Paolo Villaggio La ballata di Fantozzi

La ballata di Fantozzi è il magnifico inno della mediocrità dell’impiegato italiano

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Paolo Villaggio La ballata di FantozziChi non ha mai sentita almeno una volta La ballata di Fantozzi? La colonna sonora dei primi due mitici film di Fantozzi, vero emblema della mediocrità dell’impiegato italiano, il veicolo che porterà Paolo Villaggio al successo e, conseguentemente, al risultato di restare intrappolato per sempre nel personaggio senza possibilità di uscirne.

Per averne riprova basta guardare un film come Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno (1974), sempre del regista del primo mitico Fantozzi (1975), Luciano Salce, nel quale il comico genovese recita liberamente. Chi non c’è abituato resterà quasi stranito, visto che in un qualsiasi film di qualche anno dopo, Paolo Villaggio passa al recitare costantemente in modalità “fantozziana”.

Torniamo a noi e alla nostra La ballata di Fantozzi, la canzone venne composta appositamente per Fantozzi (1975) e il sequel Il secondo tragico Fantozzi (1976) da nomi decisamente ben conosciuti nel giro delle colonne sonore nostrane come Vince Tempera e Fabio Frizzi (fratello del più noto Fabrizio, di cui resta indimenticabile la soundtrack di Zombi 2 di Lucio Fulci), con lo zampino degli sceneggiatori Leo Benvenuti e Piero de Bernardi. Paolo Villaggio presta solo la sua voce all’operazione, ciononostante ne diventa subito il fulcro e l’inscindibile maschera tragicomica.

Paolo Villaggio La ballata di Fantozzi
Paolo Villaggio in una scena del film

L’accompagnamento musicale è naturalmente scanzonato, da ballata sì, ma completamente sbracata e dall’avanzamento quasi ubriaco. Ciò che rimane subito in testa è la linea melodica del fagotto, quella diventerà praticamente emblema delle avventure del nostro nel corso di quasi tutta la serie dell’impiegato più sfortunato d’Italia.

Entra poi Villaggio a presentare il ragioniere (la mitica matricola 1001/bis) e a recitare una breve scenetta con Fantozzi e il Megadirettore, ove il bistrattato impiegato va chiaramente a schiantarsi contro una parete a vetri che non aveva visto (episodio non presente nel film originale, ma bensì nel libro).

Subito dopo parte il cantato vero e proprio, con il comico genovese che ci descrive con tono rassegnato una giornata tipo del ragioner Ugo Fantocci, a partire da barba e bidè, timbrare il cartellino, più varie spese tragiche per la roulotte, la moquette e 16 chili e 700 di cambiali…

Insomma, storie di vita di tutti i giorni, di cui sorridiamo ma che prima o poi ci toccano da vicino (in una maniera o nell’altra). Il tutto intervallato da una breve accelerazione del pezzo, trasformandosi quasi in un successo da spiaggia anni sessanta con i mitici coretti ad intonare «uacciu uariuari… uacciu uariuari».

Dopo un’ulteriore scenetta con il Megadirettore e la mitica poltrona in pelle umana, il ragioniere è sempre più rassegnato alla sua routine orribile, pur se poi Villaggio sembra voler dare un minimo di speranza al nostro: «un giorno verrà, che lo farà, Fantozzi volerà, monti e città, l’immensità…», ma naturalmente si scopre essere solo un sogno! E così arriviamo al finale, con un ultimo tremendo scontro col megadirettore… e il pezzo è praticamente finito.

Sono tre minuti e spiccioli, ma funziona bene nell’inquadrare perfettamente il personaggio e come punto finale del film stesso.

Paolo Villaggio La ballata di Fantozzi
Fantozzi (Paolo Villaggio) e Filini (Gigi Reder)

Decisamente un pezzo immortale non solo delle colonne sonore all’italiana, all’epoca ancora forti di personaggi di spessore, ma anche del cinema italiano. C’è chi magari l’ascolta tutte le mattine per tirarsi su e per trovare la forza di andare al lavoro… e sono passati 40 anni.

Il successo del film fece da traino anche al 45 giri che ne seguì (pubblicato dalla EMI/Regal con la strumentale e dimenticabile Impiegatango come lato B), ma nonostante il discreto successo dell’epoca oggi si è letteralmente volatilizzato nel nulla, così come la ristampa su CD del 1992 ad opera della solita Cinevox con le intere colonne sonore dei primi due film della saga (oggi disponibile solo in formato digitale).

Speriamo che in questi tempi di ristampe a go-go qualcuno pensi di regalarci un megacofanettone galattico con tutte le musiche di tutti i film del rag. Fantozzi.

Damiano Gerli e Vittorio “Vikk” Papa

La Ballata di Fantozzi

Fantozzi Ragionier Ugo.
Matricolo 1001/bis
dell’Ufficio Sinistri
Lei venghi qua!
(Sì, signor megadirettore!)
No vadi là!
…E si muovi!!
(Ah! Hanno messo la parete a vetrii!)

Sveglia e caffè
barba e bidé
presto che perdo il tram
Se il cartellino
non timbrerò…
(Fantozzi!)

Uacciu uari uari…
uacciu uari uari…
No! Crocefisso in sala mensa no!
Mi vergogno… ma che umiliazione pubblica…
e poi mi si intrecciano i diti!
Uacciu uari uari…
uacciu uari uari ua…

La mille e tre
Frigo e Buffet
L’elettro dei Frappé
Più la moquette
poi la roulotte
(Le ratee… 16 kili e 700 di cambiali!)

Sì direttore
conte ingegner
sire sua Santità!
(In ginocchio!)
Faccia di me
quello che vuol…
(Ahia!)

Uacciu uari uari…
uacciu uari uari…
Sottoscrizione regalo al megapresidente galattico!
Ma che gli facciamo quest’anno?
Una bella poltrona in pelle umana!
Bellaa! Bell’idea!
Ma non sempre la miaaa..
Ma perché sempre la mia.
Uacciu uari uari…
uacciu uari uari ua…

Di giorno qui
Sera TV
Sempre sarà così.
Indennità
Anzianità
(Che noia!
Oggi così Lunedi o Venerdi?)

Giorno verrà
che lo farà
Fantozzi volerà.
(Ragioniereee!)
Monti e città
L’immensità
(Svegliarsi!)

Uacciu uari uari…
uacciu uari uari…
Una craniata pazzasca!
Ma perchè Fantozzi fa solo tragiche rime?
Bozzi, cozzi, singhiozzi.
No direttore non mi strozzi…
basta se no io…
Fantozzi fa anche rima con abbozzi!
E’… E’ giusto…
Come strozza bene leiiii!
Uacciu uari uari…
uacciu uari uari ua…

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