Prima di parlare di “Patatina” di Carolina Marconi non possiamo esimerci dallo spendere due righe sull’artista.
22 gennaio 2004: presentazione della quarta edizione del Grande Fratello. Barbara D’Urso ci presenta una nuova concorrente. Ora chiudete gli occhi e immaginate di sentirla parlare: “Lei ha 25 anni, fa la manager (proprio così!!), viene dal Venezuela ed è… bel-lis-si-ma. Signore e signori… Carolina”. E come per magia, appare questa “figa-epica-come-Nina-Senicar” che entra zampettando nella casa più amata dagli italiani, accaparrandosi dal primo istante gli sguardi dei maschietti (uno su tutti il mitico Bob l’australiano, che non finiremo mai di ricordare con affetto).
La sua permanenza nella casa si caratterizzò per un’attitudine non proprio simpatica, per delle memorabili docce (del resto quella fu la prima edizione in cui gli autori ammisero apertamente di pescare dalle agenzie per la scelta dei “concorrenti”) e per una liaison con Tommaso Vianello aka DJ Tommy Vee (you know what I’m sayin man?).



Salita agli onori della cronaca, dopo il Grande Fratello Carolina Marconi si dedica a comparsate e conduzioni di programmi varietà, anche con discreto successo nel caso del contenitore comico Tintoria. Ma torniamo a bomba sul pezzo.
“Patatina” non rappresenta l’esordio musicale della bella venezuelana (ci aveva già provato nel 2007 con la non hit “Que Horror”, cantata assieme alla sorella Silvana, e nel 2012 con il pezzo disco “Move To Fiesta”), ma di sicuro si situa tra i primissimi posti degli orrori a 33 giri, vuoi per i contenuti del testo (classici ammiccamenti caraibici e latinoamericani, uso di termini già oltremodo abusati nel panorama semantico castigliano – te gusta, me provocas, hace mucho calor…,e voce maschile bassa in stile Brusco che fa da contraltare) vuoi per la base un po’ maranza (una rivisitazione dance tamarra di sonorità tango), vuoi per i doppi sensi e la loro presunta attinenza con la love story tra la Marconi e Paolo Berlusconi, che era giustappunto terminata nel periodo in cui la canzone uscì (2013).
Voci vogliono che la causa scatenante fu proprio il videoclip della canzone troppo osé… E dire che a prima vista sembra in realtà piuttosto scialbo, su sfondo bianco e con un ballerino tristanzuolo a fare da quadretto. Nondimeno, man mano che il pezzo prosegue, offre alcuni spunti interessanti (Carolina Marconi, le gambe di Carolina Marconi, le cosce di Carolina Marconi, la giarrettiera di Carolina Marconi, le labbra di Carolina Marconi, il seno di Carolina Marconi, Marconi Carolina, il tatuaggio sexy di Carolina Marconi, le scarpe sexy-fetish di Carolina Marconi, Carolina Marconi che balla…) che rendono la canzone degna di essere ascoltata o meglio vista cosa che ci infastidisce molto considerato il tenore generale del pezzo… Ma si sa che cosa tira più di «cent cavai che trota».
La saggezza popolare ha sempre ragione, anche in questo caso, perché la patatina ci gusta sempre, come insegnava la pubblicità delle Amica Chips. In questo il pezzo ha di certo colto nel segno.
Ah, dimenticavo: la canzone è realizzata in featuring con Frank Rodriguez. Come se ce ne importasse qualcosa…