canzoni sull'Europa Unita

Le 5 peggiori canzoni sull’Europa Unita

Giovedì 23 Giugno 2016 il Regno Unito ha indetto un referendum, ribattezzato Brexit, per uscire dall’Unione Europea; il risultato, sebbene con un vantaggio minimo, ha sancito la vittoria del pro-uscita del popolo di Sua Maestà, nonostante già poche ore dopo la seconda ricerca più digitata su Google in UK sia stata «Che cos’è l’Unione Europea», rivelando palesemente che l’intera operazione è un autogol clamoroso.

Ma per il momento a noi tutto questo non importa. Oggi vogliamo presentarvi 5 perle musicali sul tema appunto dell’Europa Unita, brani che se fossero divenuti lievemente più celebri avrebbero probabilmente convinto politici e nazioni che si trattava di una cattiva idea.

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Kronos – Magica Europa (2003)

Prodotto dagli italiani Kronos, Magica Europa è un brano di tarda eurodance cassa dritta che inneggia in latino all’Europa unita. Serve aggiungere altro? «Germania hispania gallia et britannia Grecia et italia divisa est Exsurgit Europa magistra vitae».

Toto Cutugno – Insieme: 1992 (1990)

Siamo nel 1990, nel giro di un paio di anni il vecchio continente avrebbe svoltato pagina per sempre con l’unione politica degli stati membri della CEE; quale migliore occasione del festival Eurovision per sfruttare tutto ciò? Seppure Insieme: 1992 rappresenti tutto quello che non vorremmo fosse associato con la musica italiana, resta un mirabile esempio di artigianato pop di chi ha fatto un patto col diavolo: musicalmente un abominio, ma che ci si ritrova immediatamente a canticchiare inconsapevolmente.

La scrittura di Toto Cutugno è inconfondibile, a tratti ammirevole per i momenti di rara intensità che riesce a regalarci: anzitutto il pathos e la drammaticità da telenovela sudamericana («Con te, cosi lontano e diverso, con te, amico che credevo perso, Io e te, sotto lo stesso sogno»), mista a un certo retrogusto di coro da stadio («Insieme, unite, unite, Europe») e la musicalità da un jingle televisivo («L’Europa non è lontana, c’è una canzone italiana»).

Un mefistofelico pastrocchio con la sobrietà di We Are The World che non avrà fatto breccia tra i confini italiani, ma che è diventato una hit d’oltralpe. Veri buongustai.

Eva Henger – Ooh Yeah (1998)

https://youtu.be/gc2iLrx7DDw

1998, l’Europa si avvicina alla moneta unica e la pornostar Eva Henger decide di cogliere la palla al balzo e prendere in mano il microfono per tributare l’Unione Europea: nasce così Ooh Yeah! Il mirabolante testo, in un italiano stentato («vogliamo tutti europii uniti»), in realtà non è esattamente un inno alla fratellanza tra i vari paesi del vecchio continente, ma sottintende qualcosa di più… profondo: «viviamo noi ogni giorno in pace, e la notte ha qualcosa che cresce», «amo amare in ogni paese, che bella idea farsi un inglese», «vengo Europa, vengo vengo vengooo!», per non citare l’aulico passaggio che dice «una doccia dorata che ci rinfreschi»!

Luca Sardella – Europa Europa! (1989)

https://youtu.be/Q9ZPxzYdcVg

Il vero scoop di questo articolo, un brano che conserviamo gelosamente da anni nella nostra discoteca personale; aspettavamo solo il momento giusto per farvi conoscere Europa Europa! di Luca Sardella, tripudio di ovvietà e buonismo con coro di bambini nella prima parte e il nostro pollice verde preferito a imperversare sul finale, il tutto con una melodia che ricorda molto da vicino Pace e libertà, l’inno dell’UDC scritto sempre da Sardella 17 anni più tardi. Praticamente un autoplagio. Imprescindibili i versi «Europa Europa unita ti sognavo anni fa, Europa Europa unita oggi è già realtà, stringiamo le nostre mani, pensiamo al domani» o ancora «Sali sull’aereo e l’Europa tu scoprirai, tra un paese e l’altro frontiere non troverai, puoi scegliere tu dove andare, con chi vuoi, l’Europa è un bel fiore che coltiverai».

Cristina D’Avena – L’Europa siamo noi (1991)

Vince a mani basse Cristina D’Avena nel 1991 con L’Europa siamo noi, sigla di testa dell’omonima serie TV che la vede protagonista. Un brano dal raro lirismo epico e una base a metà tra il modernissimo e il fuori tempo massimo, il tutto condito dalla classica scelta lessicale pittoresca del duo Carucci-Valeri Manera. Ma lasciamo parlare la musica:

Europa unita il giorno senza l’oscurità
Europa unita la voce della fraternità
che tutte le frontiere abbatterà
portando un po di solidarietà nella nostra vita
Europa unita

L’Europa siamo noi
milioni di persone
L’Europa siamo noi
un’unica nazione
Partirà questo treno presto partirà
Partirà questo treno presto partirà
Partirà partirà partirà se ognuno lo vorrà

Adesso dovreste capire anche voi perché non ci sorprende che i britannici siano voluti uscire dall’Europa: avranno scoperto queste canzoni.

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