Elio e le Storie Tese hanno rotto

Elio e le Storie Tese hanno rotto il cazzo

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Elio e le Storie Tese hanno rotto

Normalmente non usiamo titoli così forti, ma da fan di vecchia data, cresciuti con il gergo sboccato e divertente delle loro vecchie canzoni, oggi per noi è importante ribadire in maniera chiara il concetto che Elio e le Storie Tese ci hanno stancato.

Lo diciamo da un po’, ma ogni volta che abbiamo provato timidamente a farlo notare siamo stati presi per pazzi.

Stamattina è uscito il nuovo singolo della band milanese, “Il primo giorno di scuola”. Il pezzo è bruttino, sia musicalmente che dal punto di vista dei contenuti, non è certo il peggiore della loro produzione ma è solo l’ultimo di una lunga serie di brani mediocri ai quali negli ultimi anni Elio & co. ci hanno abituati. Sorvoliamo poi sulla pietosa campagna social in cui il gruppo chiede di condividere con l’hashtag #ilprimogiornodiscuola le foto e i video della propria prima giornata scolastica.

Agli inizi della loro carriera Elio e le Storie Tese si impuntavano nel dichiarare che non erano demenziali e rifiutavano con sdegno di rientrare in questa categoria, a ragione perché i loro pezzi, per quanto ironici o surreali, rappresentavano degli spaccati di società fortemente connotati e molto precisi. Elio e le Storie Tese erano i più seri di tutti.

Elio e le Storie Tese hanno rotto
Elio e le Storie Tese vestiti da Rockets durante la serata finale del Festival di Sanremo 1996

Un esempio su tutti? Sono riusciti ad arrivare fino a Sanremo e cantare una canzone (“La terra dei cachi”) che prendeva per il culo proprio il pubblico dell’Ariston, senza che le signore impellicciate e ingioiellate in platea se ne accorgessero nemmeno, anzi battevano il piedino persino divertite. Pochi nella storia della musica ci sono riusciti, Frank Zappa forse una volta sola raggiunse il grande pubblico con la sua “Valley Girl”, ma in quel caso prendeva in giro una categoria specifica (le valley girls appunto) e la esponeva al pubblico ludibrio, invece Elio e le Storie Tese prendevano in giro, a totale insaputa del destinatario, il loro stesso pubblico nella sua interezza, ovvero tutta l’Italia. Questo è un trofeo importante ma anche un grande fardello da portare.

Sentendo i pezzi degli ultimi anni viene da chiedersi che fine abbia fatto quel talento puro nel mascherare critiche sociali su splendide musiche, quello spirito di osservazione così sagace e efficace su diversi livelli. Per quale motivo mi devi ricordare del mio primo giorno di scuola o della mia prima sbronza? Me lo ricordo da me. Un conto sarebbe raccontarmelo con personalità (e con un arrangiamento mozzafiato, cosa che ora, siamo realistici, è completamente sparita a favore di sterili tecnicismi o canoni rimasticati) come in quel capolavoro che è “Tapparella”, altra cosa è invece buttare lì uno stream of consciousness senza alcuno sforzo creativo contando sul fatto che “tanto siamo Elio E Le Storie Tese, possiamo fare quel cazzo che ci pare”. No, cari Belisari, Conforti, Civaschi e Fasani, è arrivato il momento che vi si tolga la licenza di “fare quel cazzo che vi pare”, almeno finché non tornerete a far ridere anche noi, non solo voi stessi.

Perché il declino è iniziato proprio quando gli Elii hanno cominciato a fare e dire cose che facevano ridere solo loro o che solo loro potevano capire, escludendo di fatto chiunque altro. Che sulla carta è giusto se ti vuoi definire un artista libero, ma non se tagli fuori proprio tutti. Queste non si chiamano canzoni, si chiamano “seghe mentali”.

Ciò che troviamo frustrante, da fan, è che tutti i mezzi e la potenza di comunicazione che ormai hanno a disposizione, Elio & co. li sfruttino per sfornare pezzi così mediocri, che non fanno ridere ma non fanno neanche riflettere.

Elio e le Storie Tese hanno rotto

Ma non è solo questo il problema: la nostra sensazione è che in generale gli EelST siano invecchiati; niente di negativo nell’invecchiare, beninteso, ma loro sono invecchiati male. Non c’è altra spiegazione alla terribile operazione del penultimo singolo “Alcol Snaturato (Una Serata Speciale)” in cui, in patrocinio con il Ministero Della Salute, gli Elii fanno la ramanzina ai ragazzini facendo loro capire di non sbronzarsi. Quando è successo che Elio e le Storie Tese si sono trasformati ne “il governo e i matusa” (cit.) che loro stessi criticavano apertamente ma con sagacia nel 1992 con “Born To Be Abrano (Saturday Night Stragi)”?

L’unico pezzo lievemente degno di nota degli ultimi anni è “Complesso del primo maggio” (seppur riciclato da un’idea che loro stessi svilupparono più volte su Cordialmente) ma solo perché dice una cosa che tutti pensano, cioè che i gruppi del primo maggio hanno rotto il cazzo. Guarda caso, anche Elio e le Storie Tese sono un gruppo del primo maggio (e sono anche tornati di recente a Sanremo senza alcuna ragione apparente). Quindi, o stanno tentando il troll definitivo, quello di trasformarsi in una band di vecchi, oppure hanno veramente mollato il colpo, e allora in entrambi i casi non sono poi tanto diversi da Vasco Rossi, Ligabue e dagli altri vecchi rimbambiti della musica italiana ancora attaccati al microfono come fosse un respiratore artificiale.

Forse è arrivato il momento di staccare la spina del microfono di Elio e le Storie Tese.

La Redazione

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  1. ..e purtroppo questo andazzo va avanti ormai da troppi anni. Per me l’inizio della fine é stato Cicciput, dove c’erano un paio di pezzi veramente divertenti ma il resto era davvero mediocre. Quando é uscito il singolo di Sphalman per me era finita lì, sono scesi volutamente al livello dei loro fans di fascia intellettuale più bassa. Perché ormai venire incontro agli sfighens faceva figo a sua volta. Comunque, un posticino nel mio cuore ce lo avranno sempre, per tutto quello che hanno fatto fino a Craccacricecr.

  2. A me dispiace che chiudano baracca e se è vero che si sentono fuori dal tempo , forse è perché non vogliono capirlo , il tempo in cui vivono.
    Sono troppo intelligenti per non cogliere , quanto è ridicola questa fase della società.
    Grazie Eli , quanto mi sono divertito con voi e quanto mi divertirò riascoltandovi

  3. Vorrei sottolineare che il titolo dell’articolo è “ELIO E LE STORIE TESE HANNO ROTTO IL CAZZO” e l’autore nella sua bio riporta: “Ex bambino prodigio, photobomber di professione, clickbaiter fallito. Ottimo intrattenitore, musicista mediocre e cantante scarsissimo. Collezionista di musica diversamente bella e amante del mondo Nintendo, dei fratelli Marx e di Peter Sellers”.

    Che tristezza questa fetta del web.

    Ciao da un non-fan degli Elio E Le Storie Tese.

  4. La canzone mononota?
    Penso che un gruppo cosi deva esistere a prescindere e magari fare un disco ogni dieci anni, ci hanno fatto capire cosa è zappa in italiano, a me non hanno rotto il cazzo per niente se lo ha rotto a voi non ascoltateli non vi obbliga nessuno.

  5. WOW

    “….attaccati al microfono come al respiratore ”

    Sintesi perfetta che condivido letteralmente del vuoto totale che e’ ornai la MUsica Italiana
    Una generazione di mostri sacri ultrasessantenni che non hanno piu’ un cazzo da dire (Elio incluso) dall’alto dei loro milioni
    e gli sconsolanti ma teneri ragazzini di Maria de Filippi e Cattelan .

    La terra dei cachi

  6. Ma non ci è venuto in mente che forse siate voi ad essere invecchiati e così i vostri gusti? Niente di male eh. Gli Elii hanno fatte anche dischi non brillantissimi e scelte discutibili, ma da qui a distruggerli in questa maniera ce ne passa. Rocco Tanica non fa ridere! Elii matusa ! Sembra che ci si debba lamentare e si debba criticare sempre e per forza quasi per partito preso. Mah…

  7. Confermo ed approvo ogni parola dell’articolo…da fan di ventennale data (si invecchia tutti, pure noi fans!) ormai non trovo più le novità sbalorditive degli anni passati nei loro dischi; mi urta tantissimo vederli ovunque, vederli anche quest’anno a Sanremo, trattati come quelli che accontentano piccini e anziani…
    Un tempo loro erano lo spauracchio, gli staccarono la diretta al primo maggio proprio perché stavano facendo NOMI E COGNOMI di gente che faceva loschi traffici, ora non fanno più paura a nessuno anzi li pregano di andare in tv. Inoltre sta cosa che Tanica non suona col gruppo perché preferisce fare una cosina al dopofestival all’una di notte (da solo) mi urta ancora di più.

  8. Per me non capite un cazzo. Parto dal presupposto che alti e bassi sono normali e che non è che se una cosa non ci garba poi è brutta e allora il gruppo dovrebbe fare quello che vogliamo noi come un vasco o ligabue qualsiasi. A pensarla cosi siete come il classico pubblico italiano incapace di staccarsi dal passato, che vive nel passato. Il fatto che abbiano scelto di diventare o discografici di se stessi e rendere più accessibile il loro lavoro al pubblico è una gran cosa, probabilmente costa impegno, ma come operazione è non l’aveva mai fatta nessuno. Piuttosto si denuncia un adolescente che si scarica un mp3. Tanica vuol dedicarsi alla scrittura o alla TV? Ben venga godremo anche di quelle performances. E quando faranno canzoni nuove ci sentiremo quelle che ci piacciono di più e le altre chissene. Uscite da sta mentalità da vinile.

    1. Non è una questione di attaccamento al passato a mio parere. Semplicemente il valore artistico da album biango ad oggi è quasi nullo, soltanto una caricatura di una caricatura della musica. Non solo, oltre ad essere artisticamente poco valida è anche poco digeribile e commercializzabile, in pratica vende soltanto per il marchio EELST scritto sula copertina. Un lavoro con i controcazzi lo attendo veramente con desiderio, fare musica tanto per farla non ha senso, meglio a sto pnto dedicarsi esclusivamente a programi rai/sky e pubblicità che il pane a casa lo portano comunque e con più dignità (e anche in quantità maggiore penso). Saluti

  9. Condivido pure io, da fan degli Elio, che hanno rotto con l'indizzo che han preso nella realizzazione della loro musica.Come ho scritto (in parte) ad un altro utente qua nella pagina, non vorrei che il tutto sia dovuto a vari fattori, l'accrescente popolarità di Elio singolarmente, e la realizzazione "narrativa" cha passa per Tanica.Perché dico la verità, a me Rocco Tanica mi diverte molto di meno di Faso e Elio, mentre quando vuole (e se vuole) riesce a crearti brani musicali eccelsi, il suo umorismo, fin troppo demenziale (e non disdegno il demenziale io, tranne quando è volutamente stupido) invece se non è coadiuvato dal resto della band non fa ridere o cmq diverte poco. (Insomma è una mia idea, che se fosse così… o anche, se nel caso la verve comica era un lavoro suo anche in passato, la lasci stare ora…)Io al contrario di tanti ho trovato ancora tanta verve creativa negli album successivi alla morte di Feyez, il crollo è solo recente, "L'album Biango" è forse l'unico album che ho ascoltato pochissimo, pochi brani musicalmente piacevole da sentire, e pochi testi veramente interessanti, insomma, a parte 2-3 brani, niente che rimanga negli annali, niente che un fan medio o chi compra l'album per sbaglio, si possa ricordare.Poi appunto delle vere commercialate, un pò come la versione Rat-man animata, roba da dimenticare, questi due brani recenti son lontani anni luce dagli Elio che conosciamo, paron fatti da una band qualunque in cerca di popolarità, spero che, se veramente non si sono rotti le palle, si chiudano in un periodo in studio o da qualche parte (tipo "Rock Band seria" anche se son meglio di 3/4 della musica italiana attuale a mani basse) e per qualche mese si dedicano ad un album con i controcazzi.Perché dico la verità, vorrei, anche per smentire tanta gente che pensa di saper di musica e poi non distingue un basso da una chitarra, che facessero un album a se, magari un concept, quasi totalmente serio, aldilà del contenuto, dal Prog, ad altri generi, son capaci, lo sappiamo e vogliamo finalmente sentire qualcosa del genere, o almeno io voglio sentire una cosa del genere.Perché sentire gente che li critica perché fanno musica demenziale e inneggiano a gruppi o persone che hanno azzeccato 1 o 2 brani e son solamente "intonati" mi da seriamente fastidio.Cmq W gli Elio, non questi ovviamente…Tigermask

    1. Sono l'anonimo di qualche giorno fa. A me Tanica diverte, il suo libro, "Scritti scelti male" lascia al palo Benni e tanti altri. Non so se la crisi sia da attribuire a lui, ad Elio, a Faso… a Mangoni… so che nel complesso le cose vanno maluccio. Forse hai ragione, forse dovrebbero smetterla di fare gli "spiritosi" a tutti costi. Un album strumentale non sarebbe una cattiva idea.

  10. Mi sento morire dentro. Cioè, lo so bene che gli elio non siano più gli stessi dal 99, ma sono una delle poche cose rimaste della mia infanzia: sbiaditi come il dodicenne che ho ancora nel cuore ma per lo meno in grado di uscire allo scoperto per ricordarmi quel mondo di emozioni ancora inesplorate. Secondo me dovrebbero fare solo una canzone all'anno. La potenzialità c'è. Album biango era brutto, ma amore amorissimo suonava ancora fresca. Così come la intro de "il concerto del primo maggio" cantata da Finardi.Studentessi era un filo meglio, con plafone, parco sempione, heavy samba e suicidio a sorpresa….Spero ci ripensino. Mi basta un mp3 all'anno. Solo uno

  11. Negli ultimi anni gli unici sprazzi di quella genialità che li aveva contraddistinti in passato si è avuta secondo me nelle canzoni suonate nel programma della Dandini "Parla con me": pungente satira politica con testi spesso scritti in poche ore basandosi sulle notizie dei giorno.Nei lavori in studio invece sembra davvero che abbiano perso lo smalto dei vecchi tempi. E anche nei concerti dal vivo si nota una certa stanchezza; i pezzi sono sempre suonati in modo magistrale, ma manca quell'improvvisazione, quelle trovate che una volta rendevano ogni concerto diverso dal precedente e dal seguente. Ora se hai visto un concerto in pratica hai già visto tutto il tour, come un Ligabue qualsiasi.

  12. si boh hanno rotto il cazzo ma non perché non fanno più ridere. hanno rotto il cazzo perché hanno rotto il cazzo. le cose alla lunga rompono il cazzo. vale per i pink floyd e vale pure per gli EELST

    1. Manco per il … cazzoNon significa nulla ciò che dici, se un cantante o gruppo vuole e sa ancora comunicare, può durare un'eternità e non rompe il cazzo.Ascoltando i Depeche Mode ad esempio, in 30 anni e passa di carriera non sono mai banali, semplicemente son pochi che alla lunga non stufano.E cmq gli Elio hanno stufato per l'andazzo attuale, si son persi in questi ultimi anni, quale siano le colpe vallo a sapere, ma se se ne riescono con gran pezzi da qui a 5 anni, benvenga.

  13. È strano che Tanica latiti, perché il nonsense portato all'estenuazione e il metatesto per mascherare la mancanza d'idee va di pari passo sia negli ultimi album degli elii che nei programmi di Tanica, tutti uguali.A me sembra ci sia ( e se non c'è, questo tanica-momento è condiviso da tutta la band) troppo Tanica in questi album e poco Belisari, nel senso di Elio. Ci avrà un'età e la sua vita privata non sarà facile (non lo conosco, quindi privacy, dico solo che io al suo posto non starei così attento a creare disconi), ma è desolante in effetti mangiare sulle spalle del merchandising di Raidue, Sky, Radiodiggiei. Scioglietevi Elii.Magari mi sbaglio e siamo noi a non accorgerci di quanto piatti siano i nostri tempi.

    1. Vero, ma c'è anche poco Tanica (comunque molto più presente di Elio)Nell'Album Biango molte canzoni sono solo di Civas e Faso. Elio ha dichiarato proprio in queste ore che stanno preparando l'ultimo album e un tour celebrativo, quindi l'hanno capito anche loro che non sono più quelli di prima… e mi sembra anche giusto che arrivati alla loro età decidano di "farla finita" per concentrarsi su altre cose, anche perché non possono continuare fino a 70 anni a fare i tour cantando Supergiovane, dai. Speriamo che l'ultimo lavoro abbia una qualità migliore di quella degli ultimi due singoli (Primo giorno di scuola e Alcol snaturato), magari proprio perché è il disco finale torneranno a scrivere tutti insieme… comunque sempre Forza Panino ed Eelst.

    2. Mi sono spiegato malissimo: Rocco Tanica (che oramai salta due tour su tre) latita in senso metaforico, lo so che è presente in studio, ma come è possibile che siano passati dai testi di "Cassonetto" a sciocchezzuole come "Luigi il pugilista". Civas e Faso sono ottimi musicisti, si sa, ma non sono mai stati i "Lennon-McCartney" del gruppo. Il nonsense portato all'estremo in "Abate cruento" non mi dispiace, ma è vero che le meta-canzoni mononote sono divertenti e tutto quanto, ma alla lunga…

    3. Io al contrario ho sempre pensato che ultimamente il lato "demenziale" sia stato lasciato a lui, forse poiché carente nel lato "realizzativo" (leggasi= mancanza di idee) perché ho visto il programma Razzo Laser e l'ho sentito e visto in tanti altri show e programmi, e la sua idea di umorismo non è così eccezionale.Al contrario quando la sua vena realizzativa si esprime escono cose come sempre interessanti e divertenti (sempre in riferimento a Razzo Laser, brani famosi mischiati con il liscio).Insomma, la mia preoccupazione sta nel fatto che se gli sketch, i testi in generale invece di passar da Faso e Elio, passano prima da lui, i risultati son quelli visti recentemente.Tigermask

  14. E' inutile girarci intorno: Elio e le S.T. non sono più gli stessi da quando è morto Feiez. E questo non solo dal punto di vista tecnico (Paolo era un musicista formidabile e un ottimo fonico di studio), ma principalmente umano. Vedi morire sul palco un amico, con cui hai condiviso anni di avventure, è naturale che non sei più quello di prima. Negli anni immediatamente successivi alla scomparsa di Feiez gli Elii hanno comunque fatto cose dignitosissime, perché comunque erano supportati da un produttore con le contropalle (Claudio Dentes AKA Otar Bolivecic). Poi forse hanno fatto il passo più lungo della gamba pensando di poter fare tutto da soli (musicisti, produttori, manager, discografici) e l'hanno un po' fatta fuori dal vaso. Aggiungiamoci il fatto che ora viaggiano tutti oltre i 50 e non è facile continuare a fare i supergiovani, poi quasi tutti "tengono famiglia" e dovranno pur mantenerla.Mi duole dirlo perché li seguo da quando avevo 13 anni (ora ne ho più del triplo) ma forse è meglio chiudere con dignità piuttosto che fare la fine di tanti dinosauri musicali italiani.

    1. Dentes era il loro produttore? E chi lo sapeva! Beh, se si ascolta il suo unico album, Pantarei… il disco parla per sé.Concordo col commento, la Terra dei cachi è stata l'ultima grande canzone, poi sono divenuti a mio giudizio semplicemente ridicoli.

    2. Non posso che concordare. Ho smesso di seguirli dopo la morte di Feiez ed è stato un processo assolutamente naturale, a testimonianza del fatto che il peggioramento della qualità ha coinciso proprio con la scomparsa del polistrumentista. Poi sono convinto che Feiez avesse un ruolo musicalmente parlando molto più importante di quanto non siamo portati a credere all’interno de gruppo.

  15. Partendo dal presupposto che condivido al cento per cento quanto sopra (da persona che sfoggia orgogliosamente i suoi bootleg in cassetta acquistati a fine anni 80, e che i primi album di elio di ha in vinile), secondo me il problema e' da ricercarsi nei loro lavori dell'inizio anni duemila, e ha avuto due fasi distinte: Io ero rimasto abbastanza deluso da craccracriccrecr e, in misura minore, anche da cicciput, perche' gia' in quei due dischi la potenza dei testi aveva cominciato il declino (due, tre brani ben scritti) ma si era mantenuta un'idea musicale molto forte che era la connotazione di EelST come band da studio. I loro dischi erano dei capolavori di produzione, di iperarrangiamento, e in questo senso erano veramente eredi di Zappa (ma non solo): si coglievano qua e la' echi che andavano in ogni dove, citazioni, e soprattutto si ascoltava un prodotto discografico che era veramente tale. Nel senso, l'elemento produttivo ti lasciava a bocca aperta ogni volta, e la cosa, amalgamata con un testo che fosse veramente sagace (non demenziale), portava un mix esplosivo: c'era chi li ascoltava perche' erano divertenti, c'era chi li ascoltava perche' suonavano bene. Il risultato era un prodotto di larghissimo consumo, con soddisfazione di tutti.Il sound sviluppato da Studentessi in poi non ha nulla a che fare con lo studio e con il loro suono classico. Sembrava piuttosto una versione un po' rifinita delle loro presenze improvvisate dalla Dandini: una dimensione non male per un live, ma che su disco fa un po' tanto pensare a un lavoro fatto tanto per farlo, siamo andati in studio, abbiamo lavorato live 2-3 gg e poi il disco e' fatto. Un brano per ogni disco con un'idea interessante (parco Sempione, il complesso del primo maggio) e fine. Ovverosia quello che il loro amato Zappa non ha mai fatto (prendere per il culo il proprio pubblico).Leggo tuttavia oggi sui giornali che questo potrebbe essere l'ultimo album. E quando un gruppo lo dichiara vuol dire che ha finito le idee per far vendere i proprio dischi. Anche perche' del fatto che fossero stanchi di lavorare insieme ce n'eravamo accorti tutti da un decennio.Carlo

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