Parlare di Kevin-Prince Boateng è, per ogni tifoso milanista, una questione di cuore. Un po’ meno forse per i supporter del Sassuolo, squadra per la quale l’eclettico attaccante tedesco naturalizzato dal Ghana ha recentenente calcato i campi della Serie A, abbandonandola dopo un solo girone per la più prestigiosa maglia del Barcellona.
Prestazioni di impatto ma anche scostanza in campo, complice una vita notturna piuttosto vivace tra i locali di Milano, forte personalità e un look iper-tamarro lo resero in breve tempo uno degli idoli dei tifosi rossoneri. Se a questo aggiungiamo il matrimonio con l’ex velina Melissa Satta e l’improbabile performance ballerina avvenuta in occasione dei festeggiamenti per la vittoria dello scudetto nell’estate del 2011, ove il nostro sfoggiò la perla del suo repertorio mimando le movenze di Michael Jackson in un improbabile moonwalk, ecco allora che il personaggio si delinea in tutta la sua complessità.
Con cotanto pedigree poteva mancare la parentesi canterina? Certo che no. Manco a dirlo, il terreno di gioco musicale non poteva che essere il rap, genere che di tamarri ha fatto incetta e di stile sopra le righe scuola. Passione, quella per l’hip hop, che il Boa (questo uno dei suoi soprannomi) non ha mai fatto mistero di avere, sin dai tempi dello sbarco a Milano, passando per la citazione illustre in Turfu, una canzone del rapper francese Booba che dell’Associazione Calcio Milan si è sempre dichiarato fan tanto da dedicare ai rossoneri anche un singolo. King è la prima fatica musicale del calciatore uscita nell’estate del 2018 che per l’occasione ha modificato il proprio nome in un più eloquente Prin$$.
Come giudicare questo pezzo: difficile dirlo. Per un tifoso milanista come me, la consapevolezza che la mole del personaggio oscuri sicuramente il giudizio musicale oggettivo è piena. Sarà per questo o sarà perché certo rap ignorante rappresenta una ben accolta valvola di sfogo, ma non riesco proprio a condannare quello che, a conti fatti, non è che l’ennesimo sfoggio di edonismo e belle vie tipico della musica rap.
Al netto delle liriche non proprio alla Notorious BIG (ma ce lo aspettavamo), al Boa, cioè volevo dire a Prin$$ Boateng va dato comunqe atto di avere un flow che, in media, è migliore di quello di certe ciofeche che ci vengono propinate come mainstream e che certuni vorrebbero farci passare come innovative. Inoltre, dalla sua posizione di calciatore multimilionario e dal suo stato di latin lover, risulta sicuramente più credibile nella parte del rappuso di tanti scappati di casa, che si atteggiano a fighi a titolo puramente autoreferenziale.
King in fondo non è certo un pezzo memorabile ma nemmeno inascoltabile. E comunque uno che, dopo essere stato ceduto a una squadra estera risarcisce un fan su Facebook arrabbiato per aver puntato tutti su di lui al Fantacalcio con un lauto assegno merita solo ignorante rispetto. Sfido chiunque a sostenere il contrario.