Anche il mai domo Fausto Leali, in un botto di improvvisa vitalità professionale, è caduto nel famigerato disco di duetti, vera e propria trappola per qualsiasi artista; nel 2016 con la scusa di celebrare il suo passato e tornare in tour ci ha messo del suo in una sconclusionata compilation dal sapore tremebondo opportunamente intitolata “Non solo Leali”.
La formula è, chiaramente, sempre la stessa: prendi a casaccio un po’ di canzoni dal tuo repertorio, acchiappi qualche amico di bisboccia e il resto lo lasci scegliere alla tua casa discografica e sia quel che sia (pazienza se poi ti affibbiano qualcuno che non hai mai sentito nominare); se poi hai culo trovi anche Mina che passava di lì per caso e le fai cantare una canzone che non c’entra nulla (per l’occasione l’improbabile “A chi mi dice”, cover dei Blue con testo in italiano di Tiziano Ferro), tanto ormai le manca solo il pizzicagnolo e poi ha duettato con tutti.
Questo il parterre dell’imperdibile “Non solo Leali”: Renzo Arbore, Claudio Baglioni, Alex Britti, Clementino, Francesco De Gregori, Tony Hadley, Massimo Ranieri, Enrico Ruggeri, Umberto Tozzi e la già citata Mina.
Anche la canzone “Gianna” di Rino Gaetano non sfugge allo svillaneggiamento seriale qui in combutta con Enrico Ruggeri e con l’aggravante di un videoclip promozionale.
Dimenticatevi la versione originale, il ritmo, l’ironia, il disincanto e la nemmeno tanto velata presa in giro che hanno fatto la storia di una canzone giustamente entrata negli annali: qui il ritmo diventa blando con note trascinate stile “chitarra/falò/borsafrigovuota”, fino al ritornello prevedibilmente gridato dal buon Leali.
Il video, dal suo canto, si ritaglia uno spazio per il suo mix tra l’agghiacciante e il delirante.
A parte che non si comprende perché Leali in pieno autunno guidi una Pontiac decappottabile (ma con tanto di cappello e maglioncino senile sulle spalle per evitare di prendersi un raffreddore), una volta rimorchiato Ruggeri, che nel frattempo canticchia in mezzo alla strada senza motivo, i due si inerpicano con fare misterioso in uno scenario montano; vista l’ambientazione americaneggiante possiamo immaginare vadano verso Twin Peaks, ma probabilmente sono in provincia di Iseo.
Tutto lascerebbe pensare che si tratti di due vecchi amici che se stanno andando in qualche trattoria della zona con cucina casereccia e vino della casa, invece il solo Leali finisce di punto in bianco in una specie di discopub dove ci si diverte alla grande cantando e ballando “Gianna Gianna Gianna”. Resta un dubbio: ma lo hanno capito o no che Gianna faceva il mestiere più antico del mondo?



Qui tra il divertimento sfrenato riconosciamo i Musicomio, un gruppo vocale foggiano probabilmente in gita scolastica in Val Camonica, scoperto dal buon Fausto durante un contest in cui (guarda un po’) fu presidente di giuria e direttore artistico. Se seguite un certo tipo di TV li riconoscerete dalla sigla del programma di Italia1 Emigratis.
Per concludere come non menzionare il minuto 2’20” quando sul passaggio «un mondo diverso, ma fatto di sesso» i due si guardano teneramente negli occhi.
Giuseppe Sanna con Stefano Bissoli e Vittorio “Vikk” Papa