Fra le cose più assurde avvenute negli ultimi tempi per mano dell’Uomo, al pari dei danni irreversibili causati dall’estinzione di tante specie viventi, voglio ricordare con sommo disgusto la seconda canzone di Natale della storia dei Backstreet Boys (che segue la scampanellante “Christmas Time” del 1997) prodotta nel 2012 fra l’immobilismo generale. Il fatto che il languido quintetto americano sopravvissuto alla scomparsa delle coeve boy band (chi ricorda New Kids On The Block, 5ive, East 17 o *NSYNC?) non abbia mai smesso di calcare le scene, al contrario di come potrebbe pensare chi vive d’illusioni, riscuotendo per giunta un discreto successo soprattutto in Giappone, rappresenta l’ennesimo allarme rosso lanciato da Madre Natura come monito ad una catastrofe definitiva.
In molti avrebbero barattato il dito mignolo della mano sinistra pur di evitare l’immensa tragedia accaduta nel 2012.
Quando il singolo “It’s Christmas Again” iniziò a essere diffuso dalle radio più subdole e servili il risultato fu l’esplosione, nell’immediatezza, di focolai di guerriglia in tutto il mondo, mascherati dai media come semplici tumulti da “banlieue” e guerre religiose. La scoperta collettiva della somiglianza di questo brano con un qualsiasi altro dei Coldplay fu la causa, successivamente, di pestilenze e carestie di portata talmente estesa da ridurre in ginocchio i popoli entrati in contatto. Gli unici a salvarsi furono alcuni ominidi dalle sembianze di Giovanni Allevi i quali ebbero il gravoso compito di rifondare le società su modelli più sani.
Ed eccoci qua, a seguito di questa rifondazione, ad apprezzare i vecchi Backstreet Boys, quelli che negli anni ’90 se la giocavano con i Take That e I Ragazzi Italiani a suon di sorrisetti e passi di danza in elementare sincronia. Eccoci a conservare nel cuore ricordi di estati intere trascorse rannicchiati in angoli lugubri a riversare fiumi di bile sul senso di inadeguatezza, al cospetto del fascino da loro esercitato sulle nostre pischelle. Roba da shell shock post bellico.
All’annuncio dell’uscita successiva, addirittura, di un album intero (concretizzatosi con “In a world like this” del 2013) seguirono casi di suicidio collettivo in stile Tempio del Popolo.
Il brano fu presentato da Nick Carter (il buon Maurizio Mosca a questo punto direbbe: “chi???”) come un auspicabile contributo senza tempo a un genere natalizio saturato dai soliti vecchi temi.
E’ nostro compito tener vivo il ricordo! Questa generazione ha l’obbligo di mettere in guardia i propri figli al fine di evitare analoghi scempi futuri. Permettere l’uscita di un eventuale altro singolo del genere potrebbe risultare fatale.
Backstreet Boys It’s Christmas Again
Frost grows outside the window
First kiss under the mistletoe
oh oh oh oh
Bells Chime inside a Steeple
Open the doors heat the people sing
oh oh oh oh
And when the snow is falling down, down, down
You know that Santa is back in town, town, town
That’s when it’s Christmas time again
La ta la ta ta ta ta, la ta la ta ta ta ta, it’s Christmas time again
La ta la ta ta ta ta, la ta la ta ta ta ta, it’s Christmas time again
And I’ve been checkin’ my list twice
Got plans to give you your gift tonight
oh oh oh oh
Wake up under a lit three,
One wish came true, you’re here with me
oh oh oh oh
And when the snow is falling down, down, down
You know that Santa is back in town, town, town
That’s when it’s Christmas time again
La ta la ta ta ta ta, la ta la ta ta ta ta, it’s Christmas time again
La ta la ta ta ta ta, la ta la ta ta ta ta, it’s Christmas time again
And when the snow is falling down, down, down
You know that Santa is back in town, town, town
That’s when it’s Christmas time again
La ta la ta ta ta ta, la ta la ta ta ta ta, it’s Christmas time again
La ta la ta ta ta ta, la ta la ta ta ta ta, it’s Christmas time again