Quando nel 2002 Marcella Bella torna sulle scene, in realtà è da qualche anno che già si sta aggirando alla ricerca di qualcuno che le dia retta e la metta sotto contratto, ma tant’è…
La nostra panterona sicula sforna un album di vecchi successi intitolato con scarsa originalità Passato e presente che però tra una Rio de Janeiro, una Montagne verdi e una versione spagnola di Nell’aria nasconde la tremebonda Fa chic, brano nuovo di zecca uscito dalla penna, questa volta non propriamente ispirata, di Giancarlo Bigazzi e del fratello Gianni Bella.
Invece che mantenere l’immagine da diva più compassata del suo ultimissimo scorcio di carriera, Marcella va a rispolverare lo stile di qualche decennio addietro quando si aggirava con canzoni dal testo pruriginoso (sensuale, credo si dica, a dire il vero) ed esibizioni decisamente amiccanti (sempre a volerle bene).
Incurante di tutto (età, figli…), eccola quindi tornare alla ribalta a 50 anni nelle vesti della “tigressa” (così la definì Miguel Bosé presentandola a Sanremo ’88) che scodella in pubblico i panni sporchi che invece una signora dovrebbe lavare in casa, mettendo in piazza la sua storia con il suo maschio italico (ovviamente siculo, se tanto mi dà tanto) fatta un tempo di sesso e giochi fetish, ma ormai senza più passione e desiderio, e quindi si resta insieme perché appunto «fa chic».
In un susseguirsi di rime incerte e confuse ci è dato capire che il rapporto di coppia era piuttosto spumeggiante visti gli ammiccamenti a pissing e giochi di ruolo, perché subito si parla di «Docce di intimità, sbagli di biancheria. Fare sesso e farlo spesso in cucina io e te» mentre «ora siamo così due biscotti nel tè».
La coppia è scoppiata, lui che dice bugie mentre lei per consolarsi ha un toy boy con cui sfogare le proprie necessità «lei che c’ha un amante boy scout o fai così o altrimenti sei out». Scopriemo però che il problema di fondo è la cocaina, passione di questo fantomatico compagno «un eschimese che in un mese si è tirato un igloo, la tua neve lo sai non è roba per me, per non amarsi non c’è cachet».
Pare comunque che Marcellona si veda costretta ad ammettere che, sotto sotto, questo maschio se lo tenga, anche se lei vorrebbe un rapporto più vero, o almeno questo è quello che pare di capire in un marasma di rime sempre più azzardate: «Lo so fa chic una coppia così, ma non ci sto in un mondo boutique. Fa chic, fa chic che si vede lo slip, lo so fa chic ma io non sono così, no non siamo noi, perchè non siamo così».
Fa chic
Una volta fra noi c’era la gelosia
doccie di intimità sbagli di biancheria
fare sesso e farlo spesso in cucina io e te
e ora siamo così due biscotti nel tè
e stiamo insieme perche fa chic.
Fa chic lo so una coppia così
con lui che sà dire solo bugie
e lei che c’ha un amante boy scout
o fai così o altrimenti sei out.
Uno studente squattrinato innamorato eri tu
e non quel brutto farabutto
che fa tutto e di più
un eschimese che in un mese si è tirato un egloo
la tua neve lo sai non è roba per me
per non amarsi non c’è cachè.
Lo so fa chic una coppia così
ma non ci sto in un mondo boutique
fa chic fa chic che si vede lo slip
lo so fa chic ma io non sono così
no non siamo noi
perchè non siamo così
no no non siamo noi
perche non siamo così.
Fa chic lo so una coppia così
con lui che sa dire solo bugie
fa chic fa chic che si vede lo slip
lo sò fa chic ma io non sono così
fa chic fa chic
ho più cerotti di te
e vedo solo bugie
rose dentro di te
fa chic fa chic
ma noi non siamo così
no non siamo noi
perché non siamo così
no no non siamo noi
perché non siamo così.