Nel pieno fermento culturale degli anni ’60 in Italia vi fu anche il sorgere della moda dei tormentoni estivi, brani dalle tematiche leggere, spesso prettamente vacanziere, da suonare in tutti i juke box della Penisola.
Questa moda venne indiscutibilmente cavalcata dalla tradizione di Un disco per l’estate, gara canora nata nel 1964 e organizzata dalle etichette discografiche italiane nel tentativo di creare un corrispettivo estivo che rivaleggiasse col Festival di Sanremo, seguì così una breve stagione d’oro (quasi letteralmente) che cominciò già ad affievolirsi verso la fine del decennio con un cambiamento del panorama musicale giovanile che virava verso la musica d’oltremanica più impegnata e il cantautorato.
Eravamo 8 in un canotto è uno degli ultimi esempi confusi di questa stagione ormai alla conclusione fisiologica, nonché la prova che talvolta per fare una canzone basta semplicemente avere una rima, così ecco che nell’estate del 1969 si ebbe l’occasione di ascoltare un perfetto ibrido tra la musica beat e i motivetti estivi più spensierati.
La canzone è l’unico singolo dei misteriosi Massimiliano & i Lords pubblicato per l’etichetta Parade, fondata appena tre anni prima da nientepopodimeno che Ennio Morricone, Nico Fidenco e dal paroliere Carlo Rossi il quale ne scrisse il testo, nonché già autore delle più grandi hit di Edoardo Vianello e Rita Pavone, insomma uno che di tormentoni estivi se ne intendeva. Ricordiamo Carlo Rossi anche per essere stato l’autore dei testi dei primissimi singoli della cantante italo-eritrea Melissa (prima di fare da corista a Gepi & Gepi e della fase Un po’ gay), singoli scritti insieme agli altri due autori proprio di Eravamo 8 in un canotto, tali Gianni dell’Orso e Aldo Tambocci (che successivamente scriverà anche il brano Labbra per l’album di Ilona Staller del 1979).
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Con tale pedigree il risultato non poteva che essere una canzone frizzantina confezionata su misura per la stagione vacanziera che tenta in ogni maniera di rimanere impressa all’ascoltatore nonostante la mancanza di un vero e proprio ritornello e incurante della monotonia ritmico-melodica.
Eravamo 8 in un canotto è una semplice metafora dell′”abbordaggio” nei confronti della bella ragazza di turno, tutta giocata sulla rima baciata del titolo e raccontata in prima persona dal protagonista ormai stanco della sua comitiva di soli uomini sul canotto.
Sul lato B si cambia decisamente tono buttandosi sulla classica ballata romantica: Piccola Cherie scritta da Aniella Barbuto e Giovanni Conte segue la classica tradizione melodica italiana che parla di amore. Su un immancabile arrangiamento di archi lussureggianti lui incontra casualmente lei e cerca di convincerla a dimenticare il suo ex ragazzo che l’ha piantata in asso giocando con atroci francesismi come «cherie» e «jolie». Come sia andata non lo sappiamo, ma immaginiamo che lei lo abbia madanto al diavolo con male parole.
L’epoca d’oro dei tormentoni estivi nostrani (o aspiranti tali), nonché il fulgido decennio degli anni ’60, stava arrivando alla fine così come agli sgoccioli era anche la leggerezza ribelle del beat visto che il giovane pubblico era ormai proteso verso qualcosa di indefinitivamente più coscienzioso e serioso, ma i tormentoni estivi (o comunque i brani che hanno tentato tale titolo come in questo caso) rimangono indiscutibilmente reperti di un’epoca ricordata come spensierata e solare, e questo brano ne ha rappresentato comunque un estremo ultimo esempio.
Eravamo 8 in un canotto
Eravamo otto in un canotto
Tutti quanti dietro ad una ragazza
Che col sandalino a pelo d’acqua
Se ne andava a spasso sopra il mar
Eravamo otto in un canotto
Innamoratissimi di lei
Ma io che di lei ero il più cotto
In mezzo al mare gridai così:
Io ti amo tanto e tu lo sai
la luce sei degli occhi miei
E se tra noi hai scelto me
Amore mio su fermati e prendimi con te
Con i remi tagliavamo l’onda
Tutti quanti pronti all’abbordaggio
Andavamo dietro a quella bionda
Che d’un tratto cadde in mezzo al mar
Io per primo in acqua mi tuffai
Così la vita le salvai
Quando rinvenne accanto a me
Le dissi “Amore baciami,
E portami con te”
Eravamo otto in canotto
Ora siete settesul canotto
Eravamo otto in un canotto
Vi ho lasciati soli sul canotto
Eravamo otto in un canotto…