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Il favoloso mondo di ordinaria follia di Tonetta

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Una delle scorciatoie per iniziare ad addentrarsi nel lato più oscuro e bizzarro di YouTube è senza dubbio scrivere il nome di Tonetta nella barra di ricerca. Già a partire dai primi dei centinaia di risultati che vi appariranno, il look di Tonetta diverrà per voi immediatamente riconoscibile, imprimendo sin da subito nella vostra psiche tutto il fascino perverso e disturbante dei video musicali artigianali di questo bizzarro personaggio: sfondi improvvisati, cornice a diamante tipica di certe telecamere degli anni ’90 (in stile TV di pubblico accesso per intenderci), vestiario discutibile e maschere inquietanti.

Questi video particolarmente magnetici vi terranno attaccati allo schermo per diverse ragioni (non tutte positive forse); il misterioso Tonetta, senza alcun pudore, si diverte a cantare le sue canzoni (o semplicemente segue il lip-sync) semi-nudo o in abiti femminili, narrando storie di ordinaria follia e deviazioni (perlopiù sessuali) ed esprimendo pensieri estremamente intimi e personali con rara disinvoltura. Per quanto riguarda la musica – e qui viene il bello – probabilmente è ben diversa da come ve la potreste aspettare viste le premesse: uno dei prodotti più accattivanti, orecchiabili e originali in cui vi potreste imbattere in tutta la vostra vita e vi assicuro che buona parte delle sue canzoni faticheranno ad andarsene via dalla vostra testa per molto tempo.

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Un giovane Tony Jeffrey prima di diventare Tonetta

Nel corso degli anni il mistero su questo artista estremamente prolifico è stato man mano svelato di pari passo con la crescita della sua fanbase: rintracciato e intervistato, si è scoperto che Tony Jeffrey (questo è il suo vero nome) è un cittadino canadese classe 1949 che ha iniziato a produrre musica a ritmo quasi quotidiano a partire dal 1983, anno in cui venne lasciato dalla moglie e, sconsolato, si comprò un piccolissimo appartamento in cui visse la sua vita solitaria lontano da tutto e tutti, evitando radio e televisione, infastidito dalle cose banali e commerciali che trasmettevano a eccezione dei film western che occasionalmente gli registrava il fratello.

Per qualche ragione nel 2008 iniziò a caricare i propri video su YouTube facendo emergere al pubblico “là fuori” la piena spontaneità della sua musica, totalmente personale e scevra di influenze contemporanee con cui riuscì finalmente a trovare la sua valvola di sfogo a una frustrazione che lo aveva imprigionato a lungo.

777 vol. I (2010)

tonetta 777Divenuto, forse inevitabilmente, un fenomeno virale, il successo inaspettato lo portò nel 2010 a pubblicare il suo primo album in formato fisico grazie all’etichetta Black Tent Press. Il disco intitolato semplicemente con un cabalistico 777 è una piccola ma significativa selezione delle sue canzoni, che nel frattempo erano state rimosse da YouTube per “contenuti inappropriati” venendo occasionalmente “ri-uppate” sul sito da alcuni fan che erano riusciti fortuitamente a salvare i video. Video che a tutt’oggi purtroppo appaiono e scompaiono con frequenza inammissibile rispetto alla fama che meriterebbero.

Tutte le canzoni di questa prima antologia presentano un suono lo-fi ripetitivo e aggressivo generalmente fatto di basso, chitarra e drum machine, cui si aggiunge la voce di Tonetta, stranamente ammaliante, che mira ad essere più calda e sensuale possibile, a metà strada tra un crooner ubriaco e un doppiatore di film porno in pensione.

La cosa che più colpisce è che non stiamo parlando di un artista outsider qualunque: nonostante una certa ripetizione (o forse sarebbe meglio dire unità coerente) in tutte le canzoni di Tonetta registrate nel corso dei decenni (parte del materiale risale ai primi anni ’80), è comunque avvertibile un genuino e profondo genio musicale nonché un’intuizione per la melodia non da poco, che magari incanalata in altra maniera “più professionale” avrebbe potuto trasformarsi in qualcosa di più commercialmente appetibile per le masse.

https://youtu.be/icFzOBQSjCY

Tutto questo se non fosse per i testi che parlano di sesso in maniera particolarmente esplicita e di episodi intimi senza peli sulla lingua, come se tentasse di mettere sulla carta ogni suo pensiero più recondito in una sorta di diario segreto musicale. La cosa è evidente già da alcuni titoli come I’m Gonna Marry a Prostitute o A Really Big Cock , tra l’altro i brani più memorabili di tutto l’album. 777 presenta un bizzarro miscuglio di sonorità che hanno formato uno stile nuovo e personalissimo, uno strano genere tra il punk, il lo-fi e il pop, talvolta con chitarre distorte all’inverosimile e quasi sempre caratterizzate da una drum machine che esegue lo stesso ritmo in praticamente tutti i brani accompagnando linee di basso pesanti, ossessionate e ossessionanti. L’alchimia adeguata per un selvaggio e intenso funk proveniente dal subconscio.

L’album si pone così come un’introduzione per l’ascoltatore medio al personale mondo di Tonetta aprendosi subito col pezzone My Bro: su un ritmo rock-funk-disco Tonetta con una voce da attore porno anni ’70 ci racconta della tragica vicenda personale che sconvolse la sua vita quando suo fratello, devastato dalla morte della madre, si suicidò. La comprensione dei testo rende il tutto ancora più strano e stridente, spostando l’intero disco su un piano a metà tra repulsione e fascino, perversamente accattivante.

Continuiamo a discendere nella mente di questo strambo personaggio con la psichedelica I Am Still A Slave, altro testo non meno cupo in cui Tonetta parla dal punto di vista di una persona sfruttata (il suo matrimonio o un’esperienza lavorativa?). Un brano pieno di chitarre acidissime, percussioni dal ritmo pachidermico e effetti eco che incrementano solo la sensazione di angoscia e claustrofobia insieme alla bassa qualità che ovatta il suono della strumentazione in un unico muro sonoro devastante.

Altro brano degno di nota è la bizzarra ode lisergica John and Yoko dedicata all’ex Beatles e alla sua seconda moglie, tentando di ricreare i vocalizzi del suo idolo, l’ultimo artista in linea temporale che Tonetta ha ammesso di aver realmente stimato prima di iniziare a registrare la sua musica, roba da far mangiare la polvere a Kevin Parker.

La già citata I’m Gonna Marry a Prostitute è invece un gioiello pop senza freno alcuno, in cui Tonetta replica il suo desiderio di sposare una peripatetica con tutti i vantaggi che questo comporta (sia sessuali che economici):

I’m gonna marry a prostitute
ever single night I’m gonna shoot shoot shoot
hookers know how to treat their man
and I thank God I have one of them.

How many guys agree to that?
That the best thing in life is a piece of ass.
How many girls agree to this?
That the piece of ass gonna make you rich.

Altra punta di diamante del disco nonché brano tra i più apprezzati dai fan è Drugs, Drugs, Drugs in cui Tonetta sottolinea a suo modo la sua necessità di sostanze stupefacenti. La perfetta apoteosi musicale e personale, palesandosi quasi come un novello GG Allin che non ha smesso mai di sognare e che ha imparato anche a suonare e a comprendere un minimo il senso della melodia:

I’m happy taking drugs
don’t take ‘em away from me
I’m happy feeling free
drugs drugs drugs, give ‘em all to me.

Ultimo brano degno di nota è Red White Blue, una critica agli Stati Uniti d’America, trattando temi come la violenza imperante, l’amministrazione guerrafondaia, l’11 settembre e ovviamente una riflessione sociale tutta nello stile di Tonetta.

Il meraviglioso eclettismo di Tonetta va da intermezzi strumentali quasi noise-industrial (My 10$ Axe), fino a brani languidi e delicatissimi (I Remain as I Am). Spesso però sono solo i testi a fornire una minima varietà tra un brano e l’altro, storie strane e tormentate, dalla donna-guardone (She’s a Peeping Tom) agli attacchi spesso violentissimi alla ex moglie (Crucify MeYou Got Too Much) o all’ex datore di lavoro (Metal Man), che non possono non strappare qualche sorriso per la sfrontata e disinibita naturalezza con cui vengono narrate.

777 vol. II (2010)

tonetta 777 vol 2Visto il buon riscontro ottenuto la Black Tent Press decise di pubblicare nel dicembre del 2010 il seguito del primo album intitolato senza troppa fantasia 777 vol II.

pubblicato in vinile e CD, molto più ripetitivo e piatto del precedente per la scelta forse troppo poco fantasiosa dei brani.

Si tratta questa volta di una selezione quasi interamente incentrata sui testi erotici, ma nessun brano nasconde storie così accattivanti come quelle presenti nel primo volume. Non aiuta nemeno il fatto che i brani siano molto più ripetitivi e molto meno fantasiosi, tanto da dare l’impressione che queste sianno canzoni inizialmente scartate dalla prima raccolta e recuperate visto l’interesse del pubblico (parlaimo sempre di artisti molto di nicchia). Se a questo punto siete diventati dei fan bel buon Tonetta777 vol II rimane un’antologia comunque interessante.

I brani si susseguono senza una particolare struttura (ma d’altronde come organizzare sistematicamente così tanto materiale incatalogabile?) sciorinando tutti i temi già noti: attacchi alla ex moglie (Death Sentence), omaggi a John  Lennon (Picking On Lennon dal riff semplicemente perfetto), attacchi alla politica del Stati Uniti (Daddy’s Little Boy dedicata a George Bush Jr) e perversioni sessuali (G & B Showers, dedicata alla pratica del pissing e dello scat o Doin’ a Dyke dove fantastica su come sia fare sesso con una lesbica molto masculina). Emergono inaspettatamente anche nuove sfumature del mondo di Tonetta, come un inusuale impegno sociale su Rape Victim (secondo alcuni potrebbe fare riferimento al discusso caso di Shazia Khalid, una dottoressa pakistana che dopo uno stupro fu soggetta a minacce di morte per aver macchiato il proprio onore e a cui venne negato l’accesso in Canada al fine di raggiungere i famigliari).

Colpisce l’autobiografica Big Rig, un elementare e strano funk parlato che narra della propria solitudine e della decisione di autoesiliarsi dal mondo immortalata in uno dei suoi video più vecchi:

I’m taking a break
from the human race
I’m going away
to meet a sunny day.

La raccolta si chiude in bellezza con Set a Flame, una lenta ballata romantica (si fa per dire) per ricordarci che oltre a tutte le cose di cui ha parlato, sotto quella maschera, quei vestitini improbabili e quei muscoli strani si nasconde un cuore umano che pulsa, crea e forse ha davvero amato. Da far invidia alla maggior parte dei fenomeni indie odierni.

777 vol. III (2011)

tonetta vol IIIA fine 2011 esce la terza e finora ultima raccolta di Tonetta, intitolata opportunamente 777 vol. III. Un ulteriore e gigantesco campionario di brani del nostro eroe. Stessa formula, ma il divertimento resta sempre assicurato.

Uno dei brani più interessanti dell’antologia è senza dubbio Obama’s Prize, elettronica con un’estetica sonora che sembra richiamarsi alle sonorità chiptune e un testo sarcastico sul premio Nobel per la Pace dato nel 2009 all’allora neoeletto Presidente Barack Obama.

Ovviamente non possono mancare anche brani più espliciti e violenti che contribuiscono a farci convincere ulteriormente del fatto che Tonetta possa essere un aspirante serial killer.

Be My Concubine è un altro grande brano in cui, al di là dell’eloquente titolo, troviamo un lento e ripetitivo ritmo di chitarra che sembra ricordare curiosamente Super Freak di Rick James (o se si preferisce U Can’t Touch This di MC Hammer).

Ad ampliare lo spettro sonoro troviamo persino deliziosi brani simil-folk rock molto interessanti (e probabilmente tra i primi registrati nella carriera musicale di Tonetta vista la loro quasi normalità dal punto di vista musicale e di contenuti), The Only Girl I Love e sopratutto Knowing My Limits che sembra davvero uscito fuori direttamente dagli anni ’70 più solari e zuccherosi.

Ed ecco spuntare poi persino un brano a tema religioso, Praise King è un “gospel” ma eseguito in pieno in stile Tonetta, e con lo stesso ritmo di drum machine ovviamente.

Ancora più spiazzante (musicalmente parlando) l’ultima traccia del disco Does Anybody Know I’m Here? Non una cover del celebre brano antimilitarista dell’epoca della guerra del Vietnam dei The Deels, quanto il lamento pseudo-folk della guerra personale di un uomo distrutto che ne ha viste tante, un outsider abbandonato da tutti.

La sterminata discografia di Tonetta non è affatto conclusa qui visto che decine e decine di brani appaiono e scompaiono frequentemente da YouTube (sempre pronto a rimuovere i suoi video più disturbanti e cancellare i suoi canali); tra i brani inediti piu interessanti, oltre ad alcuni dedicati a Lady Gaga e Adolf Hitler, dobbiamo segnalare Yummy Yummy Pizza accompagnato da uno dei video più inquietanti mai registrati dal Nostro.

Nel 2016 è inoltre uscito un breve documentario che racconta della sua vita quotidiana e mostra il suo bizzarro covo colorato pieno di foto e opere d’arte realizzate con le tecniche più insolite, dandoci la definitiva conferma, di quanto il suo personaggio e la sua persona siano esattamente la stessa cosa.

Questo è il favoloso, sporco e depravato mondo di Tonetta, prendere o lasciare.

Discografia

    • 777 (2010, Black Tent Press)
      • 01. My Bro
      • 02. Still A Slave
      • 03. A Really Big Cock
      • 04. John And Yoko
      • 05. Metal Man
      • 06. God Treats You Right
      • 07. I’m Gonna Marry A Prostitute
      • 08. My 10$ Axe
      • 09. I’ll Remain As I Am
      • 10. $Viral$
      • 11. Drugs Drugs Drugs
      • 12. Peeping Tom
      • 13. Crucify Me
      • 14. Believe Me People
      • 15. Red White And Blue
      • 16. You Got Too Much
      • 17. Toronto Is Starting To Stink
      • 18. Devil Devil
    • Get It Going / Mmm Mama! ‎(2010, Black Tent Press, 7” ediz. lim. 500 copie)
    • 777 vol. II (2010, Black Tent Press)
      • 01. The Charge
      • 02. Hot Little Fuck
      • 03. Big Rig
      • 04. Just Like That
      • 05. Kinja Kinja
      • 06. Rape Victim
      • 07. Death Sentence
      • 08. G & B Showers
      • 09. Dominate
      • 10. Picking On Lennon
      • 11. Ultimate Whore
      • 12. Daddy’s Little Boy
      • 13. Doin A Dyke Tonight
      • 14. What Are You Worth
      • 15. Set A Flame
      • 16. Pump It (CD bonus track)
      • 17. 60,000 Volts (CD bonus track)
    • 777 vol. III (2011, Black Tent Press)
      • CD1.01. Ride Me
      • CD1.02. Wild & Free
      • CD1.03. Obama’s Prize
      • CD1.04. 3 In 1
      • CD1.05. Apachie Woman
      • CD1.06. Maggets
      • CD1.07. Guitar Composition
      • CD1.08. Baby Face
      • CD1.09. Teach Me
      • CD1.10. Be My Concubine
      • CD1.11. On The Toilet
      • CD1.12. Two Annas & A Bri Bri
      • CD1.13 81 Inch Prime Ass
      • CD2.01. Up Up
      • CD2.02. This Nigger Don’t Run
      • CD2.03. Pressure Zone
      • CD2.04. Saddam
      • CD2.05. Yummy Yummy Pizza
      • CD2.06. No Lip
      • CD2.07. Glory Hole
      • CD2.08. Hell
      • CD2.09. Praise King
      • CD2.10. Sharminni
      • CD2.11. Flutter
      • CD2.12. Planet Lip Bush
      • CD2.13. This Old World
      • CD2.14. Knowing My Limits
      • CD2.15. Only Girl I Love
      • CD2.16. Hey Does Anybody Know I’m Here

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