Se qualcuno vi chiedesse che cosa c’entra Peppino Di Capri con i centri sociali probabilmente non sapreste che cosa rispondere; in realtà il signor Giuseppe Faiella, in anticipo sui tempi, ha importato in Italia a metà anni ’60 lo ska, il nuovo caldo suono giamaicano padre del reggae.
Gli anni ’60 in Italia erano anni di fermento socio-culturale e rapidi cambiamenti che permeavano inesorabilmente anche la musica. Nei primi anni del decennio il cantante caprense era un indiscusso numero uno dopo aver lanciato la moda del twist con il brano Saint Tropez Twist (1962) e aver bissato il successo l’anno seguente con la ballata Roberta, mentre nel 1965 sembrava già destinato al viale del tramonto spazzato via dall’ondata beat (in realtà la carriera di Peppino durerà ancora a lungo).
Dopo aver avuto l’onore e l’onere di aprire i concerti dei Beatles assieme ai New Dada e Fausto Leali (dove fu trattato con poco rispetto dai fans impazienti di vedere il quartetto di Liverpool) pubblica Girl (1966), un’evitabile cover degli scarafaggi, ma quantomeno un apprezzabile tentativo di modernizzare il proprio suono.
Al Disco per l’estate dello stesso anno cerca di giocare il jolly portando al concorso un brano dalle sonorità inedite non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa (ad eccezione della Gran Bretagna); Operazione sole diventa di fatto il battesimo italiano dello ska giamaicano, solo i misconosciuti Silvano Silvi & gli Erranti ebbero l’occhio (o sarebbe meglio dire orecchio) lungo proponendo lo stesso anno un brano ska, Scrivi ti prego relegata però a modesta b-side del 45 giri T’amerò (fino alla fine del mondo).
La canzone, pur non riscuotendo il minimo interesse del pubblico, è molto più di un semplice innesto in levare nella tradizione musicale italiana, bensì una vera e propria introduzione a queste nuove sonorità 10 anni prima della loro esplosione europea.


Leggendo il testo però tutto l’entusiasmo svanisce non solo per la pochezza delle liriche, ma perché appare chiaro che Peppino Di Capri vedesse nello ska un semplice ballo esotico da proporre al pubblico di casa (forse per bissare il suo primo successo basato proprio su un nuovo ballo), giocando la carta della novità assoluta.
Del brano venne incisa una versione in spagnolo dal titolo Operacion sol ma soprattutto un giovanissimo Johnson Righeira, agli albori della sua carriera, ne incise una cover poi inclusa nella raccolta di rarità Ex punk, ora venduto uscita nel 2006.
Nonostante siano passati più di 40 anni lo ska è ancora un genere piuttosto di nicchia che non ha mai attecchito in terra italiana se non in contesti piuttosto specifici con qualche sporadica ondata di mainstream negli anni ’80 e fine ’90.
Operazione Sole
Da lontano
questo ballo jamaicano
lontano
è arrivato
da una terra cotta dal sole
bruciata
li la gente lo chiama ska
qui nessuno lo sa
prima o poi ci conquisterà
certo… se provi… con me
capirai lo
ska ska ska ska scaldati un po’
ska ska ska ska scaldati un po’
ska ska ska ska scaldati un po’
sotto il sole
si può fare ciò che si vuole
col sole
ti distendi
e sull’onde sali e discendi
t’arrendi
questo ballo si chiama ska
sulla riva del mar
è più facile da imparar
quando… l’estate… verrà
capirai lo
ska ska ska ska scaldati un po’
ska ska ska ska scaldati un po’
ska ska ska ska scaldati un po’
li la gente lo chiama ska
qui nessuno lo sa
prima o poi ci conquisterà
certo… se provi… con me
capirai lo
ska ska ska ska scaldati un po’
ska ska ska ska scaldati un po’
ska ska ska ska scaldati un po’
scaldati con me!