Se siete dei millennial probabilmente il nome di Daniela Rosati non vi dirà assolutamente nulla. Se invece come me siete dei 30 something, ovvero babbioni quasi quarantenni, non vi dirà comunque nulla ma magari… Vagamente… Potranno rammentarvi qualcosa programmi pseudo-scientifici come Naturalmente bella e Medicine a confronto, ideati e condotti dalla suddetta su Rete 4 tra il 1994 e il 1998, casualmente proprio negli anni di matrimonio con Adriano Galliani.
A pensar male sembrerebbe il regalo di matrimonio di amicizie importanti nel gruppo Mediaset più che la voglia dell’emittente di creare trasmissioni medico-scientifiche per casalinghe annoiate tra una televendita di materassi e una telenovela argentina. All’epoca queste trasmissioni in cui forse vi sarete imbattuti per sbaglio in qualche soporifero pomeriggio per conciliare la pennichella post-pranzo (l’unico utilizzo che io ricordi utile per Rete 4), ci insegnavano come scegliere le migliori cure per la prostata, o se fosse più afrodisiaco il sedano o la cicoria, o ancora come preparare i migliori intrugli antiossidanti creati dall’esperto di turno.
I pruriti musicali della nostra Daniela già iniziavano a scalpitare e facevano fatica a rimanere confinati nel formato trasmissione televisiva per pensionate; ecco che per vivacizzare il pomeriggio di qualche casa di riposo improvvisamente sceglie come sigla una cover dell’iconica Smoke on the Water dei Deep Purple sedendosi grintosamente alla batteria. Certo non è Ian Paice, ma come musicista dilettante se la cava più che bene.
Sempre casualmente nel 1999, dopo esersi separata dall’amministratore delegato del Milan, ecco che passa a Rai 1 portandosi dietro il suo format che diventa Tutto benessere e che conduce sino al 2005. In quell’anno infatti la Rosati, buddista praticante sin da giovanissima, subisce l’ennesima conversione religiosa, sulla scia di personaggi quali Claudia Koll e Paolo Brosio: «Dopo aver toccato una reliquia di Santa Brigida ho percepito una luce che mi entrava nella testa, e dentro quella luce era contenuta la parola castità». Riconvertita al cristianesimo diventa una suora laica dell’ordine delle Oblate dello Spirito Santo e si trasferisce in Svezia. Sì, lo so che sembra la trama di una puntata de Il segreto, ma è tutto vero.

In effetti dopo sei anni di matrimonio con Adriano Galliani io un po’ la capisco, ma che cosa c’entra Daniela Rosati con la musica direte voi? Ed eccoci arrivati al punto: la giornalista-conduttrice ha sempre avuto velleità di cantante, incidendo uno straordinario duetto con Mino Damato, scomparso giornalista Rai, e nel 1995 un album per la RTI Music (sempre casualmente etichetta discografica di proprietà Mediaset). Ma procediamo con ordine.
Gli arrangiamenti toccano un livello di pressappochismo decisamente commovente anche per i tempi, degni della migliore serata karaoke di Misano Adriatico, roba che in confronto l’album di Alba Parietti sembra prodotto da Diplo. Tra i vari brani Vorrei ma non ci sei si distingue per liricità evocativa: una donna manda segnali telepatici al suo compagno morto, chiedendogli se, anche dall’aldilà, lui la ami ancora; tema quanto mai profetico, che lasciava in qualche modo presagire la conversione mistica successiva.
https://www.youtube.com/watch?v=2dAirN4PySY&list=PLYVZwXG7nis2GXHoAU9gCYDbInCSih0rS&ab_channel=Orrorea33Giri
La title track Allo specchio racconta di una donna ormai attempata che fa i conti con il trascorrere del tempo e con il prolasso delle sue carni. Soprassederei sulla bruttezza della cover di Anema e core, per quanto dei cori doo wop in un classico napoletano appaiano quasi come un lampo di genio, in un disco che ha avuto solo il merito di apparire e sparire con ammirevole rapidità.
Tracce:
01. Allo specchio
02. Nell’anima
03. Dimmi
04. Tutto quello che volevo
05. Per questa terra che fu
06. Anema e core (Tito Schipa cover)
07. Nei viaggi del tempo
08. Vorrei ma non ci sei
09. Il segreto
Il singolo aveva quantomeno il nobile scopo di raccogliere fondi per il completamento del padiglione pediatrico-infettivo dell’ospedale di Bucarest, ma considerata la rarità del disco in qustione non credo che la campagna di raccolta fondi sia andata particolarmente bene.
Esorto quindi la signora Rosati a pubblicare il tanto atteso follow up, magari un concept album su Santa Brigida in svedese, inciso con il coro delle suore Oblate dello Spirito Santo. Se dobbiamo sognare… sogniamo.
Discografia
- 1995 – Allo Specchio (RTI Music, CD)
- Allo specchio
- Nell’anima
- Dimmi
- Tutto quello che volevo
- Per questa terra che fu
- Anema e core (Tito Schipa cover)
- Nei viaggi del tempo
- Vorrei ma non ci sei
- Il segreto
- 1995 – Gli occhi dei bambini (CD singolo con Mino Damato)