Immaginate un album scritto e interpretato da un manipolo di groupie che in comune con la musica hanno solo la passione per i musicisti e nessun altro talento compositivo né esecutivo. Chi se non Frank Zappa poteva essere tanto folle e coraggioso da realizzare un progetto del genere?
Questo “Permanent Damage” è senza dubbio un album capace di attirare l’attenzione e stimolare la curiosità dell’ascoltatore ma allo stesso tempo è un prodotto piuttosto complesso, innanzitutto perché sarebbe impossibile gustarlo appieno senza conoscere un minimo la storia del suo ideatore e sopratutto i curiosi retroscena della sua realizzazione, inoltre un ulteriore motivo per la difficoltà nell’ascolto è dovuto alla sua struttura pressoché anti-musicale e fortemente anti-commerciale. Ma andiamo per ordine.
Lo scenario è la Los Angeles della fine del 1968, Frank Zappa ormai all’apice della sua carriera coi Mothers of Invention si trasferisce insieme alla moglie Gail in una vecchia e spaziosa capanna di legno chiamata The Log Cabin, che nel giro di pochissimo tempo diventa sede più o meno fissa di tantissimi suoi collaboratori e di parecchi personaggi bizzarri.
Il nostro decide di promuovere nuovi artisti più o meno d’avanguardia e più o meno freak fondando due etichette discografiche: la Straight Records e la Bizarre Records. Idealmente la prima avrebbe dovuto promuovere artisti più standard (come il cantante folk Tim Buckley) e la seconda personaggi più insoliti e d’avanguardia (ad esempio il senzatetto mentalmente instabile Wild Man Fischer). Nella realtà a causa di problemi con società di distribuzione e management degli artisti la Bizarre Records divenne di fatto l’etichetta personale di Frank Zappa e delle Mothers of Invention, mentre la Straight Records pubblicò anche album ben lontani dal mainstream come le opere di Captain Beefheart, le primissime cose di Alice Cooper e anche l’album delle GTO’s (acronimo di Girls Together Outrageoulsy, Only, Occasionally, Organically, Orally. e qualsiasi cosa inizi per O), formato interamente da amiche di Zappa molto conosciute nel mondo delle groupie, tra le quali annoveriamo Miss Pamela (Pamela Des Barres, poi divenuta celebre grazie ai suoi libri zeppi di aneddoti della sua vita da groupie), Miss Mercy, Miss Cynderella, Miss Christine, Miss Lucy, Miss Sandra e Miss Sparky.



Nella sua Autobiografia Frank Zappa affermò che l’album riesce a definire alla perfezione quale fosse lo stile di vita delle ragazze nella Log Cabin smontando anche diversi luoghi comuni che vedevano nelle fanciulle che accompagnavano i musicisti semplicemente ragazze disposte a vendersi per ottenere simpatie e favori da parte della rockstar di turno (sembra che la maggior parte delle ragazze fossero ancora vergini all’epoca delle registrazioni). Principalmente le tracce non sono altro che nastri di dialoghi tra le componenti del gruppo, talvolta con qualche ospite d’eccezione che passava in visita alla capanna, e sono davvero pochi i brani che hanno accompagnamento musicale (curato comunque da Jeff Beck degli Yardbirds, Davy Jones dei Monkees e persino con la partecipazione di un giovanissimo Rod Stewart in un brano).
Già dalla primissima “canzone” ”The Eureka Springs Garbage Lady” scopriamo quale sia il livello canoro delle GTO’s , musica psichedelica seppur molto scarna e con testi estremamente surreali scritti dalle ragazze e cantati dalle loro voci assolutamente inadatte allla benché minima prova vocale; tutti questi elementi assemblati insieme mostrano però una loro magica, perversa armonia.
Seguono due tracce “Miss Pamela and Miss Sparky Discuss Stuffed Bras and Some Early Gym Class Experiences” e “Who’s Jim Sox?” in cui le ragazze discutono tra loro ricordando alcuni episodi traumatizzanti della loro adolescenza al liceo e spiegano il significato dell’acronimo GTO’s, differenziandolo bene dai BTO’s, l’equivalente maschile più ossessionato dal punto di vista sessuale rispetto alla GTO media.
“Kansas and the BTO’s” è un’altra discussione a ruota libera delle ragazze senza alcun vero fulcro, Kansas era il tecnico del suono delle Mothers of Invention.
“The Captain’s Fat Theresa Shoes” è una canzone delirante sulle scarpe di Captain Beefheart, arrangiamento a dir poco esilarante nel suo essere infantile ed assolutamente spregiudicato dal punto di vista musicale (voglio ricordare comunque per chi se lo fosse dimenticato che l’album è prodotto da Frank Zappa, eh).
In “Wouldn’t it Be Sad if There Were No Cones?” le GTO’s recitano un testo all’unisono (più o meno), risultando irritanti da un punto di vista puramente uditivo persino quando non cantano; la storia riguarda come le ragazze reagiscono ai frequenti approcci sessuali.
All’improvviso lo spoken word termina e comincia la fantastica “Do Me in Once and I’ll Be Sad, Do Me in Twice and I’ll Know Better (Circular Circulation)”, forse la registrazione che in tutto l’album si avvicina di più al concetto di canzone, un arrangiamento pop-psichedelico memorabile accompagna la voce di Pamela Des Barres e il testo, ancora una sequenza di immagini assurde e quasi non-sense, sembra far emergere una sottile satira verso il farfugliare frasi insensate e pretenziose tipico della cultura psichedelica più degenerata e svenduta, ed esattamente come fecero le Mothers di Zappa, viene deriso un concetto popolare (la musica rock commerciale) utilizzando le sue stesse armi, pura genialità.
Appena dopo il finale un forte rutto apre la canzone successiva (mi chiedo chi l’abbia fatto!), “The Moche Monster Rewiev”, altro breve dialogo tra le ragazze che discutono delle loro esperienze in autostop e dei bizzarri incontri effettuati lungo la strada.
“TV Lives” è un arrangiamento pazzerello dal vago sapore natalizio che riflette la totale libertà compositiva data alle ragazze riguardo i testi in una grossa presa in giro dei mass media, ma forse anche di loro stesse e dell’ascoltatore:
I’m a television baby
My father’s a knob
And my mother’s a tube
When I’m sad my horizontal dips
And my vertical skips
But when I’m glad, my brightness meter
Shouts brightest!
“Rodney” è una chiacchierata tra le ragazze durante una sera in cui venne a trovarle Rodney Bingenheimer, famosissiomo DJ di Los Angeles considerato come una delle figure più importanti del rock della seconda metà del ‘900 in quanto spesso responsabile della scoperta di gruppi importanti e del loro successo per gli anni a venire grazie alle sue programmazioni radio (tra alcuni nomi: Ramones, The Cure, Sex Pistols, Sonic Youth e Nirvana); nel discorso viene spesso ribadito (e sbeffeggiato) il suo status di guru all’interno del mondo della musica, fatto di collaborazioni ed amicizie importanti e che ovviamente gli procurò anche un gran successo personale e molta invidia nello star system e sopratutto tra il pubblico. Le ragazze seguono un umorismo strano tutto loro, tanto che Rodney ad un certo punto sembra quasi non accorgersi di essere preso sonoramente per il culo, mettendo a nudo diverse dinamiche che nel mondo musicale rimangono invisibili e poco note.
“I Have a Paintbrush in My Hand to Color a Triangle”, altra “canzone” con un vero arrangiamento, quasi da musical, con la voce di Miss Mercy (probabilmente tra le più vocalmente dotate tra le GTOs) e un grande accompagnamento chitarristico di Jeff Beck.
”Miss Christine’s First Conversation With The Plaster Casters Of Chicago”: qui Miss Christine parla al telefono con Cynthia “Plaster Caster” della sua collezione di calchi di peni di personaggi famosi del mondo della musica; peculiare il modo in cui questi calchi vengono creati: viene applicata una pasta ancora molle sul fallo in erezione, e viene chiesto alla rockstar di mantenerlo eretto fino a che il calco non si sia solidificato. Sembra che ci sia nella collezione anche un calco del fallo di Jimi Hendrix.
“The Original GTO’s” viene descritta testualmente nelle note così: “Miss Lucy and Miss Johna were the originators of G.T.O.ism two years ago. In this sequence we find them inside a piano kissing each other & having a cosmic-level discussion.”
“The Ghost Chained To The Past, Present, And Future (Shock Treatment)”: la musica è davvero terrificante in questo pezzo, riconoscibilissima già all’epoca comunque la voce di Rod Stewart prima del successo.
In “Love On An Eleven Year Old Level” le ragazze parlano della loro smania per un ragazzino di 11 anni chiamato Bart Baker particolarmente simile a Brian Jones. Non so che cosa sorprenda maggiormente, se il modo in cui le ragazze recitano i loro monologhi o se il fatto che oggi una canzone simile scatenerebbe scandali e dibattiti a non finire.
Ritroviamo ora la leggendaria Cynthia Plaster Caster in “Miss Pamela’s First Conversation With the Plasters Casters of Chicago”, in cui racconta a Miss Pamela del suo lavoro in una strana discussione sull’amore.
L’album si chiude con un altro breve frammento musicale, “I’m In Love With The Ooo-Ooo Man”, canzone scritta da Miss Pamela e cantata con la sua acuta vocina per il cantante degli Steppenwolf Nick St. Nicholas (“He was born and raised in Schneit-Schneit land / And his first name is the same as his last”).



Miss Pamela nella sua autobiografia “Sto con la band: Autobiografia di una groupie” scrive commossa ricordando svariati aneddoti durante i giorni della Log Cabin come ad esempio il leggendario concerto natalizio del 1968 allo Shrine Exposition Hall di Santa Monica, un superconcerto guidato da Frank Zappa con le Mothers, il già citato Wild Man Fischer, Alice Cooper e le GTO’s).
Alcuni anni dopo la registrazione dell’album le strade delle ragazze si separano, tra chi troverà nuove occupazioni artistiche, come Miss Pamela che rimarrà sempre in contatto con Frank Zappa e come già accennato successivamente scriverà diversi libri sulle sue esperienze di groupie e sulle collaborazioni con Frank Zappa e chi invece subirà un destino più tragico come Miss Christine (la ragazza che appare sulla copertina di “Hot Rats”), morta nel 1972 per overdose.
Per saperne di più, oltre all’autobiografia di Frank Zappa (scritta con Peter Occhiogrosso) e ovviamente ai libri di Pamela Des Barres, non possiamo non consigliare caldamente anche “Freak Out! – La mia vita con Frank Zappa” di Pauline Butcher, segretaria di Zappa nel periodo caldo delle GTO’s, e incaricata ad un certo punto di gestire in prima persona proprio le groupies e il loro folle progetto.
Tracklist:
01. The Eureka Springs Garbage Truck Lady
02. Miss Pamela And Miss Sparky Discuss Stuffed Bras And Some Of Their Gym Class Experiences
03. Who’s Jim Sox?
04. Kansas And The BTO’s
05. The Captain’s Fat Theresa Shoes
06. Wouldn’t It Be Sad If There Were No Cones?
07. Do Me In Once And I’ll Be Sad, Do Me In Twice And I’ll Know Better (Circular Circulation)
08. The Moche Monster Review
09. TV Lives
10. Rodney
11. I Have A Paintbrush In My Hand To Color A Triangle
12. Miss Christine’s First Conversation With The Plaster Casters Of Chicago
13. The Original GTO’s
14. The Ghost Chained To The Past, Present, And Future (Shock Treatment)
15. Love On An Eleven Year Old Level
16. Miss Pamela’s First Conversation With The Plaster Casters Of Chicago
17. I’m In Love With The Ooo-Ooo Man