Tiziano Ferro E Raffaella è Mia

Tiziano Ferro – E Raffaella è Mia (2007 – singolo)

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Tiziano Ferro E Raffaella è MiaSe siete stati adolescenti nei primi anni Duemila, ricorderete forse il periodo in cui si affacciava al panorama della musica pop più melensa che mai un giovane di belle speranze il cui nome attualmente fa venire i brividi ai più: Tiziano Ferro. All’epoca il buon Tizianone era giovane e si faceva largo contemporaneamente nelle classifiche e nei cuori delle fanciulle con fraseggi d’amore neppure troppo ricercati tipo “Perché so come sono / infatti chiedo perdono” (chi non ricorda la hit “Xdono”? Da brividi) e uno stile molto improntato sulle sonorità R&B tanto da farlo incoronare da MTV “Il Craig David italiano”, anche perché, strano ma vero, ai tempi anche uno come Craig David da noi aveva un enorme seguito.

Come già anticipato, il tempo portò poi Tiziano a concentrarsi maggiormente sulle proprie doti canore, senza mai staccarsi ovviamente dall’amato pop, sperimentando sia col soul sia con la disco e fu proprio in questo frangente che tirò fuori dal cilindro il brano “E Raffaella è mia”.

Correva l’anno 2007 e il Nostro lavorava al suo terzo album, ovvero “Nessuno è solo” e anche se si sarebbe dichiarato gay soltanto quattro anni dopo durante un’intervista per la rivista Vanity Fair, la tematica di questa canzone fece subito sussultare il cuoricino delle fans, perché la Raffaella del titolo è Raffaella Carrà, stella del piccolo schermo italiano, spagnolo e sudamericano nonché arcinota icona gay. A nulla servì far passare l’operazione come un omaggio alla conduttrice, oramai il seme del dubbio era stato ben piantato ed era pronto a germogliare. Nel 2010 Tiziano dichiarò infatti che con “E Raffaella è mia” voleva lanciare una sorta di segnale riguardo al suo orientamento sessuale, illudendosi però di non essere scoperto ma siccome qui nessuno è fesso, le cose sono andate diversamente.

https://vimeo.com/95433778

Tralasciando lo spinoso argomento dell’omosessualità di Tizianone e del terribile dolore inferto alle sue fan, a noi interessa la canzone che divenne subito un tormentone. Oltre a un omaggio alla conduttrice più longeva della televisione italiana, la canzone sembra essere un’astuta mossa di marketing venendo esportata immediatamente in America Latina, dove la Carrà era già famosissima e Tiziano Ferro iniziava ad avere il suo zoccolo duro di ammiratori d’oltreoceano (non a caso il singolo, tra inutili remix tamarri, contiene anche una versione in spagnolo).

Su una melodia dance molto anni Ottanta si arrampica un testo volutamente demenziale, in cui si narra la storia di un fan folle e sfegatato della Raffaella nazionale che fa di tutto per farla esibire in casa propria, in un concerto esclusivo nel vero senso della parola. A questo punto avrete dunque capito quante poche parole ci siano da spendere sul testo, inconsistente come le abilità canore di una Raffaella Fico qualsiasi, in cui spicca il ritornello “E Raffaella canta a casa mia / E Raffaella è mia, mia, mia” divenuto poi endemico come un’infausta pestilenza.

Ci si domanda spesso il perché di queste cose e la risposta non esiste o meglio, rifiutiamo di darne una, cercando rifugio come in una fiction di basso livello nel peccato e nella vergogna: il peccato di prestare orecchio a canzoni del genere e la vergogna di ricordarne a distanza di anni stralci del testo.

Val la pena spendere due parole anche sul videoclip del brano anch’esso palesemente ironico, che riprende le atmosfere anni Sessanta dei primi show a cui partecipava la Carrà, con un Tiziano Ferro che interpreta prima il sopracitato fan ossessionato e sfigatissimo e poi si lancia, nel duplice ruolo del fan e di se stesso, in un balletto con la sempre platinatissima Raffaellona in un tripudio di scenografia dorata e luccicante, coronando probabilmente il sogno di una vita e di tutta la comunità LGBT italiana.

E Raffaella è Mia

Ho dovuto pagarla tanto
Ho dovuto pagarla cara
Ma ho deciso ho detto “tento
Mal che vada solo nega”
Ho girato il Latin America
Cuba, Messico, Argentina
E non c’è nome più potente
Non c’è nome più importanteHo cercato il suo manager
Ho cercato la sua mail
Incredibile la fortuna
Incredibile solo una
Incredibile l’ egoismo
Maledetta la gelosia
Maledetta però mi piace
Incredibile però è
Mia
Mia
mia
mia

E Raffaella canta a casa mia
E Raffaella balla a casa mia
E non mi importa niente
Non può entrare altra gente

E Raffaella canta a casa mia
E Raffaella è mia, mia, mia
E tutto il vicinato
Ascolta il repertorio
Che canta solo per me…

Non vale no, no
Ero in volo no, no, no
Mentre tu cantavi no non è per niente giusto e quindi
Male! Chi si distrae
Perde un’ occasione, una lezione
Una canzone allegra
Di quelle che ti fanno ridere
Una canzone strega
Che non puoi più dimenticarla
E puoi ignorarla o ascoltarla
Ma non ti
perdonerà
Mai
Mai
Mai
Mai

E Raffaella canta a casa mia
E Raffaella balla a casa mia
E non mi importa niente
Non può entrare altra gente

E Raffaella canta a casa mia
E Raffaella è mia, mia, mia
E tutto il vicinato
Ascolta il repertorio
Che canta solo per me…

Sposta tutti i mobili
Mettili giù in cantina
Arriva, arriva, arriva
Stacca radio e telefono
Presto camera mia
Paradossalmente sarà sua
Sua
Sua
Sua
Sua

E Raffaella canta a casa mia
E Raffaella balla a casa mia
E non mi importa niente
Non può entrare altra gente

E Raffaella canta a casa mia
E Raffaella è mia, mia, mia
E tutto il vicinato
Ascolta il repertorio
Che canta solo per me…

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