In passato ci siamo già occupati degli Sharks, veri mattatori della scena hard rock milanese di fine anni ’80 e mancata “next big thing” del rock italiano. Oggi è la volta delle loro compari, le Lipstick, rock band tutta al femminile e del loro unico LP autintitolato che ce le fa ricordare come delle “Pooh dei poveri”.
Non a caso parliamo dei Pooh, visto che il produttore esecutivo di tutto questo esacerbato gineceo non è altro che Red Canzian: un tentativo discografico conclusosi in un self-destruction alla “Terminator” che ha segnato il 1990 per la sua rapida caduta nel dimenticatoio.
Dopo un lustro trascorso tra il fumo e il sudore dei locali milanesi affinando il loro “heir metal” da classifica (tanto che faranno da spalla anche ai Vanadium di Pino Scotto), grazie ai consigli del bassista dei Pooh ripuliscono il loro suono per non far spaventare l’ascoltatore medio e approdano a Sanremo, un festival dove la sfiga è sovrana e quando ci si mette non si salva nessuno: memorabile la clamorosa “scena muta” dell’audio della batteria in prima serata e dove addirittura ci furono le pubbliche scuse da parte di Johnny Dorelli, l’allora Cicerone dell’italica disfida musicale.
Un vero peccato, anche perchè il gruppo non era poi così male e le loro canzoni mescolano rabbia elettrificata tipica da sindrome pre-mestruale a una raffinata sensibilità che poco le discosta da una Bon Jovi cover band, tipica dei tribute albums che talvolta troviamo nei cestoni a soli 3,99 Euro.
La produzione di Red Canzian si assicura di limare sapientemente tutte le spigolosità della band annacquando la loro anima metal-rock in un pop-rock radiofonico tipico di fine anni ’80 che si manifesta in tutte e 10 le tracce dell’album, senza togliere però qualche svirgolata hard rock di tanto in tanto: da segnalare il brano Sanremese “Che Donne Saremo” che ha dato al gruppo una breve notorietà anche se sufficiente da farle ricordare fino a tutt’oggi.
Da tenere in considerazione invece il brano scanzonato “Tutto Quello Che Voglio” e il pezzaccio duro “Quelle Del Rock’n’Roll” (pubblicato come 45 giri un anno prima) che cerca di mettere la formazione al di sopra delle classiche stereotipie femminili da donna manager della Milano da bere tipiche di quegli anni.
Conclude un originale (ma va?!?) “Uomini e Noi” che forse riprende un tantino, ma appena appena proprio, il brano “Uomini Soli” dei Pooh, con tanto di alternanza vocale delle 5 casalinghe incacchiate stile carillon francese del XVIII secolo.
E dopo? nessuno le ha più sentite o viste, ma indubbiamente rimpiangiamo una formazione così grintosa tutta al femminile ai nostri giorni… Speriamo che al posto delle solite Lollipop o Spice Girls-cover band possano arrivare nella scena musicale italiana gruppi altrettanto validi, ma meno propensi al soldo di gruppi-nursery come quelli di certi Red o di certi Dodi.
Tracklist:
01. Tutto Quello Che Voglio
02. Che Donne Saremo
03. Saranno Angeli
04. Qualcuno
05. Dove Sei
06. Lettera Al Presidente
07. Questi Amori
08. Dannato Angelo
09. Quelle Del Rock’n’Roll
10. Uomini e Noi