Oggi vi parliamo di Giannina Facio, più nota come la moglie di Ridley Scott. Di origini costaricane, nata a San Josè, la nostra arrivò per qualche ragione in Italia alla fine dei dorati anni ’80, giusto in tempo per partecipare al mitico programma comico Emilio, andato in onda su Italia 1 tra il 1989 e il 1990.
L’indimenticabile sigla del programma (scritta da Patrizio Fariselli degli Area, giusto per la cronaca), cioè quella che faceva “Ahi ahi ahi se faccio un figlio / ahi ahi ahi lo chiamo Emilio / sempre meglio di Basilio / se è una femmina non so!”, era cantata da quasi tutti i partecipanti alla trasmissione, tra cui la nostra Giannina.
La partecipazione al programma le permise di tentare sia la carriera di attrice sia quella musicale e in entrambi i casi le cose non andarono benissimo. In Italia infatti le sue doti recitative furono immortalate solo in qualche particina in film come Vacanze di Natale ’90, Il Cielo e Sempre Più Blu e nella serie TV Detective Extralarge al fianco di Bud Spencer. Il lato musicale fu ancora più sfuggente con solo un singolo e mezzo: il debutto arriva nel 1989 con il suo primo 7” sulle note della latineggiante (e ti pareva) “Ela dançava a lambada” assieme al cantante-modello Gerio Schubach e nel 1990 con il suo secondo e ultimo singolo dall’accattivante titolo “One, Two, Three, Four”.
Si tratta di un brano di house modaiola dalle sonorità “giuste” per le discoteche dell’epoca sull’onda dei successi di Black Box e Technotronic ma in sapor, guardacaso, di America Latina, su cui la futura signora Scott cantava l’improbabile filastrocca: “One two three four, I just want more, baby I love you. Five six seven eight, you just can’t wait, cause you love me too”. Poesia.
Sebbene arrangiata e prodotta con lo zampino di Flavio Premoli della Premiata Forneria Marconi la cazone rimane banalotta pur essendo ben confezionata e in fondo, nonostante sia finita nello scatolone degli oggetti smarriti, non è di certo più brutta di tanti altri balla e getta dell’epoca.



Visto lo scarso successo questo rimase l’ultimo sforzo discografico di Giannina Facio che continuò una più proficua carriera di attrice di ruoli secondari a Hollywood dove, dieci anni più tardi, inizia a fare comparsate regolari in quasi tutti i film di Ridley Scott, diventato nel frattempo suo compagno e successivamente marito, preda sicuramente dell’ipnotica filastrocca di questo imperdibile brano.