Nino D'Angelo Gesù Crì let it be beatles

Nino D’Angelo trasforma Let It Be in Gesù Crì

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Lo sapete, siamo esperti di cover straniere rese improbabili da musicisti italiani. Abbiamo parlato di Marco Masini che ha trasformato Nothing Else Matters dei Metallica nella funambolica E chi se ne frega, di Vasco Rossi che ha stuprato Creep dei Radiohead cantando Ad ogni costo, di Adriano Pappalardo che ha preso Knockin’ On Heaven’s Door di Bob Dylan e l’ha fatta diventare Ai miei figli che dirò, per arrivare alla più recente doppia cover A chi mi dice dei Blue (dattamento in italiano del brano Breathe Easy) interpretata da Fausto Leali e Mina.

A grande richiesta dunque arriviamo a raccontarvi della capostipite del genere cover italianizzate: la struggente cover di Let It Be dei Beatles che grazie al trattamento di Nino D’Angelo diventa Gesù Crì, implorazione al figlio di Dio a tornare tra noi mortali peccatori, con dei versi che definire didascalici sarebbe riduttivo: «Gesù Crì, Gesù Crì / torna n’atra vota / Gesù Crì».

La canzone, scritta dal caschetto biondo quando era ancora adolescente e ad oggi ancora ufficialmente inedita, affiora per la prima volta nel 1989 in una trasmissione tributo ai Beatles condotta da Red Ronnie. In questa occasione Nino, con evidente emozione e leggendo un fogliaccio scritto a mano, ci regala un’interpretazione sentita e ricca di pathos come solo lui sa fare, per questo assolutamente nelle sue corde.

Ma l’interpretazione più pregna avviene senza dubbio qualche anno più tardi durante una puntata di Domenica In condotta da Mara Venier. Qui, insieme a Little Tony, Shel Shapiro e Maurizio Vandelli degli Equipe 84, Nino D’Angelo perde ogni freno inibitore e ci regala una strabordante interpretazione, adatta per ogni Natale da qui fino alla fine dei giorni, grazie alla vagonata di gorgheggi e vocalizzi che rendono l’apocalittico (ma pieno di speranza per il futuro) testo partenopeo quasi impossibile da capire. Poi sullo sfondo c’è un ragazzo di colore con un pizzetto biondo vestito da albero di Natale, che cosa si può volere di più?

Senza alcun dubbio questa canzone è il modo migliore con il quale la redazione di Orrore a 33 Giri potesse augurarvi un sereno Natale e un felice anno nuovo.

Se vuoi scoprire tutta la storia dietro a questa incredibile cover, Ariele Frizzante le ha dedicato una puntata del suo podcast SBAM! che puoi ascoltare qui.

Gesù Crì

Sta furnenn’ u monn’
e nisciunu po’ fà nent’
dacce tu na mano
Gesù Crì

Parraci d’a strat’
addu’ a vita nunn’è chesta ccà
dacce n’atra luce
Gesù Crì

Gesù Crì, Gesù Crì,
Gesù Crì, Gesù Crì
torna n’atra vota
Gesù Crì

Dacc’ n’ato sole
dint’o jorn’ ca sta ppè venì
salvace ‘a stu male
Gesù Crì

salva sti criaturi
a sti mamme
stendime na mano
Gesù Crì

Gesù Crì, Gesù Crì,
Gesù Crì, Gesù Crì
torna n’atra vota
Gesù Crì

Gesù Crì, Gesù Crì,
Gesù Crì, Gesù Crì
torna n’atra vota
Gesù Crì

Sta furnenn’ u monn’
e nisciunu ancora po’ capì
dacce tu na voce
Gesù Crì

Parraci d’a strat’
addu’ a vita nunn’è chesta ccà
dacce n’atra luce
Gesù Crì

Gesù Crì, Gesù Crì,
Gesù Crì, Gesù Crì
torna n’atra vota
Gesù Crì

Gesù Crì, Gesù Crì,
Gesù Crì, Gesù Crì
dacce n’atra luce
Gesù Crì

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  1. Devo fare una piccola correzione: non era il 1989, ma il 1990.
    “Stasera Beatles” era una trasmissione trasmessa su Italia 1 in due puntate e condotta dall’esemplare di “homo nostalgicus cazzonibusque” che risponde al nome di Red Ronnie nella ricorrenza del decennale della morte di John Lennon.
    Tra il pubblico di quella puntata erano presenti i miei genitori e la maggiore delle mie due sorelle, i quali si ritrovarono spettatori in prima persona di questa imbarazzante italonapoletanizzazione, assieme ad altre perle come un Gino Paoli che italianizzò Yesterday oppure i Krisma che eseguirono una Twist and Shout evidentemente non provata a sufficienza con conseguente effetto karaoke.
    Io, che allora avevo tre anni, fortunatamente rimasi a casa con l’altra sorella, sfuggendo a tutto ciò, salvo poi vederlo anni dopo registrato su vhs.

  2. Signori qui siamo davanti all’ignoranza pure di un pseudo uomo ……questo e e veramente il top della blasfemia in versione napoletana….non so piu che dire …anzi no…in napoletano vi dico chist e proprio strunzzzzz….

  3. C’è da dire però che la trascrizione rende ancora più blasfemo quanto prodotto da Nino…
    Alla strofa
    Dacc’ n’ato sole
    dint’o jorn’ ca sta ppè venì
    stappac’ o spummant’

    A me sembra di capire
    Dacc’ n’ato sole
    dint’o jorn’ ca sta ppè venì
    SALVAC’ ‘A STU MAL’

    Magari però sono io 😀

  4. Credevo che il peggior trattamento di questo classico beatlesiano fosse un altro, ossia un canto di chiesa- giuro, l’ho anche suonato, ahimé- dedicato alla Madonna col titolo ‘Doni la sapienza’. Vi cito solo il ritornello: ‘Tu sei qui, tu sei qui/ Come madre tu sei qui/ Doni la sapienza, tu sei qui’. Dopo questo ircocervo è un miracolo se non sono diventato ateo….

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