L’ultima volta che avevamo lasciato Piero Pelù alle prese con le sigle televisive era il 1997 al fianco di Claudio Baglioni fresco di naftalina che in combutta con Fabio Fazio chiamò i Litfiba, ormai allo sbando, a duettare sulle note di “Sandokan” per la gioia di non si sa bene chi, se non per i figuranti di Rai 2. Dopo ricordiamo più o meno tutti cosa è successo: il lassativo disco d’addio con il fido Ghigo, una scialba carriera solista capace d’inanellare un numero mica da ridere di singoli ignobili (“Io ci sarò”, “Toro loco”, “Buongiorno mattina”, “Bomba Boomerang”…), collaborazioni imbarazzanti (“Stay With Me” assieme a Mina, “Amore immaginato” con Anggun, la celebre “Il mio nome è mai più” in combutta con Jovanotti e Ligabue e ovviamente l’indimenticata “Domani 21/04/2009” con il progetto benefico degli Artisti Uniti per l’Abruzzo) fino all’inevitabile riappacificazione con l’ex amico per una sicura pensione camuffata sotto il nome più fascinoso di reunion.
Poco prima del ritorno sulle scene con la band fiorentina il nostro aveva dato segni di ripresa dell’attività cerebrale, soprattutto con l’ultimo album “Fenomeni” dove come bonus track per la versione digitale su iTunes troviamo a sorpresa una versione di “Jeeg Robot D’Acciaio”.
Dietro le apparenze di un innocente quanto inutile riempitivo si nasconde una storia che parte da Prato nel 1989 dove gli Edipo e il Suo Complesso, una band di rock demenziale, creano un piccolo caso discografico regionale con la loro versione riveduta e corretta di “With Or Without You” che dopo essere diventata “M’è morto il gatto” viene passata sulle radio locali nonostante il disco in realtà non esista, se non su una cassettina registrata per amici e parenti anche perché gli U2 non daranno il loro benestare per la pubblicazione del brano. Nel 1990 esce “Pura Lana”, il loro primo e unico album sotto l’ala protettrice della Polygram che contiene una cover in chiave rock proprio di “Jeeg robot d’acciaio” con tanto di cantato che prende bellamente per il culo proprio Piero Pelù che nel frattempo stava giocando a fare il rocker mefistofelico con “El diablo”.
Nonostante il disco se lo siano filato in pochi, o forse proprio per questo, da lì a poco cominciò a circolare una leggenda metropolitana, fomentata negli anni a seguire dai circuiti dei peer-to-peer, che la cover della band pratese fosse un raro inedito del cantante dei Litfiba; in realtà non serve che un rapidissimo ascolto per capire che si tratta di una fregnaccia, ma tanto bastò.
L’operazione simpatia fuori tempo massimo dello sgusciante Piero funziona? Beh insomma… Qui pare di annusare una certa voglia di strafare oltre al (solito) cantato flaccido davvero insopportabile. In tutta onestà suona più credibile la versione Litfiba tarocca degli Edipo e il Suo Complesso pur nella sua voluta caciaroneria. Quantomeno super Piero ha avuto l’accuratezza di andare a ripescare la versione originale di Fogus, piuttosto che la popolarissima edizione successiva dei Superobots che presentava un erroraccio nel testo, trasformando “…se dal passato arriverà una nemica civiltà” in “…se dallo spazio arriverà una nemica civiltà” nonostante i nemici di Jeeg Robot non provenissero affatto da qualche galassia lontana, bensì dal sottosuolo.
La classica curiosità per discofili con molto tempo da perdere.