Nel 1994 di svolgono i mondiali di calcio negli Stati Uniti e a qualche simpatico autore viene l’idea di creare una squadra cantant-calcistica per celebrare la ricorrenza; così dal museo delle cere vengono riesumati per l’occasione 11 cantanti che vanno a formare la cosiddetta Squadra Italia.
I resuscitati… ops recuperati sono tutti cantanti e interpreti della canzone tradizionale e popolare italiana: al seguito del capitano (ebbene sì, essendo una squadra c’era tanto di capitano) Nilla Pizzi troviamo Manuela Villa (figlia di Claudio), Jimmy Fontana, Gianni Nazzaro, Wilma Goich, Wess, Giuseppe Cionfoli, Tony Santagata, Lando Fiorini, Mario Merola, Rosanna Fratello.
Questa allegra combriccola di giovincelli viene presentata durante il Festival di Sanremo del 1994 e al momento dell’apparizione sommano 570 anni, ovvero una media di 52 a testa, abbassata solo dalla presenza della 28enne Manuela Villa.
La brigata di Villa Arzilla per qualche sera in uscita libera sul palco dell’Ariston presenta un brano in sintonia con l’età geriatrica dei suoi interpreti, ovvero Una vecchia canzone italiana che si classifica giustamente penultima nonostante gli autori di tutto rispetto: Stefan Jurgens (paroliere di brani come Sei forte papà di Gianni Morandi, Capito? dei Gatti di Vicolo Miracoli, Carletto di Corrado e la sigla di Belle e Sebastien, ma forse più noto come autore televisivo a Domenica in, Fantastico, Il pranzo è servito, La corrida e successivamente Tira e molla, Ciao Darwin e Avanti un altro) e Marcello Marrocchi (cantautore “cristiano” che musicò successi quali Andiamo a mietere il grano di Louiselle, Tu mi rubi l’anima dei Collage, la sigla dell’Apemaia e Perdere l’amore di Massimo Ranieri, ma anche la birichina Jean di Femina Femme, cioè Louiselle sotto mentite spoglie, nota per essere l’epitaffio della stagione dell’orgasmo music in Italia).
Tornando a Una vecchia canzone italiana la canzone è quanto di più schifosamente nazional-popolare si possa ascoltare, con tanto di fisarmonica e mandolini ed incaramellare il tutto; forse sarebbe andata bene se suonata da Secondo Casadei, ma nel 1994 e per di più sul palco di Sanremo, una canzone buona per l’emigrante italiano in America degli anni ’30 forse è lievemente anacronistica e anche Domenico Modugno si sarebbe risentito per essere stato citato nella strofa «in ogni casa del mondo arriva volando dipinta di blu». Ma nonostante tutto di una cosa possiamo rallegrarci: quest’apparizione è servita a qualcosa e si vede dal video dell’interpretazione sanremese dove tutti i cantanti sono felici, raggianti ed entusiasti perché finalmente hanno la libera uscita di qualche giorno, e invece di andare alle solite terme di Chianciano questa volta gli è stato concesso il viaggio-premio a Sanremo.
Da questa esperienza nasce anche un album, che prende il titolo dalla stessa canzone e che contiene, oltre al brano in questione, altre 11 imperdibili tracce cantate singolarmente da ogni componente della “squadra”, e mentre alcuni, tra cui Nilla Pizzi e Lando Fiorini, ripropongono un loro vecchio successo, altri sette undicesimi omaggiano quest’operazione con un brano inedito. Fortunatamente gli esperti comunicano che di questo reperto di moderna archeologia si sono perse le tracce, salvo su eBay.
La cosa tremendamente pazzesca è però assistere dopo la prima al teatro Ariston, ad una vera e propria standing ovation di gente che si svocia gridando «ancora» a fine canzone. Alla fine forse han vinto loro.
Una vecchia canzone italiana
Terra distesa nel mare che in ogni canzone ci parli d’amore
terra che resti nel cuore di chi per un sogno ti deve lasciare
ogni paese ha una festa, una banda che suona, una piazza, un caffè
terra di santi e poeti de’ troppi mafiosi e pochissimi preti
terra di mille stranieri che trovano amore e non partono più
terra rimasta ind’ ‘o core d’a ggente che parte pe’ terre luntane
ma in ogni posto del mondo dovunque tu vada, da solo non sei
Sentirai una radio che suona lontana
canterà una vecchia canzone italiana
rivedrai un balcone affacciato sul mare
una canzone non chiede di più
ti porta dove vuoi tu
Ma che cos’è una canzone è una storia che nasce da ogni emozione
e ci accompagna la vita da quando si nasce a quando è finita
coce di popoli stanchi dà forza ad una idea che non muore più
e in ogni casa del mondo arriva volando dipinta di blu
Sentirai una radio che suona lontana
canterà una vecchia canzone italiana
Rivedrai in un attimo il tuo primo amore
passano gli anni e la vita però
una canzone no
Sentirai una vecchia canzone italiana
canterà da una radio che suona lontana
rivedrai un balcone affacciato sul mare
una canzone non chiede di più
ti porta dove vuoi tu
passano gli anni e la vita però
una canzone no