Luca Sardella Sotto L'Ombrellone

Luca Sardella – Sotto l’Ombrellone (2001)

Ultimo aggiornamento:

Luca Sardella Sotto L'OmbrelloneÈ giunto finalmente il tempo di parlare di un precursore dei tempi, un uomo che parlava di bio e di ecologia ancor prima che ci accorgessimo che il tofu non era un cartone animato giapponese. L’idolo delle massaie che con i suoi preziosi consigli ha reso i nostri giardini più verdi (o almeno ci ha provato).

Noi però non siamo qui per esaminare il suo bel pollice verde o il suo immancabile cappello, bensì un altro lato delle sue mille sfaccettature, quello più sensibile (o meno, giudicate voi) che ha reso quest’uomo un abile paroliere e cantante.

La carriera di musicista di Luca Sardella inizia nel 1978 con il singolo “Andare Avanti”, seguito l’anno successivo dalla mitica “Praticamente” e così via in un turbine di brani di scarsissimo successo.

Dopo aver scritto nel 1984 “Io, Io Senza Te” per Fausto Leali e dopo una serie di LP fallimentari il buon Sardella non si dà per vinto e, tra le accuse a Mina e ai Take That per plagio nel 1990 e il bellissimo Inno dell’Udc per le elezioni 2006, sforna diversi album, tra cui degli omaggioni a Battisti di cui nessuno sentiva il bisogno.

Luca Sardella Sotto L'Ombrellone
Luca Sardella con il suo immancabile cappello

Forse dovuto alla calura estiva, forse a causa di uno scivolone in giardino, ad un certo punto della sua vita, assieme alla inseparabile Janira Majello presenta la raccolta: “Sotto l’Ombrellone – Estate Latina Compilation”, un disco contenente la sigla della trasmissione televisiva La vecchia fattoria e una raccolta di musica latina commerciale (di cui tutti sentiamo sempre il bisogno) selezionata accuratamente da DJ Roberto Onofri, meglio noto come quello che portò in sala di registrazione VIP canterini DOC come Franco Nero, Stefano Tacconi e addirittura Valeria Marini, ma questa é un’altra storia.

https://www.youtube.com/watch?v=Om1owD6AkU0

Tralasciando tutta l’ondata latina della compilation e abbandonando, a malincuore, i balli di gruppo, possiamo addentrarci nello specifico sul brano di Sardella. La canzone, che ovviamente assegna il nome al CD, è un concentrato di freschezza estiva come solo le tastiere MIDI possono dare, un ritmo incalzante in levare che sa coinvolgere tutte le famiglie che amano il karaoke. Il testo è molto corto, ma la presenza di un leggero effetto Vocoder lo rende sentimentalmente più interessante:

Ti atteggi sotto l’ombrellone,
ed io vado nel pallone
Senza fare alcun rumore,
potrei remarti dentro al cuore
Potrei cantarti anche Baglioni (strada facendo vedrai) se vuoi
Ma qui finisce male, come ogni estate,
sotto gli ombrelloni-oni-oni-oni

Dopo la citazione dichiarata alla canzone di Baglioni il simpatico Sardella mette alla prova tutti gli ascoltatori, costruendo il ritornello con una mitragliata di citazioni dei grandi successi estivi italiani:

Acqua azzurra, acqua chiara
Sapore di sale, sapore di mare
Stessa spiaggia, stesso mare
Mi ritorni in mente, ogni estate

Le avete indovinate tutte? In effetti era particolarmente difficile.

Benché la canzone avrebbe potuto finire anche qui, l’autore, resosi conto della scarsa durata del pezzo, decide di ripetere strofa e ritornello una seconda volta e per dividere le due parti inserisce un intermezzo che si rivela essere l’emblema della canzone: qui infatti ci canta quel “uacciu uari uari” tanto caro alla musica italiana che sa tanto di estate, spiagge, ghiaccioli e poppe al vento.

Un omaggio a un’Italia che fingiamo non esserci più, ma che ogni estate, nel nostro inconscio, speriamo di rivivere ancora.

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