Come poteva mancare il disco di Papa Francesco?

Ultimo aggiornamento:

Papa Francesco pope francis Wake Up“Chi sono io per giudicare?” tanto per utilizzare le parole dello stesso Jorge Bergoglio aka Papa Francesco o per il resto del mondo Pope Francis.

Quando circolò la notizia dell’uscita dell’album progressive di Papa Francesco molti furono presi dall’incredulità, altri (me compreso ovviamente) vollero crederci a tutti i costi; la cosa si dimostrò poi veritiera, in un certo senso.

Dopo la pubblicazine del singolo di lancio Wake Up! su Soundcloud in molti gridarono inizialmente al fake, poi vennero rivelati alcuni retroscena del bizzarro progetto: si sapeva già che i musicisti destinati a prendere parte all’album sarebbero stati di un certo calibro, ma sicuramente nessuno si sarebbe aspettato Tony Pagliuca, il tastierista de Le Orme, qui anche in veste di produttore e arrangiatore di alcuni brani sacri ammantati da una veste progressiva.

Che il Papa incida un disco non è affatto una novità. Progetti discografici di questo tipo esistono già da alcuni decenni, tutto iniziò nel 1999 con l’orribile polpettone chill out Abbà Pater di Giovanni Paolo II, proseguì 10 anni dopo con il classicheggiante Alma Mater ad opera del suo successore Benedetto XVI, ma difficilmente ci si sarebbe aspettata una tale contaminazione di generi per un disco con la voce del pontefice.

Il folle album, uscito a fine novembre 2015, è il frutto di un’opera di marketing, ma sicuramente un’opera di un marketing originale e particolarmente audace; capace di alternare momenti da intermezzo musicale dei programmi mattutini di Radio Maria a validissime vette di neo-prog dal coraggioso gusto sperimentale (poche comunque) in brani della lunghezza media di cinque minuti.

Papa Francesco pope francis Wake Up
Christian rock hallelujah!

Come già per i dischi precedenti i brani sono il sottofondo musicale di alcuni discorsi chiave del Sovrano della Città del Vaticano, in questo caso vengono mixati ad hoc con grandiosi arrangiamenti ottenendo un crescendo dotato, più di qualche volta, di una quasi credibile e appena passabile epicità. L’unica pecca sono le canzoni interpretate da singoli cantanti: voci patinate, molto poco coinvolgenti e totalmente anonime; probabilmente sono state inserite col solo obiettivo di rendere meno “noiosa” la parte strumentale dell’album incorniciando i discorsi del Papa (o forse è il contrario?), altre invece (sopratutto quelle corali) ben più azzeccate e coerenti con l’intreccio musicale.

Ma tuffiamoci dentro le varie tracce di questo disco: Annuntio vobis gaudium magnum! parte con un organo mellifluo dagli effetti reminescenti dell’intro di Shine On You Crazy Diamond mischiati con la base della musica dei nativi americani delle fiere di paese che introduce e fa da sottofondo al discorso di presentazione di Francesco, inframezzato da un valido coro in latino. In generale, al di là della sua semplicità, è un ottimo incipit.

La seconda traccia è un arrangiamento del Salve Regina su una dissonante base simil-exotica. I discorsi del pontefice sono alternati dal canto di una straniante voce femminile anche in questo brano, in latino.

Cuidar el planeda ha invece un ritmo spagnoleggiante che accompagna un discorso ecologista di Papa Ciccio nella sua lingua madre, accompagnata da una curiosa versione del cantico delle creature nella stessa lingua: immaginate Gloria Estefan che canta durante un pellegrinaggio in Vaticano e avrete idea di questo brano.

Dopo una sequenza di composizioni ahimè troppo simili tra loro e troppo poco convincenti arriva Wake Up! Go! Go! Forward! sicuramente l’episodio più lodevole del disco pur con tutti i suoi limiti: se fino ad ora sembrava la solita raccolta di canzoni religiose con qualche elemento insolito e poco altro, qui l’atmosfera cambia radicalmente con tanto di chitarre distorte, fiati, corni francesi ed effetti elettronici quasi post rock.

Non è certamente un album da ascolto quotidiano, piuttosto un prodotto di un certo interesse soprattutto considerando il concetto di partenza e la realizzazione iper-professionale. Non scherzo dicendo che l’unica cosa che lo ostacoli dall’essere divenuto un album “serio” e di un certo livello è stato la natura intrinseca di gimmick e per il fatto di non essere stato pensato principalmente per un pubblico di appassionati di musica ma per semplici fedeli. Sicuramente molto meglio della media degli album Christian rock attuali e in fondo anche di quelli che si definiscono neo-progressive.

Tracce:
01. Annuntio Vobis Gadium Mangum
02. Salve Regina
03. Laudato Sie…
04. Poe Que’ Sufren Los Ninos
05. Non Lasciatevi Rubare La Speranza!
06. La Iglesia No Puede Ser Una Ong!
07. Wake Up! Go! Go! Forward!
08. La Fa Es Entera, No Se Licua!
09. Pace! Fratelli!
10. Per La Famiglia
11. Fazei O Que Ele Vos Disser

SUPPORTACI

Ti piace Orrore a 33 giri? Abbiamo voluto essere sempre indipendenti e per questo non abbiamo pubblicità sul sito. Se vorrai puoi aiutarci a sostenere le spese di hosting con una piccola donazione su Ko-Fi o PayPal. Grazie!

SEGUICI QUI

SUPPORTACI

Orrore a 33 giri è sempre stato un progetto indipendente e per non avere padroni non abbiamo pubblicità sul sito. Per questo, se ti piace quello che leggi, ti chiediamo una mano, se vorrai, con una piccola donazione per sostenere le nostre spese di hosting. Potrai farla su Ko-Fi o PayPal.

GRAZIE MILLE