Oggi andiamo a riscoprire un capitolo poco conosciuto del Festival di Sanremo che se fosse stato trasmesso in prima serata durante le scorse edizioni avrebbe di sicuro sconvolto i pilastri che reggono il piano dimensionale del nostro universo, compromettendo irreparabilmente la realtà così come la conosciamo.
(S)fortunatamente, probabilmente a causa di problemi di inquadratura vista la sua candida e pacioccosa vaporosità o per le coloratissime palandrane rubate al Circo Orfei un tantinello poco telegeniche, il nostro Marco Amleto Belelli universalmente noto come Il Divino Otelma ha fino ad oggi collezionato un invidiabile poker di “2 di picche” vedendosi puntualmente “trombato” dalla segreteria di iscrizione del Festival di Sanremo: prima da Paolo Bonolis nel 2005, poi da Pippo Baudo nel 2008, dalla piaciosa Antonella Clerici nel 2010 ed infine dall’eterno ragazzo Gianni Morandi, mancando così di regalare “una chance storica” alla manifestazione canora tricolore per eccellenza di lanciare nel campo della discografia italiana cotanto prodigio del lirismo astrologico in salsa dance.
A questo punto anche noi ci siamo posti la stessa domanda che tormenta ormai da tempo le menti di tutti i Sanremologi mondiali: come mai il nostro Otelma ce l’ha tanto con ‘sto Sanremo? Dove ha avuto origine siffatta smania canoro-astrologica per il Festival floreale?
Se tutti o quasi lo ricordiamo come ospite fisso su Canale 5 all’interno di Buona Domenica in compagnia di altri para-fenomeni dell’epoca, in pochi sanno che i suoi esordi televisivi risalgono ai primi anni ’80 nella storica emittente toscana Tele Elefante dove, assieme ad altri volti noti della TV commerciale come Wanna Marchi, Roberto Artigiani e un giovanissimo Claudio Lippi, iniziò a muovere i suoi primi passi all’interno della trasmissione Tu e le Stelle in cui si cimentava in un’opera di delirante beneficenza astrale rivolta per la prima volta in assoluto al pubblico televisivo.
Passi Falsi feat. Il Divino Otelma – Il tormentone (2004)
Il mago in carta stagnola debuttò nel mondo della musica gia nel 2004 come special guest (in realtà solo un inspiegabile cameo) col gruppo pop astigiano Passi Falsi con cui confezionò il singolo “Il tormentone” .
Nonostane il nome di buon auspicio e gl influssi magici della prestigiosa collaborazione, la canzone sfortunatamente non destò particolare interesse nella comunità astro-musicofila italiana. Inutile dire che il brano di tormentone non ha proprio niente, riesce anzi a scivolare sulle nostre orecchie come olio in una padella antiaderente; gli unici tormentoni sono quelli citati nel testo.
Alla versione ufficiale noi preferiamo quella acustica inserita come traccia aggiuntiva nel singoloe ribattezzata per l’occasione “Beach Version”. Curiosità: il fantomatico featuring del Divino Otelma si palesa in un’unica frase dove il nostro ad un certo punto chiede: «ma sono tre parole?».
Il Divino Otelma – Potenza sessuale 3000 (2005)
Questo bislacco debutto ebbe un’intensa promozione all’epoca in tutte le radio e le discoteche dell’italico suolo, finendo rapidamente nelle top 20 delle classifiche italiane e danesi ed entrando addirittura nella top 30 di quelle iberiche!
“Potenza sessuale 3000” consiste in una sorta di rituale propiziatorio per incrementare la potenza sessuale dell’ascoltatore e venne addirittura mandato in onda nel celebre format domenicale di Maurizio Costanzo durante uno dei soliti deliri astrologici del Mago in palandrana.
La canzone trova la sua piena realizzazione nel “Live Mix” dove il rito viene proposto integralmente e adattato ad hoc da DJ Maxwell su di una base techno-dance ripescata dalla dance hit del 2003 “La danza delle streghe” di Gabry Ponte. Qui il nostro Otelma si esibisce, oltre che in una conoscenza anatomica strabiliante, anche in una esilarante performance in cui spicca la sua tipica pronuncia alla Gatto Silvestro con un evidente slittamento delle “d”, delle “s” e delle “z” che rendono il tutto un piccolo capolavoro per le piste da ballo meno esigenti della penisola.
Il Divino Otelma – Prendi La Fortuna (2005)
Anche qui abbiamo a che fare con DJ Maxwell che, in chiave dance-astrologica, ci propone il classico pezzo estivo scanzonato, alla stregua di altri brani da battigia, ma con un originale tocco rock’n’roll “fantozziano” vista la presenza dell’immortale «uacciuuariuari» preso a piene mani dalla celebre “La ballata di Fantozzi”.
Quello che colpisce è indubbiamente la fresca leggerezza di “Prendi la fortuna” oltre che l’oscenità di vocoder e magic voice sovraccaricati per coprire le evidenti stecche del nostro Mago tendonato.
Forse soltanto adesso comprendiamo come mai ci furono così tante fumate nere al festival della canzone italiana e in tutta sincerità ci rammarichiamo di non aver, ad oggi, potuto provare l’ebrezza di ammirare in diretta la hit del nostro Mago canterino plurititolato, tra un Al Bano e un bamboccio “made in Maria De Filippi”.
Alex e Vittorio “Vikk” Papa