Toto Cutugno Insieme: 1992

Toto Cutugno – Insieme: 1992 (1990 – singolo)

Ultimo aggiornamento:

Correva il 1990 e in Italia si aveva ancora nelle orecchie Una domenica italiana ma il mondo stava cambiando. No, non sto parlando della scena di Seattle che sarebbe esplosa da lì a qualche mese e che avrebbe fatto vestire un’intera generazione con camice di flanella anche in piena estate, neppure della perestroika di cui si sarebbero occupati gli Scorpions con una loro celebre e melliflua ballata né tantomeno dell’unificazione tedesca.

Toto Cutugno è un patrimonio italiano, non solo per le gettonatissime hit che ci ha regalato nel corso della sua lunga carriera e che ha portato in giro per il mondo, ma anche per essere stato l’ultimo “italiano vero” a poter sventolare il tricolore sul gradino più alto del podio dell’Eurovision (oggi Eurofestival).

Nel giro di un paio di anni il vecchio continente avrebbe voltato pagina per sempre con l’unione politica degli stati membri della CEE; quale migliore occasione del festival della canzone europea per sfruttare tutto ciò?

Ecco che lo scaltro menestrello dell’Italia «col caffé ristretto, le calze nuove nel primo cassetto, con la bandiera in tintoria e una 600 giù di carrozzeria» sfodera una prova a dir poco maiuscola ravanando proprio dove non lo si dovrebbe mai fare.

Seppure “Insieme: 1992” rappresenti tutto quello che non vorremmo fosse associato alla musica italiana, resta un mirabile esempio di artigianato pop di chi ha fatto un patto col diavolo: musicalmente un abominio, ma che ci coglie immediatamente a canticchiare la melodia inconsapevolmente.

https://youtu.be/mLOLRNSQttY

La scrittura di Toto Cutugno è inconfondibile, a tratti ammirevole per i momenti di rara intensità che riesce a regalarci: anzitutto il pathos e la drammaticità da telenovela sudamericana («Con te, cosi lontano e diverso, con te, amico che credevo perso, Io e te, sotto lo stesso sogno») mista a un certo retrogusto di coro da stadio («Insieme, unite, unite, Europe») e la musicalità da un jingle televisivo («L’Europa non è lontana, c’è una canzone italiana»).

Un mefistofelico pastrocchio con la sobrietà di “We Are The World” nel cuore che non avrà fatto breccia tra i patri confini, ma che è diventata una hit d’oltralpe. Veri buongustai.

Insieme: 1992

Insieme, unite, unite, EuropeCon te, così lontano e diverso
Con te, amico che credevo perso
Io e te, sotto lo stesso sogno
Insieme, unite, unite, Europe
E per te, donna senza frontiere
Per te, sotto le stesse bandiere
Io e te, sotto lo stesso cielo
Insieme, unite, unite, Europe

Sempre più liberi noi
Non è più un sogno e non sei più da solo
Sempre più in alto noi
Dammi una mano che prendiamo il volo
L’Europa non è lontana
C’è una canzone italiana per voi
Insieme, unite, unite, Europe

Per noi, nel cielo mille violini
Per noi, amori senza confini
Io e te, sotto gli stessi ideali, mmm…
Insieme, unite, unite, Europe

Sempre più liberi noi
Non è più un sogno e noi non siamo più soli
Sempre più uniti noi
Dammi una mano e vedrai che voli
L’Europa non è lontana
C’è una canzone italiana per voi
Insieme, unite, unite, Europe

Sempre più liberi noi
(Sempre più liberi)
Le nostre stelle, una bandiera sola
Sempre più forti noi
(Sempre più forti)
Dammi una mano e vedrai si vola
L’Europa non è lontana
C’è una canzone italiana per voi
Insieme, unite, unite, Europe
L’Europa non è lontana
C’è una canzone italiana per voi
Insieme, unite, unite, Europe

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  1. Comunque tra Wind of change e questo abominio direi che ci hanno allegramente truffato… Erano gli inni del "mondo nuovo", "dell'europa felice unita che avrebbe dato un sogno a tutti". Oggi vediamo com'è finita. Bastardi.

    1. Io la metto giu’ diversamente e dico che siamo noi che non ne abbiamo approfittato e non abbiamo seguito gli appelli di queste canzoni, ma pazienza, anche se da italiano che vive all’estero in un paese UE la cosa certo non mi esalta molto!

  2. Per la cronaca con questa canzone Cutugno vinse l'Eurofestival (non si sa con quanta gioia da parte della RAI) e si guadagnò l'anno dopo l'onore di presentare l'edizione romana (rimasta famosa per il pessimo inglese di Cutugno e per essere durata tantissimo). Cmq, rispetti a certi tamarri made in Balcani che si son visti, Cutugno sta tre spannette avanti…(certo, se poi la RAI continua a mandare gente come Nina Zilli o Marco Mengoni, ovvio che si perde!)

  3. Cutugno ha venduto molto, d'accordo, ma non confondiamo la "quantità" con la "qualità" e il "populismo" con la "cultura popolare".Ugualmente, evitiamo di confondere "politica" e "potere", i "media" con la "cultura",le opinioni con la storia e Berlusconi con i grandi statisti.Al più, associamolo a Gary Glitter che qualcosa in comune sicuramente ce l'hanno.

  4. Io sono per una netta rivalutazione di Toto Cutugno…mi fa sempre specie pensare che ha venduto più di 90 milioni di dischi e viene spesso additato al trash…cazzo ha venduto più degli Oasis,RISPETTO ASSOLUTO

  5. Rimanendo in tema Eurofestival, a quanto pare l'Italia torna a parteciparvi col vincitore della sezione giovani di Sanremo: un timidissimo ragazzone dal background jazz contro i tamarrissimi maranza est-europei che spopolano da un po' di anni in quella manifestazione. Bel calderone: è rinfrancante sapere che non solo l'Italia ha il suo grottesco (e perversamente gustoso) carrozzone in stile Sanremo.

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