Il mondo delle pornostar canterine continua indefesso a regalarci emozioni. Oggi è la volta di Sonia Eyes, porno-cougar siculo-sarda (ma comasca d’adozione) che alla “veneranda” età di 47 anni tenta di sbarcare nel mondo del pop.
Nata nel 1970 come Sonia Selis, la ragazza a metà anni ’90 grazie ad un fisico minuto ma prepotentemente “tettuto” inizia a lavorare come spogliarellista fino a quando nel 1997, dopo un provvidenziale incontro con Maurizia Paradiso, entra prima nel mondo dei programmi televisivi erotici (qualcuno ricorderà la sua presenza in Sexy Bar condotto da Corrado Fumagalli) e nel mondo della pornografia.
Sonia Eyes non diveterà mai una star del cinema a luci rosse di prima grandezza avendo girato solo una manciata di film per poi ritirarsi dalle scene nel 2009 per motivi sentimentali. Tentò quindi di costruirsi una carriera “diurna” lavorando nel campo assicurativo, previdenziale e immobiliare ma con poche soddisfazioni e ciò la porterà a tornare all’intrattenimento per adulti questa volta vestendo i panni di mistress ed escort con servizi che variano da sessioni prettamente fetish e sadomaso a feste private e serate nei locali.



Sonia però, a differenza delle sue colleghe, sfrutta abilmente la forza virale dei social network ottenendo rapidamente un buon seguito su Facebook e soprattutto come YouTuber; qui dispensa tutorial e consigli in ambito sessuale a maschietti e famminucce. La particolarità dei suoi video è che, a differenza di molte sue colleghe o ex-colleghe, utilizza un linguaggio forbito e professionale pur entrando nei dettagli “tecnici” dalla materia.
Per sfruttare questa impennata di popolarità quale migliore idea fresca ed innovativa se non una canzone un po’ ammiccante intitolata senza troppa fantasia Sexo? Magari la botta di culo arriva.
Purtroppo la buona sorte pare non essersi accorta della bella Sonia Eyes e come darle torto? La canzone sin dopo le prime note di fisarmonica sintetizzata su una ritmica latina sembra lo scarto di un’infima base di qualche brutto jingle per qualche pessima trasmissione televisiva di serie z.
Poi arriva la voce: timida, indecisa e stonata nonostante gli strati di autotune e il fatto che sia praticamente parlata più che cantata. Forse l’imbarazzo è dovuto ad un testo agghiacciante buttato giù in un flusso di coscienza descrivibile tenicamente “a cazzo” (senza alcun doppio senso):
Facciamo sesso sesso
per tutta la notte.
Sesso sesso
Dai toccami adesso adesso
vieni che facciamolo più spesso sesso.
Un disastro sotto tutti i punti di vista, anche se fosse solo un maldestro tentativo di trasgressione in formato musicale: nel 2017 non basta certo infarcire una canzone con la parola “sesso” e riferimenti ad atti carnali per poter pensare di rompere le regole del politically correct.