Midnight's Moskow Tovarisc Gorbaciov

Tovarisc Gorbaciov, il tormentone italo disco in russo maccheronico

Ultimo aggiornamento:

Midnight's Moskow Tovarisc GorbaciovSe dico 1987 a voi che cosa viene in mente? A me solo due cose: Italo-disco e Unione Sovietica, entrambe in quel momento vicinissime all’inesorabile declino.

È proprio in questo contesto che vede la luce e si afferma come tormentone di una stagione la mattissima “Tovarisc Gorbaciov”, firmata dall’improbabile trio The Midnight’s Moskow. Nonostante il nome e i riferimenti filosovietici il progetto è italianissimo, pensato a tavolino per ironizzare sulla situazione politico-economica del tempo e contemporaneamente per sfruttarla tirando su qualche royalty facile facile. Non a caso dietro all’intera operazione troviamo (e questo è uno scoop) il buon Andrea Mingardi, qui con lo pseudonimo di Sapo, e il suo storico e fidato tastierista Maurizio Tirelli.

Il brano, strutturato su una base tardo-italo-disco, è studiato per suonare inconfutabilmente russo, peccato che tolti i classici riferimenti alla cultura sovietica (vengono nominati quasi tutti gli autori, politici e sportivi dell’allora URSS), il resto del testo non voglia dire assolutamente niente in russo. Il risultato è un piacevole calembour che se potrebbe far incazzare un ascoltatore della Madre Russia per il suo gramelot stereotipato, riesce invece ad ingannare e a divertire noi italiani che lo ascoltiamo suggestionati dall’esoticità della confezione di questo prodotto, un po’ come succede a parti inverse con brani del calibro di Zuppa Romana, Venezia o Vendetta a Parigi, in cui noi ci indigniamo e all’estero si divertono e si affascinano. A quanto pare in realtà il brano, oltre a diventare una discreta hit canticchiata persino dai bambini in Italia e nel resto dell’Europa occidentale, ebbe un buon successo anche in Russia.

Le immagini a disposizione ci regalano qualche simpatico siparietto, specialmente il video ufficiale, in cui il protagonista tiene il suo discorso di fronte a vari stereotipi di politici russi e nel momento in cui dice qualcosa che mette d’accordo tutti riceve un bacio da uno dei suddetti politici (come vuole la tradizione russa immortalata dallo storico bacio sulla bocca tra Breznev e Honecker), rimanendone ovviamente disgustato.

https://www.youtube.com/watch?v=yekgQkAEV-4

Anche il video live tuttavia ha i suoi momenti imbarazzanti, regalandoci una performance del trio, ovvero: uno stropicciato clone di Luciano Pavarotti ubriaco di vodka, una brutta copia di Frank Zappa vestito da maniaco dei giardinetti e uno dei The Clash appena finite le riprese di “Rock the Casbah”. Bene, no?

Sul lato B del singolo e anche della versione 12″ troviamo una trascurabile versione del classico Tema di Lara tratto dal film Il Dottor Zivago, qui ribattezzato “Lara’s Theme Blues”, probabilmente per via della famigerata ossessione di Andrea Mingardi per la musica blues.

Per noi questa “Tovarisc Gorbaciov” non è altro che la dimostrazione da manuale del fatto che se hai un buon ritornello e lo sciorini al momento (storico) giusto, nella strofa puoi anche mettere parole inventate.

Ci piace pensare che sia stato questo brano a porre fine alla Guerra Fredda.

[EDIT]: Il tenore era Romano Emili, accreditato come Romano Doria in alcune versioni estere del disco. Bolognese e amico di Mingardi aveva voluto rimanere “quasi anonimo” cambiando in “Doria” il cognome per avere un nome più facile e “italianizzato” possibile.

Tovarisc Gorbaciov

Spasiba provdna che nambonambotta Tovarisc Gorbaciov.
Ghivi spriednie zvoronin cio Giovanni Tiraboschi mieretno tsara purnova giugovnies na popcrof diestina proponia nov:

Stalin – niet
Siberia – niet
Kalascnikov – niet
Afghanistan – niet
Lenin – da
Baryscnikof – daa
Kostiscenko – daaaa
Stravinskiy- daaaaaaaaaaaaa

Tovarisc Gorbaciov, Tovarisc Gorbaciov dasvidania ai no aim gonna druski to de dania

Ahahahahah Tovarisc Gorbaciov.

Sputnik no vodka no prodkna na nan balalaika disi na protna na ci langhila botna na no kurietna Anna Karenina Potiomkin du du bratni di nan broski da dobroskina pritniet jot:

KGB – niet
Zar – niet
Rasputin – niet
Molotov – niet
Dostoevskiy – da
Nureyev – daa
Gagarin – daaaa
Pasternak Boris – daaaaaaaaaaaaa

Tovarisc Gorbaciov, Tovarisc Gorbaciov dasvidania ai no aim
gonna druski to de dania

Ahahahahah Tovarisc Gorbaciov.

Tovarisc Gorbaciov, Tovarisc Gorbaciov dasvidania ai no aim gonna druski to de dania

Ahahahahah Tovarisc Gorbaciov.

Welcome to the USSR, welcome wherever you are
Welcome to the USSR, welcome wherever you are
Welcome to the USSR, welcome wherever you are

Ahahahahah Tovarisc Gorbaciov.

Tovarisc Gorbaciov, Tovarisc Gorbaciov dasvidania ai no aim gonna druski to de dania

Ahahahahah Tovarisc Gorbaciov.

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  1. ritiro cio’ che ho detto sul fatto che il gruppo sia russo, il cantante perlomeno e’ davvero italiano. Mi scuso. Incredibile, pero’, anzi, se prima la canzone mi piaceva, ora davvero mi viene da togliermi il cappello. Comunque sono ancora disaccordo su quello che e’ stato detto circa questo supposto ‘sciorinamento’ e delle ‘parole senza senso’. Il senso c’e’ eccome, per chi lo nota

  2. ”Il tenore era Romano Emili”

    ma che diavolo andate raccontando, il cantante sicuramente e’ russo, un italiano non potrebbe mai cantare in russo cosi’. Ma se gli Italiani a malapena parlano una lingua. Invece di inventarvi scemenze, e’ meglio ammettere di non sapere.

  3. ”Questa canzone parla ironicamente del regime comunista e la mancanza di liberta’, il male, e di tutte le menti illustri che invece sono il bene, come Dostoevsky e Pasternak”

    Per chiarire ulteriormente, il ‘male’ e’ la dittatura, fascista o comunista che sia, e il ‘bene’ e’ il progresso, la filosofia, la letteratura: Gagarin, Dostoevsky, Pasternak.

    Ma non sentite il cantante, piu’ russo di cosi’ non si puo’, e il resto suona americano. L’Italo Disco, non c’entra un’acca. Forse per la produzione finanziaria, ma sicuramente non per quella artistica.

  4. non capite nulla….questa canzone e’ un capolavoro, e lo dice uno che ha studiato musica per oltre 20 anni.

    ”il resto del testo non voglia dire assolutamente niente in russo”

    Ma che diavolo dite? Questa canzone parla ironicamente del regime comunista e la mancanza di liberta’, il male, e di tutte le menti illustri che invece sono il bene, come Dostoevsky e Pasternak.

    ”Per noi questa “Tovarisc Gorbaciov” non è altro che la dimostrazione da manuale del fatto che se hai un buon ritornello e lo sciorini al momento (storico) giusto, nella strofa puoi anche mettere parole inventate.”

    Ma no, che cavolo dici. Calza tutto a pennello, e ci vuole la genialita’ di artisti per fare tutto questo. Non capite nulla, questa canzone e’ perfezione, originalita’, ironia e tragedia allo stesso tempo, se sapeste nulla della Russia lo capireste. E poi non puo’ essere possibile che sia ‘Italo Disco’, che cazzata e’ questa, nel brano c’e’ rock and roll americano e opera lirica del periodo Romantico….non c’entra un cazzo con la Italo Disco.

    Ciao fratello, ho studiato tre strumenti e ne sono padrone.

  5. Piccola correzione… Tovarisc Gorbaciov, Tovarisc Gorbaciov dasvidania I know I'm gonna druski to the lania…

  6. Il tenore era Romano Emili, accreditato come "Romano Doria" in alcune versioni estere del disco.Bolognese ed amico di Mingardi aveva voluto rimanere "quasi anonimo" cambiando in "Doria" il cognome per avere un nome più facile ed "italianizzato" possibile.

  7. Non è accreditato, ma, essendomi occupato della sua discografia e avendo suonato con lui un paio di volte, sembra che il cantante di questo brano sia Clem Sacco (il chè non sarebbe strano, visto che Clem era innanzitutto un cantante lirico).>FrankDee<

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