Pensando al Liverpool F.C., la gloriosa squadra di calcio dell’omonima città del Merseyside, ci tornano in mente gli innumerevoli successi sportivi conquistati sul campo, tra cui ad oggi cinque edizioni della Coppa dei Campioni / Champions League e 18 titoli nazionali inglesi. Difficile quindi immaginare di leggere eventi legati all’epopea dei Reds su un sito come Orrore a 33 giri.
In effetti un legame tra il team e la musica esiste: stiamo parlando del mitico coro You’ll Never Walk Alone, intonato in occasione di ogni partita dai supporter di questa squadra che, seppur entrati nell’immaginario culturale italiano per i misfatti dell’Heysel nel 1985, ci hanno oggettivamente regalato un contributo musicale imponente, di quelli che instillano un brivido di emozione ogni volta in cui il pezzo riecheggia tra le tribune di Anfield Road.
La gloria musicale svanisce tuttavia se, passando dalle tribune al campo di gioco, o pitch come viene chiamato in inglese, ci imbattiamo nello sciagurato Anfield Rap, un pezzaccio registrato nel 1988 per celebrare ed incoraggiare il team in occasione della finale di FA Cup, una delle coppe nazionali inglesi di quell’anno.



Anfield Rap è il frutto goliardico partorito dalla mente di Craig Johnson, un centrocampista australiano membro del team di quegli anni. Parodiando i beat di pezzi rap famosi quali Rock The Bells di LL Cool J e I Know You Got Soul di Eric B & Rakim, e con il supporto artistico del rapper inglese Derek B e di Mark Byker dei Gaye Bykers On Acid, il calciatore incoraggiò e convinse i compagni di squadra a dare il loro contributo per la riuscita del pezzo, in una sorta di operazione simpatia-scaramanzia che si ponesse come buon auspicio in vista dell’importante match finale.
Non mancarono ovviamente omaggi illustri: dall’immancabile You’ll Never Walk Alone, che compare nel ritornello, al riff di chitarra e al formulaico «Ahhhhh-ahhhhh-ahhhhh» di Twist And Shout portata al successo dai Beatles, che di Liverpool rappresentano l’altro orgoglio.
Peccato che, a fronte degli omaggi di spessore e del contributo delle star calcistiche locali e acclamate quali John Barnes, Bruce Grobbelaar, Craig Johnston, Kevin MacDonald, Gary Gillespie, Steve Nicol, Ronnie Whelan, Alan Hansen, Ray Houghton, Jim Beglin, Nigel Spackman, Jan Molby, l’allenatore Kenny Dalglish, nonché il commentatore televisivo Brian Moore, la canzone risulti decisamente cacofonica e il videoclip viziato da una comicità stantia, cui il contraltare delle immagini delle gesta sportive della squadra non rende sufficiente bilanciamento.
Analizzando il testo, alla fase autocelebrativa si affianca un curioso siparietto linguistico, in cui i giocatori si sforzano di imitare l’atroce accento tipico degli abitanti di Liverpool, rendendo la già stentata rappata ancora più artificiosa, e di conseguenza inascoltabile.
Vi chiederete a questo punto se perlomeno la vis comica dell’allegra brigata abbia portato fortuna e propiziato una performance degna di nota nella finale di FA Cup. Beh, vi colpirà sapere che la partita si risolse in un vero e proprio fiasco: davanti ai 98.000 di Wembley il glorioso Liverpool F.C. soccombette sotto i colpi del Wimbledon F.C. di John Fashanu, il carneade d’oltremanica tanto caro a Peo Pericoli nelle prime edizioni di Mai dire gol!, in uno dei più clamorosi upset della storia del calcio inglese.
Oltre ad essere bruttissima, la canzone portò anche una sfiga pazzesca. Tuttavia ciò non le impedì, inspiegabilmente, di raggiungere la 3ª posizione della UK Chart di quell’anno. Si sospettava già che i Beatles avessero trovato dei degni eredi tra gli spogliatoi di Anfield Road. Giudicando a posteriori diremmo proprio di no. Per fortuna.
Curiosamente l’attaccante John Barnes in veste di rapper tornò alla musica due anni dopo come ospite speciale nel brano World In Motion, inno della nazionale inglese per il campionato mondiale di calcio di Italia ’90 in compagnia dei New Order che per l’occasione divennero England New Order. Per la cronaca la nazionale inglese arrivò quarta ottenendo il miglior risultato nella competizione mondiale da 24 anni a quella parte.