Ve lo devo proprio dire: odio il Natale. Almeno inteso come festività cristiana, con tutti gli annessi del caso: Gesù bambino, Babbo Natale, presepe, addobbi. E detestabilissime trovo soprattutto le puerili e patetiche esortazioni a “essere più buoni”, che se già sono difficilmente giustificabili superati i 5 anni, negli adulti meritano la più spietata delle torture. Nulla in contrario a festeggiare la reale natura di questa festitività, cioè il Solstizio d’Inverno, che chiude un ciclo naturale e ne inaugura un altro e a cui sono stati sovrapposti strati e strati religiosi (i Saturnalia, il Natale del Sole Invitto, il Natale cristiano). E con il Natale non sopporto le canzoni natalizie. Anzi, le detesto proprio. Non c’è nulla di più insopportabile e inascoltabile delle canzoni natalizie e degli inni al “pargol divin” che “scende dalle stelle” o al testimonial della Coca-Cola. Insomma. Fastidio puro.
A questa mia idiosincrasia esistono però le dovute eccezioni. Una è il Señor Tonto Christmas Combo che nel 2004 ha prodotto la scanzonata moogabilia “Hooray for Santy Claus”, ma questa eccezione ha la sua ragion d’essere nel fatto che non di canzoncina natalizia vera e propria si tratta, ma di cover di una colonna sonora di un demenziale film di fantascienza statunitense del 1964 mai giunto in Italia: Santa Claus Conquers the Martians. Ah, e naturalmente nel fatto che dietro a tale nome si celano gli adorabili Sara Pavan, Enrico Sist ed Erik Ursich, che meritano tutta la nostra stima per il loro operato.
La seconda deroga ammissibile alla moratoria sulle canzoncine di Natale è quella nei confronti dell’opera di Heino, l’LP “Deutsche Weihnacht… und festliche Lieder” (“Natale tedesco… e canzoni di festa”), pubblicato dalla EMI nel 1974, ma di cui posseggo una ristampa della Hör Zu, o più precisamente Hör Zu Langspielplatte. Quest’ultima era una etichetta tedesca legata alla rivista omonima che letteralmente si traduce con l’imperativo “ascolta!” e che dal 1963, e per i restanti trent’anni almeno, ha offerto sul mercato della Germania Ovest ristampe di dischi celebri e prestigiosi.



Riassumere in due righe la carriera e l’importanza dell’Odino della Schlager tedesca Heino nella scena musicale teutonica, sarebbe come voler riassumere in una strofa il Mahābhārata, tuttavia su Orrore a 33 Giri se n’è già parlato in più occasioni. Heino ha per la musica tedesca l’importanza che per l’easy listening americano ha Frank Sinatra e per la musica italiana ha Al Bano (vi rivelo tra l’altro che Heino e Al Bano si conoscono benissimo e sono amici). Heino è il The Voice tedesco, una delle figure più importanti e imponenti del panorama della schlager, adorato non solo in Germania ma in tutto il mondo, dalle Americhe all’Australia.
Nella sua lunghissima carriera, iniziata negli anni sessanta e recentemente contaminata con l’hard rock e l’heavy metal (non stiamo scherzando), Heino ci ha regalato una moltitudine di singoli sfarzosi e spumeggianti, ma anche alcuni album poderosi, compreso un doppio LP di inni patriottici e uno di canzoni marinare. Il suo carattere fortemente nazional-popolare (è adorato dalle mamme e, almeno fino alla sua conversione metallara, in Germania veniva considerato una “cosa da vecchi”), nel 1974 lo porta a confezionare un intero LP di canzoni natalizie e inni sacri. Ecco così sfornato (metafora scelta non a caso, dato che Heino è anche un abile pasticcere) “Deutsche Weihnacht… und festliche Lieder”.
L’album viene diviso in due temi, spalmati simmetricamente sui due lati del disco. Sul lato A ritroviamo una sequela di medley di canzoncine natalizie raggruppate, com’è d’uso in questo genere di operazioni da Klaus Wunderlich a James Last, a tre a tre. “Es ist für uns eine Zeit angekommen (Weihnachtsliederpotpourri)”, prende il titolo dal primo pezzo del primo medley, che racchiude anche grandi classici noti a livello internazionale, quali “O Tannenbaum” oppure “Stille Nacht, heilighe Nacht”, assieme a un paio di decine di altri brani germanici autoctoni.
Il lato B, invece, intitolato “Choräle Und Festliche Lieder”, ci permette di ascoltare nell’interpretazione del grande Heino alcuni inni sacri composti da illustri musicisti colti teutonici come Beethoven, Mozart o Bach, oltre che tradizionali, e si conclude con l’“Ave Maria” di Gounod.



Non vi bastasse questo, l’album, reperibile anche in CD, racchiude un altro sbalorditivo segreto. La copertina pieghevole va aperta con circospezione, come se si stesse spalancando il proverbiale vaso di Pandora, perché facendolo vi potrà capitare di provare sorpresa e stupore indicibili. Al centro, infatti, il packaging racchiude nientemeno che un presepe pop-up, che prende forma proprio nel momento in cui si apre la copertina dell’LP. Cosa che ne giustifica pienamente l’esorbitante cifra a cui una simile rarità discografica viene smerciata nel mercato collezionistico, e che arriva a toccare anche i $ 4.99 per una copia NM/NM.
Tracklist:
Es Ist Für Uns Eine Zeit Angekommen (Weihnachtsliederpotpourri)
A1. Es Ist Für Uns Eine Zeit Angekommen / Kling Glöckchen, Klingeling / Leise Rieselt Der Schnee
A2. Laßt Uns Froh Und Munter Sein / Morgen Kommt Der Weihnachtsmann / Alle Jahre Wieder
A3. Vom Himmel Hoch, Ihr Engel Kommt / Süßer Die Glocken Nie Klingen / Der Christbaum Ist Der Schönste Baum
A4. O Tannenbaum / Morgen Kinder Wird’s Was Geben / Ihr Kinderlein Kommet
A5. Kommet Ihr Hirten / Am Weihnachtsbaum Die Lichter Brennen / Fröhliche Weihnacht Überall
A6. Vom Himmel Hoch, Da Komm Ich Her / Es Ist Ein Ros’ Entsprungen / O, Du Fröhliche / Stille Nacht, Heilige Nacht
Choräle Und Festliche Lieder
B1. Die Himmel Rühmen
B2. So Nimm Denn Meine Hände
B3. Lobe Den Herren (Choral)
B4. Menschen, Die Ihr Wart Verloren
B5. Still Wie Die Nacht
B6. Ich Bete An Die Macht Der Liebe
B7. Ave Verum Corpus
B8. Ave Maria