IL motivo per cui l’Italia abbia deciso di snobbare bellamente l’Eurovision dai primi anni ’90 rimarrà un mistero. Non che sia mai stato un evento particolarmente seguito dalla nostre parti, ma in fondo non eravamo (anche) un popolo di cantanti? Poco importa perché, per circostanze fortuite, sono riuscito a godermi la fnale dell’edizione 2006 in diretta televisiva.
Per chi non lo sapesse l’Eurovision è una specie di Festival di Sanremo (cui si ispirò), ma su scala euro-asiatica dove la percentuale camp è pericolosamente alta. Dimenticatevi di vedere tra il pubblico vecchie mummie vestite da pinguini, qui piuttosto siamo più vicini a una competizione tipo Giochi senza frontiere. Un calderone etnico-musicale con il meglio del peggio e il peggio del meglio, tra bubblegum pop, dance pecoreccia e spruzzatine etniche, il tutto con un tifo da stadio che sembra di essere ai Campionati Mondiali di calcio.
In tutto questo circo fatto di canzoni spesso brutte e in alcuni casi che sfondano il muro del ridicolo (per i più curiosi abbiamo fatto una selezione dei momenti più assurdi di questa competizione) immaginate cosa accade quando piombano sul palco cinque tizi mascherati da mostri a cantare una canzone heavy metal.
Parliamo dei Lordi, sconosciuta (fino a quel momento) band finnica e metà strada tra gli improbabili costumi horror degli GWAR, la demenzialità fracassona dei Green Jellÿ e ritornelli canticchiabili come le canzoni dei KISS. Il loro inno di battaglia è la programmatica Hard Rock Allelujah, un heavy rock piuttosto standard, ma di facile presa. Vuoi per l’assurdità della situazione, vuoi per il ritornello appiccicoso e facilotto che rimane in testa immediatamente, vuoi per la carnevalata nella carnevalata con tanta autoironia, ma i nostri sbaragliano la concorrenza venendo incoronati come campioni indiscussi di quella edizione.
Raccontata così potrebbe essere una storia come tante altre ma personalmente porterò sempre nel cuore quella serata davanti alla TV ad ammirare in diretta quanto si stava compiendo davanti agli occhi e alle orecchie di mezza Europa in uno dei momenti di televisione più belli del nuovo millennio.
