Quando ancora i dischi non si potevano fare a casa e le band emergenti incidevano i propri provini su musicassette, le compilation erano una interessante vetrina usata dalle etichette per mettere in mostra i loro gioielli (magari vendendo il tutto a prezzo speciale).
In Italia nessun produttore, DJ o speaker radiofonico aveva la fama tale da poter produrre una compilation a sua immagine e somiglianza se non quel pigmalione patentato di Claudio Cecchetto.
Ecco a voi dunque la famigerata “Cecchetto Compilation” che nel 1996 serve a fare il punto della situazione non solo nella carriera artistica del suo ideatore che, mollata Radio Deejay, fonda Radio Capital portandosi dietro un’agguerrita squadra di voci come Amadeus, Giorgio Mastrota (pre-svolta di televenditore), Fabio Volo, Marco Mazzoli e tanti altri, ma soprattutto in ambito musicale, dove con scientifica alchimia ci presenta le sue nuove produzioni pronte per l’estate in arrivo.
Orfano di Jovanotti, che in quegli anni cercava di farsi chiamare ostinatamente Lorenzo Cherubini, il nostro si godeva il successo fresco e travolgente degli 883 e perché no, quello minore di altre sue creature usa e getta come Nikki e i B-Nario. Tutto questo crogiuolo di brani trova spazio nella compilation che all’epoca divenne nota più che altro per l’ultimo inedito firmato Pezzali-Repetto, la frizzante “Dimmi perché”, canzoncina da ombrellone tutto sommato gradevole, anche se ricorda fin troppo “Nella notte”; l’altro episodio griffato 883 è il trascurabilissimo remix hip hop di “Una canzone d’amore”, ma sono gli altri inediti la parte più succosa della raccolta.
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Anzitutto “Gira” e “Prima o poi” di un irriconoscibile Nikki che, abbandonata la folta chioma, i vestiti sdruciti e le chitarre hair metal, si fa pescare a canticchiare innocue melodie da boy scout, arrivando a flirtare anche con lo ska. I tempi di “Fammi quello che vuoi” e “L’ultimo bicchiere” sembrano lontanissimi pur essendo passati solo due anni.
Prima di parlare dei signori nessuno, ci pare opportuno ricordare due band che ottennero un tiepido successo a metà anni ’90: il duo rap-pop dei B-Nario (un incrocio bastardo tra Jovanotti e gli 883) e il combo demenziale “sesso, parolacce e rock’n’roll” dei Palazzo Madama. I primi quando cercano di confezionare brani di bubble gum pop scemo (“Riccione è casa nostra”) non sono malaccio, purtroppo quando fanno gli intimisti (“Tra me e te”) risultano inascoltabili come degli 883 di serie C. I secondi scopiazzano riff a mani basse condendoli con un umorismo ideale per qualche sagra paesana.



I nomi meno noti della raccolta sono sicuramente quelli di tale Paride, ragazzone di belle speranze che può vantare nel suo curriculum vitae la vittoria nella trasmissione televisiva Beato Tra le Donne, ma che purtroppo intona due dimenticabilissime canzoncine pop facili-facili con l’espressività di una betulla sebbene con una buona voce, e quello di Jahlex Dante, vero e proprio tocco esotico della compilation con “Everybody On The Floor” un brano qualunquista arrangiato come una canzone pop-dance a caso di metà anni ’90. Se vi state chiedendo dove diavolo lo abbia pescato Cecchetto ve lo diciamo subito: il nostro non è altro che Jeff Alexander, co-autore delle musiche di “Zucchero filato nero”. E tanto vi basti.
Ciliegina sulla torta l’immancabile “Gioca Jouer” del duo Claudio Cecchetto e Claudio Simonetti che chiude le danze a mo’ di allegra marcia funebre.
Spero di sbagliarmi, ma a degli inguaribili nostalgici questa roba potebbe anche piacere.
Tracklist:
01. 883 – Dimmi perché
02. B-Nario – Riccione è casa nostra
03. Palazzo Madama – Miss Italia
04. Paride – Vieni al mare con me
05. Nikki – Prima o poi
06. Palazzo Madama – Alien
07. B-Nario – Tra me e te
08. Nikki – Gira
09. Paride – Voglia Di
10. 883 – Una canzone d’amore (RMX ‘96)
11. Jahlex Dante – Everybody On The Floor
12. Claudio Cecchetto – Gioca Jouer