Uno degli slogan più ricordati alla fine degli anni ’70 è stato «disco sucks», una sorta di motto che campeggiava sulle magliette di molti amanti del rock dell’epoca che ripetevano queste parole come un mantra culturale in opposizione a un movimento (sarebbe riduttivo definirlo semplicemente “genere”) che ha segnato non solo un’evoluzione musicale coi propri ritmi ripetitivi e seducenti e ammettiamolo, in più di qualche caso anche sperimentali, ma anche la società dell’epoca, non solo riempiendo le piste da ballo ma monopolizzando radio, televisione, cinema, moda e spingendo anche artisti assai distanti dal mondo luccicante del sabato sera a “discomusicizzare” la propria musica.
Il pieno sdoganamento di questa musica nella cultura di massa avvenne nel 1977 (anno cardine anche del movimento punk) grazie all’uscita nelle sale della popolarissima pellicola Saturday Night Fever e alla sua colonna sonora in cui erano presenti anche dei leggendari brani dei Bee Gees rinati proprio come gruppo disco, che solo un anno dopo furono i protagonisti di uno dei più disgraziati flop cinematografici di tutti i tempi. Non ci fu nemmeno bisogno di attendere molto però per avere le inevitabili degenerazioni commerciali del genere e le varianti più assurde, fantasiose e spesso inspiegabili: su tutte l’assurdo successo di Disco Duck.
Come abbiamo ripetuto svariate volte il mondo della discomusic, oltre a bizzarre curiosità che ci piacciono molto, è comunque pieno di perle luccicanti, insoliti capolavori dimenticati e caduti nell’oblio per chissà quale ragione o semplicemente per la saturazione del mercato dell’epoca. Tra questi annoveriamo Like an Eagle del poco ricordato Dennis Parker.
Dennis Posa iniziò la sua carriera nel mondo dello spettacolo col nome di Wade Nichols recitando in numerosi film pornografici dell’epoca inzialmente sia gay che etero (Boynapped, Teenage Pajama Party, Captain Lust, Odissey: The Ultimate Trip, Virgin Dreams, nonché il bizzarro Take Off che ha il merito di essere anche uno dei capolavori del genere).



Nonostante all’epoca il cinema a luci rosse fosse riconosciuto dalla critica e apprezzato anche dal pubblico mainstream (vedasi il successo di massa del film Deep Throat nel 1972) il titolo di icona del cinema per adulti gli andava stretto, così nel 1979 cercò di crearsi una nuova verginità artistica assumendo il nome di Dennis Parker e buttandosi nella grossa ammucchiata della musica disco. La scelta probabimente non fu casuale visto che il suo fidanzato di allora era tale Jacques Morali, la mente e il produttore dei popolarissimi Village People. Morali non solo gli assicurò un contratto con la famosa Casablanca Records (la stessa casa discografica della superstar Donna Summer, dei KISS e dei Parliament di George Clinton), ma produsse personalmente l’album Like an Eagle.
Il brano di punta che dà anche il titolo all’LP ebbe grandissimo successo in tutto il mondo, ma oggi viene raramente ricordato tra i classici del genere anche dagli amanti della musica disco. Si tratta di un cupo ma estremamente accattivante inno alla vita (soprattutto quella notturna), di poche ma essenziali parole, quanto basta per trasportarci con l’aiuto di un ritmo travolgente nella New York degli anni Settanta e nella dissolutezza delle famigerate feste allo Studio 54, dove gli avventori erano animali della notte bramosi di adrenalina, sesso occasionale, cocaina e ritmo pulsante.
Si cambia subito registro con la seguente New York by Night che però non ebbe lo stesso successo: più incline a un sound a metà tra quello tipico dei Village People e quello dei musical di Broadway, è una parodia del sogno americano rappresentato dalla Grande Mela e dalle sue contraddizioni. Viene anche trattato il tema della fama evanescente quanto crudele e degli incontri omosessuali clandestini nella grande comunità gay newyorchese, che si sente libera ma ancora non abbastanza. Un ritratto esplicito di un’epoca tra gli alti e i bassi in una città ora divenuta allo stesso tempo «una galassia di piacere e di dolore» capace, nonostante tutto, di trasmettere una certa dose di nostalgia che non può non ricordare gli accenni alla vita notturna e a luci rosse richiamata da un altro successo del genere come More, More, More di Andrea True, guardacaso anche lei una reduce del cinema pornografico più chic datasi poi alla discomusic.
https://www.youtube.com/playlist?list=PLYVZwXG7nis157fqVSJUQoh1Rm1NX8URY
Gli altri brani dell’album rientrano nei canoni più tradizionali del genere e in particolare della produzione di Morali, non risultando comunque di minor qualità rispetto ai due brani iniziali, ma sicuramente meno memorabili. High Life è un’ulteriore canzone d’amore per la vita e così anche I’m a Dancer, altro grande brano, parte finale di un medley tipicamente alla Village People. Chiude l’album la lenta ballata I Need Your Love, che strizza l’occhio al pop del decennio precedente.
Per gli amanti di queste atmosfere metropolitane decadenti di fine anni ’70 dobbiamo citare due film realizzati dal regista francese Jacques Scandelari: Night York City Inferno e Night York After Midnight (conosciuto anche come New York After Dark, Monique o Flashing Lights) entrambi del 1978; strettamente correlati alle atmosfere delle canzoni di Parker e non a caso curati nella musica proprio da Jacques Morali.
Se il primo è un insolito ibrido tra un documentario pornografico sul sottomondo omosessuale newyorchese e uno dei primi grezzi violenti film di Abel Ferrara che racconta la storia di un omosessuale alla ricerca del suo compagno trasferitosi a New York con una curiosa colonna sonora dei Village People, la seconda pellicola è un dramma ultra-weird su una tormentata ragazza francese trasferitasi a New York in una cupa spirale di decadenza, proprio come accennato nelle due popolari canzoni di Dennis Parker, il quale farà una piccola apparizione canora cantando Like an Eagle, vero e proprio tema di tutto il bizzarro film. Due oscuri reperti che rappresentano in maniera altrettanto illuminante la città all’epoca facendo quasi da corrispettivo filmico alle canzoni di Parker e la sua presenza nel secondo film dell’ideale dittico non è un caso.
Così come faceva William Friedkin nel suo bellissimo Cruising (1980) anticipando il buio periodo di decadenza immediatamente precedente l’esplosione dell’AIDS, alla stessa maniera anche Dennis Parker fu tra le numerosissime vittime di quel periodo improvviso e inaspettato.
Iniziata una brillante carriera come protagonista della celebre soap opera poliziesca The Edge of Night (da noi nota come Ai confini della notte) dal 1980, morì improvvisamente nel gennaio del 1985 con modalità mai chiarite, alcuni dicevano per complicazioni dovute all’AIDS, altri per suicidio non appena saputo della diagnosi.
Il modo perfetto per ricordare Dennis Parker aka Wade Nichols aka Dennis Posa in tutto il suo fulgore e il suo talento carico di entusiasmo, rabbia e un po’ di malinconia è proprio riascoltare questo suo album Like an Eagle e i leggendari singoli che ne consacrarono il successo; un sex symbol dalla prorompente e incontenibile carica erotica rimasta impressa nell’immaginario collettivo dell’epoca, ma anche caratterizzato da una certa dose d’insofferenza e una sottile autoironia, alla faccia dei rockettari che credevano che la musica disco fosse solo una cosa superficiale.
Tracce:
A1. Like An Eagle
A2. New York By Night
A3. High Life
B1. Medley
– Why Don’t You Boogie
– I’m A Dancer
B2. I Need Your Love