Sonia Argento Supergay

Supergay: Sonia Argento canta l’amore fluido negli anni ’80

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Sonia Argento SupergayChi è Sonia Argento? Chi è veramente quest’eroina sconosciuta degli anni ’80? Perché nessuno riesce ad avere sue notizie? Chi è questa maestra della sensualità di cui nessuno si ricorda? In caso ve lo steste chiedendo, non è parente del famoso regista. Il mistero sarà forse svelato dal suo 45 giri Fallo Insieme a Me / Supergay.

La copertina del disco ci presenta l’artista vestita come Don Johnson in Harley Davidson & Marlboro Man seduta su dei cuscini mentre regge una sigaretta nel gesto comune del post-coito maschile; un’immagine provocante come potrebbe esserlo un camionista ucraino che fuma appena sveglio la mattina.

Gli arrangiamenti sono lasciati al Maestro Franco Chiaravalle e collocano il genere del disco tra i Ricchi e Poveri e le sigle dei cartoni animati anni ’80. Musicalmente c’è qualcosa di martellante che ti entra in testa e che va a braccetto con la metrica dei testi, quindi senza volerlo ti ritrovi a cantare le canzoni già durante il primo ascolto.

I testi non ci parlano molto dell’autrice, si evince invece il disperato bisogno di sesso della stessa. Infatti, già dal primo pezzo ci fa intendere di aver bisogno di un uomo, sussurrando in maniera “sensuale”:

Fallo insieme a me
fallo come piace a te
fallo insieme a me.

Nel testo poi Sonia Argento elenca vari luoghi ove poter consumare il rapporto.

Passando all’ascolto del lato B, ci accorgiamo che il 45 giri in realtà è un concept con tema il sesso e che i due brani sono uno conseguenza dell’altro. Se Fallo Insieme a Me è un preciso richiamo d’amore, Supergay ci fa capire perché Sonia Argento non riesca a trovare un compagno di letto.

In questo brano la Argento parla del colpo di fulmine nei confronti di un supergay e qui, non credo di dovervi spiegare il perché, il problema si fa serio. Sonia però non si dà per vinta e nonostante lui sia già occupato con un altro, tenta il tutto per tutto. Innanzitutto prova a suggerire un ménage à trois:

Io vorrei agganciarti, ma parli con lui
portiamo insieme l’amico, se proprio lo vuoi
Supergay che farei …

Poi proponendo cambiamenti rilevanti, che forse avremmo dovuto capire dalla copertina:

Per averti che farei
anche il sesso cambierei
per amarti un’ora sola Supergay

Sino ad arrivare ad allusioni che lasciano poco spazio all’immaginazione:

Per averti che farei
anche ciò che non vorrei
per amarti un’ora sola Supergay

Il testo però termina con un cambiamento di rotta di Sonia che accortasi dello sfottò del supergay si riprende il proprio orgoglio chiedendogli:

Che credevi Supergay?
Che pensavi Supergay?
Che volevo veramente Supergay?

Pensa quello che sarei!
Non sei quello che vorrei!
Vai a giocare col tuo bello Supergay!

Che pensavi Supergay?
Che credevi Supergay?
Che volevo veramente Supergay?

Nonostante i “ritmi saltellanti” e la voce seducente dell’autrice, il disco spiega da solo il motivo per cui questa maestra della sensualità sia finita nell’oblio, ma per sua e nostra fortuna oggi ci troviamo in pieno revival e in rete cominciano a comparire i primi coraggiosi che si cimentano in cover casalinghe della sua Supergay.

Forse è il segno che Sonia Argento era troppo avanti per il suo tempo, e noi in questo nuovo millennio senza idee o stimoli, vediamo in lei qualcosa che non ci sappiamo ancora bene spiegare e che probabilmente non ci spiegheremo mai.

Dal singolo purtroppo si evince ben poco sull’identità di Sonia Argento, c’è chi sostiene che sia in realtà Dorina Dato, la moglie di Drupi, ma né la voce né l’immagine sembrano corrispondere. L’archivio SIAE invece riporta su questo brano la firma di tale Valeria Martelli. Esiste un singolo inciso con questo nome nel 1970, ma considerato anche qui lo stile e il timbro vocale, temiamo si tratti di omonimia.

In ogni caso questa Supergay merita un posto speciale nella nostra raccolta di musica diversamente bella, nel novero dei brani che, loro malgrado, risultano più moderni ora che quarant’anni fa. Per questo abbiamo deciso di inserirla nel podcast NASCOSTIFY che celebra gli artisti italiani del passato e del presente che abbiano meno di 1000 ascoltatori mensili su Spotify. Potete ascoltarlo qui.

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