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Preghiera in musica: i 5 migliori canti liturgici

La fede cristiana in Dio sta decisamente vivendo un’epoca di pesante crisi. Non basta un Santo Padre come Papa Francesco, che parla ai giovani con il linguaggio di un anziano che vuole parlare come i giovani, per risollevare il credo cattolico da questo drammatico calo di audience. E non bastano gli eroici cardinali e prelati che adottano comportamenti consoni agli ambienti da sballo frequentati da Snoop Dogg come strenuo e lodevole tentativo di avvicinare almeno i seguaci del gangsta rap alla Casa del Signore.

L’idea di stilare quest’inedito elenco, in verità, devo confessare che mi è stata suggerita in sogno, durante un’afosa notte d’estate, quando San Michele Arcangelo si è materializzato all’improvviso sulla traversa di una porta da calcio indicandomi la strada da battere.

Seppur annebbiato da un ottuso laicismo, da amante della musica non ho potuto declinare l’esortazione del Santo, inviato dal Cielo come messaggero di pace e speranza in sostegno di un popolo bisognoso di classifiche.

La seguente top 5 contiene brani di livello ultraterreno: roba da non perdere.

Abbiate fede…

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Pace a te

https://www.youtube.com/watch?v=DlCg1eD1a0U

Iniziamo questa breve scalata celestiale con Pace a te che si classifica al quinto posto in assoluto.

Pace a te fratello mio. Pace a te sorella mia.
Pace a tutti gli uomini di buona volontà.

Il canto eseguito in stile sessantottino è un’esortazione alla conduzione di atteggiamenti pacifici in una serie di luoghi elencati nel pacifico testo:

Pace nella scuola e nella fabbrica,
nella politica e nello sport,
pace in famiglia, pace in automobile,
pace nella chiesa. 

Dall’augurio di pace in fabbrica si può definitivamente avere conferma del momento storico in cui è stato arrangiato il brano e magari anche dell’intenzione maliziosa di “crumirizzare” una classe sociale in lotta. Con quel «pace in automobile» penso s’intenda che bisognerebbe avere una condotta di guida domenicale anche a Porta Maggiore (Roma) nella selva di un mercoledì mattina qualsiasi alle 8:30.

Laudato sii, o mio Signore

Al quarto posto troviamo nuovamente un brano fricchettone, questa volta più allegro del precedente al punto che quasi quasi scatta il calumet della pace («con molta pace e poco tabacco»).

«Laudato Sii o mi Signore» in realtà è un’adattamento in musica del Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, composto addirittura prima della nascita di Pippo Baudo.

Laudato sii o mi Signore,
per tutte le creature,
per il sole e per la luna,
per le stelle e per il vento,
e per l’acqua e per il fuoco.

Complimenti ai nostri amici Francescani per come hanno lodato allegramente il Signore, ben lungi da ciò che stiamo per affrontare…

Da questo momento in poi è consigliabile avere un rosario fra le mani.

Resta con noi Signore la sera

E saliamo sul podio a suon di beat con questa Resta con noi Signore la sera arrangiata tipo Una ragazza in due de I Giganti. Il brano è così coinvolgente che quando lo si ascolta si ha l’impressione di percepire un odore d’incenso misto a scadenti profumi da donna.

Resta con noi non ci lasciar la notte mai più scenderà.

Una frase che pare non conosca il tempo al pari, per capirci, della gag eterna del piede incastrato nel secchio di vernice. Un terzo posto meritatissimo per un brano reso ancor più celebre dagli Elio e le Storie Tese con Born To Be Abramo.

Ed ora, pronti per la processione.

Santa Maria del cammino

Santa Maria del cammino è il canto più solenne incontrato fino ad ora. L’ambiente musicale offerto in questa versione suonata esclusivamente da un organo unito al cantato in coro inducono alla genuflessione immediata.

L’esemplare esecuzione che abbiamo potuto ascoltare è stata indubbiamente facilitata dal brano in sé, composto in maniera tale che è pressoché impossibile fare errori. Una fortuna per le anziane signore non troppo intonate.

Mentre trascorre la vita solo tu non sei mai,
Santa Maria del Cammino sempre sarà con te.
Vieni o Madre in mezzo a noi, vieni Maria quaggiù,
cammineremo insieme a te verso la libertà.

Congratulazioni vivissime al secondo classificato, ma adesso cerchiamo di ricomporci perché c’è aria di capolavoro. Siamo arrivati al clou. Rispolverate i vostri vecchi inginocchiatoi riposti in cantina ed ascoltate il prossimo brano in assoluta contemplazione: è il momento del vincitore.

Symbolum 77

Al posto d’onore troviamo senza troppe sorprese Symbolum 77, meglio nota come Tu sei la mia vita in altre parole: psichedelia pura! Premesso che ho sempre sognato un’interpretazione dei Coil o dei Dead Can Dance (purtroppo mi sono dovuto accontentare della cover fatta dai Timoria) penso seriamente che il canto liturgico eletto vincitore di questa santissima classifica abbia del potenziale.

Tu sei la mia vita altro io non ho,
tu sei la mia strada la mia verità,
nella tua parola io camminerò,
finché avrò respiro fino a quando tu vorrai,
non avrò paura sai se tu sei con me,
io ti prego resta con me.

Che dire… Accendete i vostri sintetizzatori, fatene una versione goth e poi fatemi sapere. Se disponete anche di un vocoder tanto meglio, in caso contrario va altrettanto bene una voce trattata con un pesante riverbero. In ogni caso il brano è da godere anche al naturale, soprattutto nella versione live eseguita per le funzioni importanti. Una canzone di livello inestimabile, al punto tale che durante la messa si dovrebbe chiedere il bis.

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  1. Su ali d’aquila, un canto bellissimo, di speranza e incoraggiamento, purtroppo non molto conosciuto e cantato in poche parrocchie.

  2. Rileggendo quest’articolo mi sono ricordato che c’è un’altra curiosità da segnalare: in merito a ‘Santa Maria del Cammino’, ho letto che i bergamaschi Verdena lo hanno inserito al contrario in uno dei loro brani, ma non so quale perché ho letto la citazione su un quotidiano a casa di un’amica e non ho pensato di prendere un appunto.

  3. Vorrei aggiungere un fatto personale: vent’anni fa lavoravo a Malta per il governo, e suonavo l’organo nella chiesa dove si diceva Messa in italiano; una volta arrivò un gruppo di turisti- credo bergamaschi o brianzoli, comunque avevano la cadenza delle mie parti- a visitare la chiesa, e uno di loro, vedendo che stavo preparando l’organo per la celebrazione, mi chiese se potevo suonare ‘Resta con noi, Signore, la sera’. Io prontamente stesi la mano destra a palmo aperto, e all’espressione di stupore del tizio replicai ‘Quando si chiede una canzone al piano-bar, si dà la mancia!’ Lui rimase di sasso, ma la verità è che mi ero- e mi sono- stufato di quel canto, per cui cerco tutte le occasioni per non suonarlo.

  4. Considerando che su 57 anni di vita ne ho accumulati 46 di servizio in chiesa- cominciando come chierichetto, poi lettore, poi organista, poi cantore, poi direttore di coro- la classifica mi sembra ben fatta; vorrei segnalare due cose: la prima è che il canto ‘Pace a te’ ha ora una strofa un po’ meno ‘sessantottina’ e a mio parere molto più valida, ossia
    Pace in questo giorno e in tutti i giorni
    Pace nella gioia e nel dolor
    Pace in famiglia, pace nella Chiesa
    Pace nel Signor.
    La seconda è che avete omesso un canto, ‘Su ali d’aquila’- basato sul salmo che si recita nella compieta della domenica, dopo i secondi vespri- che gode di una popolarità a mio parere non del tutto meritata (o sarà la mia seconda laurea in musicologia che mi fa essere così spietato? Forse), visto che la musica sembra scritta da una Carole King col blocco dello scrittore dopo una serata di vino pessimo e fumo tagliato. Giudicate voi:
    https://www.youtube.com/watch?v=M24IfMH1PhU

    1. Mmm… non è che sono proprio convinto della bontà stilistica usata nel restyling di ‘Pace a Te’ che ci hai segnalato. Sicuramente il nuovo testo abbatte in qualche modo il muro del tempo (in perfetto stile eternità) anche se,fosse per me, avrei optato per una cosa tipo “pace su twitter e nel coworking/ pace nei movimenti politici e su bwin/ pace nella coppia di fatto e su car to go/ pace nella chiesa”, adattandola di volta in volta al presente.
      Comunque ti ringrazio come al solito per il tuo validissimo contributo. Continua ad interagire.

      1. Grazie del complimento: il testo da me scritto risale- più o meno- ai primi anni Ottanta, e comunque non sono aggiornato anche perché, quando sono voce guida a Messa, vedo bene di NON includerlo, per ragioni- anche- di gusto personale. Non temere, continuerò ad interagire.

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