
Quando abbiamo messo le mani su questo 12″ di Pamela Prati la prima cosa che ci siamo chiesti è se oltre ad essere una classica canzoncina dal palese vibe latino-americano, potesse suscitare un minimo interesse.
In effetti se andiamo a spulciare i credits scopriamo, non senza una certa sorpresa, che cotanto capolavoro del nulla è stato scritto e confezionato da una certa Miss Rettore.
Non fate quella faccia schifata e mettetevi nei suoi panni per un minuto: era il 1992, la nostra non vendeva un disco da tempo immemore e solo a parlare di anni ’80 alla gente veniva l’orticaria. Per tirare a campare Donatella Rettore non aveva molte alternative alla canna del gas se non quella di reincidere i suoi vecchi successi per qualche compilation da cestone dell’autogrill oppure scrivere qualche canzoncina per il primo che passava.
Certo questa “Menealo” è una di quelle classiche porcherie che o scrivi nei momenti di forte abuso di psicofarmaci e superalcolici oppure perché qualcuno ti sta puntando una pistola alla tempia, probabilmente entrambe le cose per la nostra amata Rettore.
Tutto il male non viene per nuocere, perché questo motivetto, benchè assai poco accattivante, è riuscito a portare qualche soldino nelle tasche della sua autrice; non certo per le vendite (vendite?) del disco, quanto piuttosto perché la canzone è stata utilizzata come sigla di coda della seconda stagione di “Scherzi a Parte” (stagione 1992-1993), che la nostra Pamela conduceva in combutta con Gene Gnocchi e Teo Teocoli su Canale 5.
Possiamo dire quindi che il pezzo forte di questo reperto è proprio la versione “sigla”, mentre gli amanti del ballo preferiranno la versione “extended” nella quale si ha almeno il tempo di potersi cimentare in questo merengue un po’ maccheronico, perché il testo è un misto di italiano e spagnolo, con qualche cadenza portoghese. Tutto e niente, insomma.
“Menealo” è uno di quei classici discacci per chi rimpiange l’allegria un po’ cafona delle piste da ballo dei primi anni ’90 o per chi semplicemente si accontenta di una foto “nature”, nemmeno particolarmente bella, di Pamela Prati.