i camilla discoteca rock

La Discoteca rock dei Camillas èun magnifico marasma di magia e follia

Ultimo aggiornamento:

Camillas Discoteca RockFare un disco di 56 minuti nel 2018 è una follia. C’è solo un gruppo in Italia che può farlo senza rompere i coglioni, e quel gruppo si chiama I Camillas.

La compatta eterogeneità del loro ultimo lavoro, Discoteca rock, ci ha fomentato come poche cose negli ultimi tempi. Arrivi in fondo al loro solito marasma e non solo ti sembrano passati sì e no 20 minuti, ma ne vuoi ancora. Magia della follia.

Non abbiamo davvero voglia di affrontare troppo metodicamente questo disco, perché chiunque dovrebbe avere il diritto di scoprirlo e goderne come gli pare, pertanto ci limiteremo a riportarvi un pratico elenco puntato delle sensazioni che abbiamo provato sui nostri brani preferiti:

  • Busto: iniziare un disco di 56 minuti con un brano strumentale, perdipiù con la partecipazione straordinaria di una leggenda come Tony Pagliuca de Le Orme al Mini Moog. Serve aggiungere altro?
  • Nananana: vince il premio “melodia fotticervello” dell’anno. L’aggiunta del basso nella band a questo punto pare fondamentale.
  • Ossicine: immaginatevi Pop Corn degli Hot Butter ma sotto speed.
  • Dracula: canzone preferita assoluta di tutto il disco. Nemmeno una parola fuori posto, non se ne sarebbe potuta usare nessun’altra, mentre in sottofondo parte un viaggio a metà strada tra i DEVO e i Righeira. Crescendo finale devastante.
  • Miami Mike: groove pazzo e sconsiderato. Pino D’Angiò caga in testa a Tommaso Paradiso che prova a fare la vaporwave. Ci piace.
  • Mare sopra e sotto: Silvia lo sai, lo sai che Luca non si buca più?
  • Rocky Rockstar: LSD Sound System.
  • L’anca: Ruben Camillas forse al suo massimo storico.
  • La macchina dell’amore: i Foals felici.

Aggiungete in cima a tutto questo il fatto che I Camillas siano l’unica band italiana (oltre a Ruggero de i Timidi) che sia stata in grado di uscire alla grande da un talent show, senza sputtanarsi e senza bruciarsi, e avrete il quadro completo di quanto questi ragazzoni siano fondamentali per la scena musicale italiana di oggi.

Insomma, anche stavolta I Camillas hanno fatto quel cazzo che volevano, e hanno fatto bene. Non ci piace molto usare le parole degli altri, ma una volta qualcuno aveva affermato che I Camillas sono tra le cose più punk che abbiamo in Italia. Siamo d’accordo. Ed è raro che siamo d’accordo con qualcun altro.

Tracce:
01. Busto (feat. Tony Pagliuca)
02. D’occhio Gigante
03. Sbranato (feat. Sibode DJ)
04. Motorock (feat. Valeria Sturba)
05. Fresco (feat. Sibode DJ)
06. Errore Romantico
07. Mare Sopra e Sotto (Enzo Carella cover)
08. Rocky Rockstar
09. Jazz a Misano (feat. Sibode DJ)
10. El Mito (feat. Sibode DJ)
11. L’anca
12. Dracula
13. Miami Mike
14. Discoteca Rock
15. Ossicine
16. Nananana
17. Cattolica (Pop X cover)
18. La Macchina Dell’amore

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  1. Ma cosa c’entra questa recensione su questo sito??? Che avete iniziato pure voi a fare marchette? Non mi pare rientrino ne nel trash ne in qualche sottogruppo pertinente al blog,e vi seguo da anni

    1. Hai ascoltato il disco? Senza dubbio una delle cose più deliranti mai prodotte in italia negli ultimi 10 anni. Se non è in linea questo… In ogni caso se proprio dovessimo fare marchette non le faremmo per i Camillas 😉 e smettiamola di usare la parola “trash”, è morta con Labranca. Per non parlare della parola “pertinente” legata a questo sito 😀

    2. Minghi le marchette se controlli bene, le hanno fatte tante volte con Infinity (Mediaset). Sta specie di recensione va bene per Debaser, non per Orrore a 33 giri.

      1. Rael, ti giuro sulla mia copia del disco di Maria Lazzozza che non riesco a seguirti. Eppure sei uno dei nostri lettori e commentatori più accaniti, quindi dovresti sapere che di molte cose parliamo con accezione positiva. Per il fatto delle marchette poi, boh… Se preferisci essere inondato da annunci pubblicitari che appaiono e scompaiono a tradimento col rischio di beccarti una crisi epilettica fai tu. In definitiva, non vorrei che tu pensassi che siamo dei mercenari al soldo del Piccolo Lucio o di chissà chi perché saresti fuori strada

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