Nico LaOnda Calboni

Esiste una canzone di Natale dedicata al Geometra Calboni

Ultimo aggiornamento:

Nico LaOnda CalboniAvreste mai detto che la più bella canzone di Natale uscita quest’anno si sarebbe intitolata Calboni, come il mitologico Geometra della saga dei film di Fantozzi?

Siamo a fine 2019 e tutto è possibile, anche recuperare le atmosfere del primo Vacanze di Natale, aggiungere una spruzzata di Last Christmas e condire con un testo ironico-nostalgico che parte dalle vicissitudini del Geometra interpretato da Giuseppe Anatrelli per raccontare di quanto in effetti faccia schifo essere innamorati e non corrisposti sotto Natale, anche se sei figo e vincente come Calboni.

Il risultato è uno dei brani natalizi più gradevoli e azzeccati che ci sia capitato di sentire negli ultimi 10 anni. Come sapete è molto difficile scrivere un inedito natalizio che si regga in piedi senza diventare una macchietta, specialmente in Italia che storicamente non è una nazione abituata alla cultura della musica di Natale.

Nico LaOnda del resto è un italiano trapiantato da lungo tempo a New York, quindi due o tre tricks deve averli imparati se è riuscito a mischiare la street cred statunitense con il songwriting italiano. Ce ne fossero di canzoni natalizie come questa, magari a Natale litigheremmo di meno.

Calboni

A Courmayeur io ci sono cresciuto
In Val d’Aosta sono stato svezzato
La fortuna mi ha baciato
e non ho fatto il soldato

A Cortina sono il benvenuto
Fanno a gara per ospitarmi
Quanti record ho battuto
Tagliavo solo traguardi

E volo sulla neve, nostalgia
Di una vita che non è più mia

E dentro muoio quando sento le campane
Gli alberi di natale i regali da te
E anche se provo a dimenticare
Come una slavina porto tutto con me

Andrea dai! fammi il solito
Di marca oppure vomito
Dai prendiamo la funivia
Per evitare chi scia

Ma era proprio a natale quando ti vedevo
Pensavo a mollare tutto e ritornare da te

E dentro muoio quando sento le campane
Gli alberi di natale i regali da te
E anche se provo a dimenticare
Come una slavina porto tutto con me

E dentro muoio quando sento le campane
Gli alberi di natale i regali da te
E anche se provo a dimenticare
Come una slavina porto tutto con me

E dentro muoio quando sento le campane
Le canzoni stonate le mattine alle tre
Quest’anno voglio ricominciare
Da me e da te

E dentro muoio quando sento le campane
Le canzoni stonate le mattine da te
Quest’anno voglio ricominciare
Da me e da tre

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  1. Ma cosa c’entra con l’indie? Nico LaOnda è probabilmente l’unico musicista italiano a fare qualcosa di diverso. Non lo dico tanto per dire io sono quello che l’ha prodotto: mi chiamo Luca Di Cataldo ho girato il mondo con i miei progetti e con Nico ci siamo conosciuti al SXSW (Austin) tanto per dirne una. Mica siamo fichi ma tanto non ve sta mai bene un c***o. Sull essere indie (che significa independent) però hai ragione. Non ci ha dato mai una lira nessuno e non abbiamo una label. Chiamate indie il mainstream e confondete ogni cosa. Viene voglia di tornare all’inglese tanto l’italiano non lo capite

    1. Il punto è che negli ultimi tempi chiunque si è messo a usare dei synth, solo perchè su Noisey qualcuno se n’è uscito con con il termine “itpop” e cazzate del genere, sperando così di fare successo. Io amo molto la musica elettronica e, lo ammetto, ogni volta che sento qualcuno usare i synth in quel modo quasi me li fanno odiare. Non metto in dubbio la vostra onestà artistica, però proprio perchè c’è questa confusione fra indie e pop io reagisco così, di certo la colpa non è la vostra ma di chi vuole fare della musica solo una stupida moda.

    1. Non me ne capacito. Sembrano funghi, ogni settimana ne spunta un altro esattamente uguale agli altri.

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