Helena Viranin, conosciuta con il nome d’arte di Cannelle, viene ricordata sempre e solo per una cosa: il culo. Storico protagonista negli anni ‘80 della pubblicità delle caramelle Morositas (quello che diceva maliziosamente: “E’ morbida, è fresca, è profumata, la vera mora, la più desiderata”), il posteriore della modella originaria dell’isola di Guadalupa, nelle Antille francesi, ipnotizzò milioni di italiani che per anni continuarono a succhiare liquirizia con le borse sotto gli occhi.
Ricordate però che, come dicevano Jo Squillo e Sabrina Salerno, “siamo donne, oltre le gambe c’è di più” e infatti Cannelle oltre ad avere il cosiddetto “culo che parla”, riuscì a offrire al pubblico italiano molto di più, arrivando come picco massimo di carriera sul palco del teatro Ariston nel 1994 come valletta dell’uomo simbolo del Festival di Sanremo anni ’90, Pippo Baudo.
Qualche anno prima, giusto dopo lo spot delle morbide caramelle al gusto di deretano fresco, Cannelle intraprese anche la strada della musica grazie a uno dei parolieri/produttori italiani preferiti da noi di Orrore a 33 Giri, il ciuffatissimo Cristiano Malgioglio. Come ormai avete imparato Malgioglio ha l’innata capacità di sbucare con ammirevole costanza in produzioni di sexy soubrette che tentano (spesso invano) di cavalcare l’onda della popolarità raggiunta per tentare una carriera musicale piuttosto improbabile; spesso gli andra male ma ogni tanto qualche mezzo tormentone lo azzecca come il recente singolo di Pamela Prati.
Per Cannelle il maestro recupera “Sentimental Lover” uscita dalla penna di Angela Knueppel e Gunter Wilke e interpretata da tale Milou, una tarda produzione italo disco made in Germany che nel 1987 ottenne un buon successo in Europa. Per la grande occasione il paroliere si premura di dipingergli addosso un testo in francese che diventa quindi “Sentimentalement Je t’Aime”; una canzone che già dal titolo lascia scappare un piccolo sbadiglio: da una parte la noia della ballata dance in francese, dall’altra la consapevolezza di andare a sbattere addosso all’ennesima canzone d’amore.



Con tutti i produttori italo disco di casa nostra c’era davvero bisogno di andare all’estero? In realtà “Sentimental Lover” il compitino lo svolge bene anche grazie a una produzione bella carica e la bella voce di Milou, ma la versione targata Cannelle-Malgioglio? Il brano presenta sì tutti gli stereotipi caratteristici del genere, un beat in 4/4 costante, una linea di basso in loop, un synth che marca gli accenti del brano e un riff di chitarra elettrica che funge da collante tra le varie parti della canzone, ma non lascia nulla, facendo affondare il brano in un mare di anonimato anche perché la voce di Cannelle è, come dire… Non all’altezza del suo fondoschiena.
Un peccato imperdonabile perché a differenza dell’originale la canzone non ha la forza di rimanere impressa nella mente neppure per i tre minuti di durata forse perché mentre lo ascoltiamo non riusciamo a fare a meno di pensare allo spot che ha reso celebre la bellissima Cannelle.