Marcella Bella Aria Latina Nell'aria 2018

Aria latina: Marcella Bella trasforma la sua hit “Nell’aria” in una canzonaccia latino-americana

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Marcella Bella Aria Latina Nell'aria 2018Quel che inquieta della nostra adorata Marcella Bella (qui inspiegabilmente solo Marcella), nel nuovissimo (si fa per dire) Aria latina (versione latino-americana del suo successo Nell’aria) non è il desiderio, pure comprensibile, di star ancora a galla costi quel che costi (visto che colleghe coetanee continuano ad aver successo, mentre la nostra panterona è costretta ad atteggiarsi a diva quando tale non è più), né il riciclo costante di se stessa, probabilmente frutto d’imposizioni discografiche, visto che già nel 2002 per arricchire il suo ritorno sulle scene si decise di rimpolpare l’album Passato e presente con una nuova versione spagnoleggiante della sua hit del 1983 (qui insomma siamo al riciclo del riciclo).

Piuttosto la dichiarata voglia di questa allegra sessantacinquenne, da sempre fucina inesauribile di amenità, di raggiungere i giovanissimi, perché (parole di Marcella Bella, giuro), Nell’aria è una canzone che conoscono quasi tutti e all’appello mancano proprio loro, i ragazzetti, che quindi vanno doverosamente raggiunti (puniti oserei dire) in discoteca, mentre stanno ballando.

Ora, siamo sinceri: mi appare più rilevante se i giovanissimi non conoscono Il nostro concerto di Umberto Bindi o se credono che Almeno tu nell’universo sia un brano di Elisa, ma non mi dimenerei nel sonno al pensiero che sia loro sfuggito il delirio ammiccante di Marcella e della sua gatta… Che è stato pure un successo (anche se non planetario, come vorrebbe farci credere), pure buono, ma tutto qui.

Di sicuro Marcella Bella nelle discoteche non ci mette piede da allora quando sgomitava coi Righeira, altrimenti saprebbe che la sua hit del 1983 trova ancora sì spazio, ma nelle serate revival, mentre i giovanissimi (e, ringraziando il cielo, non solo) si muovono a ritmo di ben altre sonorità. Di certo, chi la sa lunga sono i suoi produttori, che le han fatto credere di voler sbancare il mercato dei teenager (e lei ha pure abboccato, direte voi), mentre invece puntavano a quello (diverso, ma egualmente florido) delle serate latino-americane che imperversano in ogni dove.

Diversamente non si spiegherebbe il video che, anzitutto, ha la stessa ambientazione tipica dei brani di questo genere (la solita villa sfarzosa e un po’ cafona) e lo stuolo di ballerini di colore (compresa una che viene inquadrata in primissimo piano appena nella canzone si nomina la ormai celebre gatta) che si slancia al ritmo cubano di questa infelice riedizione latina di Nell’aria.

Lei, incauta, non si è chiesta il perché degli abiti che le han dato per andare in scena, oppure è davvero convinta di avere ancora quel non so che di sexy che ha sempre rivendicato (a 65 anni tanto di cappello, ma i giovanissimi cui mira cercano, spero, altro), ma i passi di danza in accappatoio bianco (e gioielli annessi, ci mancherebbe) sono un delirio nel delirio (per tacere della vestaglia di pailette sfoderata senza minima inibizione) che potrebbe solo stimolare il desiderio dei maschi che frequentano le serate latino americane o l’istinto emulativo delle signore con cui se la ballano in tali occasioni.

In conclusione, una buona notizia: Aria latina è anche destinata al mercato sudamericano… Quindi, se i gusti oltre oceano son sempre gli stessi, credo non vedremo per un po’ la nostra cara “cespuglio”.

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