Un disco di Arturo Brachetti? Piano, fermi tutti. Facciamo subito una precisazione, questo raro LP pubblicato per la gloriosa Durium non è tecnicamente un disco del fantastico trasformista torinese anche se riporta il suo nome in copertina a caratteri cubitali.
Di che cosa si tratta allora? Presto detto, ci troviamo di fronte semplicemente alla colonna sonora originale dello spettacolo Amami, Arturo del 1987, scritta e composta da Giancarlo Chiaramello.
Trattandosi di musiche di uno spettacolo in cui la parte sonora è mero sottofondo per i funambolici cambi d’abito del nostro one man show, non ci si può aspettare molto, ma allora perché pubblicare tutto questo se non lo si considerasse apprezzabile anche al di fuori del suo contesto originale? A questa domanda non sappiamo rispondere, e neppure la puntina del giradischi riesce ad esserci d’aiuto.
Questa oretta scarsa di orchestrazioni elettroniche è piuttosto sconfortante, sia per i brani assolutamente privi di qualunque appeal, sia per i pessimi suoni sintetici che suonano davvero troppo vetusti e al limite del ridicolo per una produzione del 1987.
Il peggio però ce lo regalano i rari momenti in cui Arturo Brachetti decide di calarsi nel ruolo di interprete, facendoci capire all’istante perché non abbia fatto il cantante. Non so per quale motivo, ma ascoltandolo intonare The Bloody Beguine o Lifting Song con l’espressività di una parete di cemento armato, non può che tornarmi alla mente la voce legnosa di Aldo Busi nel suo tremendo album.
Più che un disco brutto, un disco inutile. Anzi un disco brutto e inutile.
Arturo, ti amiamo basta che non canti.
Tracklist:
01. Chez Valentina
02. I Ricordi di Scuola
03. Cha-Cha-Cha della Maestra
04. The Bloody Beguine
05. Sequenza della Luna
06. Le Sette Libertá Capitali
07. Lifting Song
08. Valentina’s Song
09. Il Volo