò il suo primo e unico 7” Not The Dancing Kind, un reggae piuttosto anonimo che ebbe un tiepido successo solo nelle classifiche olandesi.
https://www.youtube.com/playlist?list=PLYVZwXG7nis10zAfDp1Q_Iv5dJePGKPFf
Il lato B ci regala Free Me, sorta di reggae sintetizzato ricoperto da una coltre di percussioni elettroniche di dubbio gusto che servono probabilmente a distogliere l’attenzione dell’ascoltatore dalla pessima voce dell’interprete. Ad essere cattivi potremmo definirlo l’anello di congiunzione tra Bob Marley e i Milli Vanilli.
Il 1987 è l’anno della consacrazione di Ruud che vince il Pallone d’Oro dedicandolo a Nelson Mandela, all’epoca un semplice galeotto di colore perlopiù sconosciuto alla massa, così come il tragico problema dell’apartheid in Sudafrica che poco interessava il mondo occidentale in preda allo scintillio plastificato degli anni ’80.



La dedica fece piuttosto scalpore e per cercare di continuare a muovere le coscienze collettive a favore della scarcerazione del leader nero arrivò il singolo South Africa inciso in combutta con i suoi amici Revelation Time, combo reggae olandese piuttosto trascurabile che l’anno prima dedicò al calciatore il brano Captain Dread, sorta di inno rasta-calcistico in levare.
https://www.youtube.com/watch?v=iDDHiJqsQas
South Africa fa il botto, si fa per dire, arrivando alla terza posizione nella hit parade dei Paesi Bassi e ottenendo un discreto airplay un po’ ovunque nel vecchio continente. Il brano è buona anche se non particolarmente memorabile, riuscì tuttavia a ritagliarsi un breve spazio nella storia della musica pop(olare), tanto che ancora oggi è facile imbattersi in questa canzone in qualche compilation reggae a prezzo scontato.
Il brano No More, altra ballatona corale stracciapalle, è intonata da un coro di bambini accompagnato da noti personaggi del mondo dello sport tra cui, oltre al campione olandese, Roberto Baggio, Paolo Maldini, Franco Baresi, Carlo Ancelotti, i fratelli Abbagnale, Francesco Moser, Patrizio Oliva e tanti altri. Il coro è guidato dal compianto Ivan Graziani che fa quello che può per salvare la situazione. Pur nella bruttezza del brano i novelli cantanti sono assai meno “cani” dei loro colleghi di qualche anno prima, riuscendo a non stonare per tutta la durata del brano. The Champions – Football Stars 1–0.
Oggi Ruud Gullit sarebbe l’ennesima celebrità che s’interessa ai problemi del terzo mondo perché va tanto di moda, ma allora non era certo la norma, soprattutto puntare il dito su un tema niente affatto popolare come l’apartheid, assai scomodo per le democrazie occidentali; le stesse che oggi omaggiano Nelson Mandela come eroico combattente per la libertà, forse per farsi perdonare il fatto di non aver mosso un dito durante i suoi 27 anni di prigionia, quando una delle poche voci fuori dal coro era un ragazzone olandese di colore con le treccine, bravissim a giocare a pallone, un po’ meno a cantare, me glielo perdoniamo.
Discografia
- 1984 – Ruud Gullit – Not The Dancing Kind/Free Me 7’’
- 1984 – Ruud Gullit – Not The Dancing Kind (Dub Version)/Free Me (Instrumental Version)/Not The Dancing Kind (Single Version) 12’’
- 1986 – Football Stars – Alleluia/Alleluia (Instrumental Version) 7’’
- 1988 – Revelation Time feat. Ruud Gullit – South Africa/South Africa (Dub Version) 7”
- 1988 – Revelation Time feat. Ruud Gullit – South Africa/South Africa (Single Version)/South Africa (Instrumental Version) 12” e CD
- 1988 – The Champions – No More/No More (Strumentale) 7’’