Correva l’anno del Signore 1986, un momento in cui la discografia mondiale sembra impazzita perché a questo periodo risalgono uno sfracello di brani destinati a diventare classici della canzone: Papa Don’t Preach di Madonna, Say You, Say Me di Lionel Ritchie, The Final Coutdown degli Europe, Adesso tu di Eros Ramazzotti, (I Just) Died In Your Arms dei Cutting Crew, Livin’ On a Prayer dei Bon Jovi, True Colors di Cyndi Lauper, Walk Like an Egiptian delle Bangles, Word Up! dei Cameo, Sladgehammer di Peter Gabriel, Broken Wings dei Mr. Mister, Easy Lady di Spagna, Kiss di Prince, West End Girls dei Pet Shop Boys, Walk Of Life dei Dire Straits, Tarzan Boy di Baltimora, Walk This Way di Run-D.M.C con gli Aerosmith, Addicted To Love di Robert Palmer, Bello e impossibile di Gianna Nannini, Touch Me (I Want Your Body) di Samantha Fox, Venus delle Bananarama, Catch The Fox di Den Harrow e tanti altri.
In questo delirio in cui ogni giorno saltava fuori qualcosa che soppiantava il brano del giorno prima, non poteva non infilarsi anche Cristiano Malgioglio, che senza temare la vergogna pensò bene d’impossessarsi di una hit mondiale per farne la sua pecoreccia versione.
Il brano svillaneggiato è Take My Breath Away, la ballatona scritta per la colonna sonora del film Top Gun dal nostro Giorgio Moroder con Tom Whitlock e interpretata dai Berlin che divenne non solo una hit internazionale nel 1986, ma vinse il Golden Globe e l’Academy Award per la miglior canzone nel 1987. Quale miglior occasione per il nostro divo che in quegli anni non se la passava granché bene? Passato rapidamente il suo (effimero) stato di grazia che gli consentì di scrivere come paroliere alcune cose degne di nota a metà degli anni ’70, intraprese poi una carriera come interprete che a metà anni ’80 sembrava già al capolinea.
Sotto gli artigli “malgioglieschi” la canzone diventa Toglimi il respiro e i versi paiono concepiti evidentemente sotto la doccia; non troverebbero altra spiegazione (comprensione no, quella no!) banalità come «senza il cuore in gola non ci si innamora mai / mani sui tuoi fianchi è l’ora che mi incanti ormai», oppure «come un pazzo io ti amo, sospiro accanto a te se ti perdo / scommettiamo che muoio senza te, che muoio senza te, ma ho voglia di te» e fatto salvo qualche accenno eroticheggiante «sei la mia passione, la mia dannazione tu, scioglimi col cuore tutto il mio sudore in più».
Cristiano Malgioglio portò il brano al Festivalbar e per qualche strano motivo il 45 giri ottenne anche un discreto successo, ma ciò che inquieta davvero è che con tanti brani in circolazione i Blake, quartetto inglese tra musica classica e pop, decise nel 2007 di farne una propria versione e inserirla nel proprio vendutissimo album di debutto accanto a Moon River di Henry Mancini, God Only Knows dei Beach Boys e Hallelujah di Leonard Cohen, poi capisci perché l’opera italiana spopola sempre all’estero.
Toglimi il respiro
Toglimi il respiro
vieni più vicino a me.
Quando io ti manco
dimmi chi ti stanca più.
Senza il cuore in gola
non ci si innamora mai.
Mani sui tuoi fianchi
è l’ora che mi incanti ormai.
Portami con te
portami con te
Sei la mia passione
la mia dannazione tu.
Scioglimi col cuore
tutto il mio sudore in più.
Quando sul mio petto
poi ti tieni stretta a me
prendo il tuo respiro
sento che ti vivo ormai ormai.
Portami con te
Come un pazzo io ti amo
sospiro accanto a te.
Se ti perdo scommettiamo
che muoio senza te
che muoio senza te
ma ho voglia di te
portami con te
portami con te
toglimi il respiro
vieni più vicino a me.
Quando io ti manco
dimmi chi ti stanca più.
Senza il cuore in gola
non ci si innamora mai.
Mani sui tuoi fianchi
è l’ora che mi incanti ormai
portami con te
portami con te
portami con te
portami con te
portami con te…