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Franco Califano, Pippo Franco e quei tre film girati insieme

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Appuntamento a Ischia locandina19 ottobre 1960: esce nei cinema italiani Appuntamento a Ischia, musicarello diretto da Mario Mattoli, conosciuto più che altro per essere stato il regista di ben quattordici film interpretati da Totò. Protagonista della pellicola è Domenico Modugno, che recita la parte del cantante Mimmo Rotunno, vedovo e in procinto di risposarsi con la bella ma insopportabile Mercedes (interpretata da Linda Christian, madre di Romina Power). A guastare i piani di Mimmo/Modugno è sua figlia, che cerca di farlo innamorare di una giovane che è fidanzata con un direttore d’orchestra. Quest’ultimo e il protagonista sono anche il pretesto per mettere in scena l’annosa questione fra musica classica e musica popolare (incarnata in questo caso dagli urlatori).

La struttura del film si discosta un po’ dai canoni del genere in quanto le canzoni non sono subordinate alla trama, tanto è vero che nella prima parte si assiste a un film convenzionale, quasi privo di intermezzi musicali; solo nella seconda parte la pellicola diventa a tutti gli effetti un musicarello. E restando in tema di canzoni vale la pena ricordare, al di là dell’ottimo commento musicale del maestro Gianni Ferrio, che in Appuntamento a Ischia è presente anche un pezzo inedito di Domenico Modugno, che al minuto 29 canta Papà non vuol sposarsi per rassicurare la figlia sui suoi progetti con la compagna.

Appuntamento a Ischia Califano contrabbasso
Franco Califano mentre suona il contrabbasso con i Gentlemen

Trama a parte, che come si sarà intuito, non è propriamente di spessore, il film ricopre grande interesse in quanto vede una serie di debutti non trascurabili nel mondo del cinema. In primis Franco Franchi e Ciccio Ingrassia (qui accreditato solo come Ingrassia) nel ruolo di due scalcinati contrabbandieri di sigarette che, una volta arrestati e portati in commissariato, si trovano in ufficio in compagnia di Modugno al quale chiedono prima un autografo e poi di cantare L’uomo in frack.

Ma a interessarci in questa sede sono altre due prime volte sul grande schermo: quella di Franco Califano e quella di Pippo Franco.

Appuntamento a Ischia pippo franco chitarra
Pippo Franco suona la chitarra con i Pinguini

Il primo (che per lo stesso regista reciterà anche nel successivo Appuntamento in riviera) interpreta la parte del contrabbassista dei Gentlemen, il gruppo che accompagna Domenico Modugno; il secondo, invece, suona la chitarra nei Pinguini, il complesso che supporta Mina durante i caroselli e le esibizioni dal vivo (La nonna Magdalena, Il cielo in una stanza e Una zebra a pois) e che suona anche il sottofondo di un appena accennato striptese in un locale notturno.

Pino Pugliese e i Pinguini singoloA proposito dei Pinguini va ricordato che non si trattava di un’invenzione del regista, bensì di un vero gruppo fondato proprio da Pippo Franco insieme a Cristiano Metz, Giancarlo Impiglia, Armando Mancini, Aldo Perricone e Pino Pugliese; e proprio come Pino Pugliese e i Pinguini incideranno nel 1963 il loro primo ed ultimo 45 giri con i pezzi El Paso e Tesoro. Il disco ad oggi risulta introvabile ma, stando alla presentazione della casa discografica (Maietti – Zephir), si tratterebbe di musica che in qualche modo rimanda al Far-West.

Invece il gruppo in cui suona Franco Califano è creato appositamente per il film. Però in quel decennio di complessi attivi in Italia chiamati Gentlemen ne esistevano almeno tre. In uno ci suonava la batteria Massimo Boldi mentre un altro, di stanza a Bologna, cambierà successivamente nome in Gli Idoli e diventerà la backing band di Lucio Dalla.

Franco Califano e Pippo Franco si ritrovano nuovamente a recitare nello stesso film nel 1963: si tratta di Notti nude di Ettore Fecchi (frase di lancio: «Il primo film sexy dedicato alla donna»). E qui chi scrive si sente in dovere di lasciarsi andare a una divagazione dal momento che di tale opera fino ad ora non si conosceva praticamente nulla. Questo perché la pellicola in questione è semplicemente scomparsa, uno dei tanti misteri della cinematografia bis italiana; Stracult di Marco Giusti non lo nomina nemmeno e Nudi e crudeli, volume dedicato al genere scritto Antonio Bruschini e Antonio Tentori gli dedica giusto due righe limitandosi a citarlo.

Notti nude

Di certo si sa che si trattava di un mondo movie (documentari in voga fra gli anni ’60 e ’70 in cui si mostravano filmati, nella maggior parte dei casi falsi, volti a scioccare lo spettatore) di cui ad oggi non si trova che un frammento di un minuto su YouTube, probabile residuo di un passaggio televisivo su Teleoggi Campania. Parrebbe inoltre assodato che Franco Califano e Pippo Franco vi partecipano entrambi accreditati nel ruolo di sé stessi, anche se non ci è dato a sapere cosa facciano di preciso, soprattutto perché nel 1963 erano entrambi dei perfetti sconosciuti. Il direttore della fotografia era Massimo Dallamano, che ricoprirà lo stesso ruolo anche in Per un pugno di dollari e Per qualche dollaro in più di Sergio Leone e che poi si dedicherà alla carriera di regista girando ottime pellicole come Si può essere più bastardi dell’ispettore Cliff, La polizia chiede aiuto e soprattutto il capolavoro Cosa avete fatto a Solange?.

Frugando fra gli archivi digitali relativi ai visti censura rilasciati dall’allora Ministero del Turismo e dello Spettacolo si vengono a scoprire i nomi dei numeri filmati (che mischiano italiano, spagnolo, francese e inglese) e il loro ordine esatto di apparizione, che è il seguente:

  • Strip in the moon
  • Mistery dance
  • First ball
  • Censored
  • Le ballet russe
  • Cleopatra 2000
  • Le blonde enconnue
  • Elle et lui
  • Supplice
  • A very little girl
  • Nuda nella rete
  • La fille a la valise
  • Javanese
  • The acrobats
  • Je me couche avec ta voix
  • Sance’s rhapsody
  • Le ballet des plumes
  • Le ballet des crinoles
  • Les patineurs
  • Les siffleurs
  • La fille en bikini
  • Le belle et la bête
  • La fille de la poubelle
  • La femme aux eventails
  • La danse apache
  • Lilì Marlene
  • La rage en corp
  • Dietro il paravento
  • Violence
  • Western striptease
  • La fille au tutu
  • Me gustan todos
  • Doll’s night
  • Macumba
  • Russian striptease
  • Bolero strip
  • The magician
  • Ice and fire
  • City of night
  • Hully gully

Notti nude locandinaLa sequenza dei capitoli sembra essere confermata anche da alcune locandine reperite in rete. Sempre attraverso lo stesso nulla osta, concesso il 30 marzo del 1963, è stato possibile capire che Notti nude uscì nelle sale con il divieto ai minori di 18 anni dovuto al fatto che «il film è principalmente costituito da sequenze di spogliarelli».

Restando in tema di distribuzione è certificato da una pagina dell’Unità del 19 luglio del 1963 relativa alle uscite cinematografiche di quel periodo che il film uscì in quattro sale romane in prima visione e sempre nell’anno di uscita venne proiettato a Milano al compianto cinema Maestoso. È stato anche possibile risalire ad alcune proiezioni, sempre nel capoluogo lombardo, in sale di terza visione: nel 1966 al cinema Arlecchino, nel 1967 all’Abadan e nel 1972 all’Alexander.

Tornando alla misteriosa pellicola, oltre a Franco Califano e Pippo Franco vi recita anche un’altra cantante, Mary Di Pietro: la voce femminile e la percussionista della Nuova Cricca, terzetto capitanato dal grande chitarrista Enrico Ciacci (suo fidanzato e fratello di Little Tony). Qui compare come solista, ma in tre musicarelli successivi (Passeggiando per Subiaco di Tullio Piacentini, Marinai in coperta di Bruno Corbucci e La coppia più bella del mondo di Camillo Mastocinque) reciterà insieme a tutto il complesso. La sua carriera s’interrompe tragicamente il 29 settembre del 1967 quando, di ritorno da un concerto, il gruppo resta coinvolto in un brutto incidente stradale in cui la cantante perde la vita a soli 21 anni.

Se dunque il film è irreperibile, cosa che rende impossibile esprimersi sulle performance dei nostri due protagonisti, lo stesso non si può dire della colonna sonora. In rete è infatti possibile ascoltare un 45 giri che contiene due brani del commento musicale scritti dallo stesso regista e cantati da Flora Gallo e Paolo Bracci: Notti nude e Balla balla, pezzi che c’immergono in un’atmosfera da night club che era, molto probabilmente, la stessa che si respirava nel film.

due strani papa locandinaLo stesso oblio ha rischiato di colpire anche Due strani papà, film del 1983 diretto da Mariano Laurenti e terza ed ultima pellicola in cui Franco Califano e Pippo Franco recitano insieme, questa volta nel ruolo di protagonisti. Come racconterà Giancarlo Magalli (sì, quel Magalli), uno degli sceneggiatori, l’uscita del film coincise con l’arresto del Califfo per traffico di droga e associazione a delinquere di stampo camorristico e la cosa spinse i distributori a ritirarlo immediatamente dalle sale rendendolo invisibile per anni. Soltanto tempo dopo verrà distribuito in VHS prima e in DVD poi.

La trama del film è molto semplice: i protagonisti sono due squattrinati che vivono abusivamente in un orfanotrofio abbandonato (orfanotrofio in cui il personaggio interpretato da Pippo Franco è cresciuto). Campano di scommesse all’ippodromo, che nella maggior parte dei casi non vanno a finire bene (uno dei personaggi con cui hanno a che fare cerca ripetutamente di truffarli rifilandogli degli assegni del Banco del Mutuo Soccorso), e di donazioni che vengono spedite all’istituto da gente convinta che sia ancora in attività. Un giorno però, invece di un omaggio alimentare, davanti al portone dell’orfanotrofio trovano un bambino di colore, e dopo vari tentativi di liberarsene decidono di adottarlo. Con dei salti temporali non sempre chiarissimi vediamo poi il bambino a 6 anni e a scuola. E sarà proprio un maestro a scoprire la sua storia e quella dei suoi due padri abusivi. Pur di tenerlo con loro Pippo Franco e Franco Califano decidono di sposare due donne, cosa che però non andrà a buon fine.

Oltre ai due protagonisti anche il resto del cast non è assolutamente da sottovalutare in quanto a culto. Abbiamo il grandissimo caratterista Ennio Antonelli nel ruolo di un postino che consegna un prosciutto a un Pippo Franco vestito da suora, Viola Valentino in una delle sue tre apparizioni al cinema (le altre sono in Delitto sull’autostrada e Le volpi della notte, entrambi di Bruno Corbucci), ma soprattutto Maurizio Mattioli che, al suo debutto sul grande schermo, interpreta un amico della coppia chiamato eloquentemente Pasticca.

Califano, oltre a recitare, presta al film anche due auto del suo parco macchine (una Maserati Ghibli e una Ferrari 308 gtsi quattro valvole) e compone la colonna sonora che viene diretta dal maestro Adelmo Musso; vista la sede è doveroso ricordare che, tra le tantissime canzoni che ha diretto e composto, spiccano quelle per il 45 giri Mare/Un nodo all’anima di Pamela Prati.

Tornando alla colonna sonora, nel film sono presenti anche due pezzi cantati dei protagonisti: Ragazzo mio di Califano in apertura e Chì chì chì cò cò cò di Pippo Franco durante una scena in cui dei bambini giocano in un parco.

Insomma, al netto di trame non proprio originali, i loro tre film (due in verità. se qualcuno sa come recuperare Notti nude ce lo faccia sapere) hanno comunque diversi validi motivi per essere visti. Dopo Due strani papà le loro strade al cinema non si incroceranno più ed entrambi staranno lontani dal grande schermo per diversi anni. Franco Califano ci tornerà nel 1998 con Viola bacia tutti di Giovanni Veronesi, mentre Pippo Franco nel 1992 reciterà nell’imperdibile parodia sanremese Gole ruggenti di Pier Francesco Pingitore, film pieno zeppo di presenze notevolissime e di cui abbiamo già avuto modo di parlare. Ma come diceva Carlo Lucarelli, questa è un’altra storia.

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