Prima di parlare di “Sgrilla” ci tengo a fare una doverosa premessa: adoro i Club Dogo e sfido chiunque a contestarne il motivo.
Ciascuno di noi, infatti, ha i propri scheletri musicali nell’armadio. Come quel vecchio paio di pantaloni rossi scozzesi ricordano all’affermato uomo d’affari il suo passato da punk rocker così il trio composto da Jake La Furia, Gué Pequeño e dal beatmaker Don Joe rappresenta per me quella fetta d’ignoranza musicale cui ogni tanto è bene rivolgersi, specie in fase di decongestionamento da stress.
In secondo luogo è doveroso affermare che i Club Dogo rappresentano una delle pietre miliari del rap italiano: dai tempi del collettivo delle Sacre Scuole sino ad arrivare alla più moderna svolta da solista, Jake e il Guercio sono stati tra i pochi eletti che hanno fissato la barra, in termine di flow, metriche e rime. Su questo c’è poco da obiettare.
Come se non bastasse, allo storcere il naso dei puristi possiamo controbattere il dato di fatto che la musica dei Dogo si pone idealmente in linea con il solco della tradizione di musica “del popolo” milanese, affascinante come solo la vicinanza a certi ambienti e tematiche “zanza” può essere, fondata sulle tradizioni della musica della mala, continuata con i grandi cantautori come Enzo Jannacci, Giorgio Gaber e infine evolutasi nella versione moderna romanzata da Jake e Gué.
Dopo una decennale permanenza nell’underground, una serie infinita di featuring, di singoli e due album targati Vibrarecords, nel 2007 i Club Dogo sbarcano nel mondo delle major pubblicando prima l’album “Vile Denaro”, che li lancia nel panorama musicale italiano e due anni dopo “Dogocrazia”. Come brano di punta viene scelto “Sgrilla” in riferimento al gergale inventato da Jake e Gué per indicare l’organo sessuale femminile e, per estensione, una bella ragazza, tuttavia la scelta appare poco azzeccata.
Ciò che colpisce in negativo non è tanto la monotematicità del pezzo, quanto la sua piattezza. Al di là di qualche spunto metrico interessante e qualche metafora azzeccata, “Sgrilla” suona scontata e svogliata, quasi come per dover assolvere obblighi contrattuali che volevano la produzione di un singolo sempliciotto, accattivante ma allo stesso tempo identitario.
La ciliegina sulla torta degli orrori viene dal ritornello “cantato” da Don Joe: un irritante jingle totalmente fuori contesto, buttato lì a picconate quasi per voler giustificare a una platea dal palato grezzo (in termini di rap), la presenza del beatmaker, a scanso di equivoci alla Mauro Repetto del tipo “ma quello che ci sta a fare lì?
Persino il video riesce ad avere un’aria “tristanzuola”: la protagonista indiscussa della canzone, vale a dire la sgrilla, ne esce quasi mortificata, vista la scelta di ambientare il tutto in una palestra con delle personal trainer dai fisici scultorei ma dall’aria incazzosa nell’atto di voler allenare il dinamico – e senza speranze – trio di “rappusi”.
A parziale soccorso arriva Jake, che ci porta negli ultimi fotogrammi, in un ambiente a lui più consono, il privè di un club, ma comunque lontano dagli standard d’ignoranza gratuita cui i Club Dogo ci avevano abituati. Quelli, in sostanza, per cui ancora le persone come me continuano ad ascoltarli.
Sgrilla
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.
Eh
Accendo la tele mi fan vedere la “Sgrilla”
Giro per la strada e c’è una cifra di “Sgrilla”
Oltre a pagare ste bollette evitare le manette
Mi sembra chiaro che io penso solo alla “Sgrilla”
Real G.U.E. in Milano fra Number One
Dogo Gang illegal come l’hash e la marijuana
Per la figlia e per la mama meglio Guè di Vaporidis
Rimo da quando i fra dicevano “zzo guardi?” “zzo ridi?”
In ogni pezzo canti di una sgrilla che ti manda in fissa
Ma più che la sgrilla a me sembra che ami il tuo batterista
Io non rappo coi fuseaux questi non riesco a sentirli
Anche se poi visti i Sohnora fra ho rivalutato i Finley
Zero cash zero chip ma ho la sgrilla del video clip
La sgrilla che è su Maxim la sgrilla che fa lo streap
E a parte il trip non vado sotto a parte letto con lei sopra
Io sotto o a scuola che le avevo tutte sotto.
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.
Apro la posta e mi ha scritto un’altra “Sgrilla”
Accendo il cellulare ed ho la foto di una “Sgrilla”
Non penso alle elezioni
Alla Coppa dei Campioni
Mi sembra chiaro che io penso solo alla “Sgrilla”
Sarà per una donna che finirò al cimitero
Zio ho più sgrille di Ricucci ma mi amano per davvero
Frà alla festa mi guarda la snella senza testa
O la colta che non mi ascolta e mi detesta “zio”
Quella che sogna di farsi il bagno ad Hollywood
Ma poi finisce per farsi al bagno dell Hollywood “si”
Che ascolta i Tokyo Hotel poi ha l’emo confusione
Zia chi è? Chi è l’uomo io o te? “oh”
L’amica di Maria l’arpia
Frà cancella i tuoi messaggi se c’è quella che ha l’amica che è una spia
L’ideale è la ragazza di Playboy frà
Non è la ragazza ideale che poi presenti ai tuoi “oh”.
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.
Se smettessi domani sarei comunque una leggenda,
Sgrille tipo una boy band stando nella Dogo Ganga
Il mio primo pensiero come per uno appena evaso
Sempre in testa quindi sai che ogni mese ho il sangue dal naso
Frà non vendo come Liga ma io ho più sgrille
Pure quella che vuoi tu
Molti mc mi fanno il voo-doo
Sono uscito pure con le sgrille della tv
Ma non sempre poi finisce come va in tv.
E se io fossi ricco ne avrei una in più
Raffaella Fico
Perchè con un milione me la ficco
La Furia è come Scamarcio senza lo sca
E scusa se ti chiamo amore
Che questo cuba mi fa
E dedicato a chi ha la moglie l’amica o l’amante
E al posto della coscienza c’ha la sgrilla parlante
Zio meglio che molli il Pilates e il Karatè
E’ meglio se chiami la sgrilla e poi la porti su da tè.
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.
Guardo quella Sgrilla
Chiamo quella Sgrilla
Prendo quella Sgrilla e poi la porto su da me.