Oltre ai cartoni animati giapponesi, i telefilm americani e le più nostrane produzioni delle syndacation, ricordiamo le telenovele e le soap opera: le prime provenienti dall’America Latina, spesso ambientate in epoche passate con una donna come protagonista e con una durata di circa una stagione televisiva; le seconde di produzione anglosassone, con un budget ben più elevato dove si narrano vicende di interi nuclei famigliari ambientate ai giorni nostri e che potevano andare avanti indefessamente anche per decenni. Un vero e proprio fenomeno destinato a rimanere in voga per ben più di due decenni tra gli anni ’80 e ’90, con frotte di produzioni caratterizzate da torbide storie d’amore, trame inverosimili, personaggi sopra le righe, morti e resurrezioni.
Insomma una vera e propria istituzione culturale che fece breccia nel cuore delle casalinghe e delle nonne di tutta Italia, al punto che per diversi anni i palinsesti mattutini e del primo pomeriggio erano affollati dai più svariati esempi di cotanta creatività. Ingolositi dal loro successo anche noi pensammo bele di produrre soap opera con storie più nostrane, ma di sicuro non seconde alle ben più note e celeberrime serie d’oltremare in termini di inverosimiglianza ed esagerazione.
In tutto questo potevano mancare le sigle? Certo che no. E di orrori in senso letterale non si trattò, bensì spesso di vere e proprie canzoni d’autore, a volte riadattate, a volte sostituite con parigrado italici, a volte lasciate intonse, che contribuirono con le loro atmosfere e tonalità fiabesche a creare l’aura di mito attorno al mondo di queste intricate storie d’amore e gelosie.
Ripercorriamo quindi le note di dieci pezzi d’autore (più uno) che fecero da colonna sonora alle mattine della nostra infanzia trascorse a casa della nonna perchè ammalati o dei pranzi post liceo in famiglia delle due e mezza del pomeriggio, certi di essere stati testimoni di qualcosa di unico, e grazie a Dio, irripetibile
Drupi – Se Dio ti dà (La donna del mistero) / Così piccola e fragile (Topazio)
https://youtu.be/GudEdWsy314
La ruvida voce di Drupi su Se Dio ti dà fu scelta come contributo musicale in La donna del mistero, una serie argentina che narrava le avventure di Giulia Falconi, costretta a rifugiarsi in un convento in seguito ad una gravidanza illegittima, salvo poi prendere sul serio i voti e diventare a tutti gli effetti Suor Felicità. Una telenovela interpretata da Luisa Kuliok ed accompagnata dai graffi vocali del nostro. Come nota a parte, giusto menzionare la hit regina di Drupi, Così piccola e fragile, anch’essa utilizzata come sigla per un altro prodotto d’oltreoceano, la telenovela Topazio interpretata da Grecia Colmenares.
Se Dio ti dà
Un amore grande così
Non lo devi sciupar
Un amore grande così
Solo una volta lo sai
Nella tua vita vedrai
Quello che adesso
Tu puoi vedere negli occhi miei
Amedeo Minghi – La speranza (Terra nostra)
Il menestrello romano dalla melodiosa voce e dagli istrionici testi zuppi di passati remoti non poteva non rientrare nella categoria degli artisti che hanno musicato le sigle delle telenovele trasmesse sugli schermi italiani. Parliamo di Terra nostra, la struggente storia di un gruppo di famiglie italiane immigrate in Brasile nel IXX Secolo alla ricerca di un futuro migliore. La canzone scelta come apertura è La speranza, un titolo che richiama alle vicissitudini dei protagonisti, costretti a lasciare il Bel Paese con la speranza appunto di fare fortuna. Significativo a tal proposito il ritornello, che con toni nostalgici ci racconta di mari e tramonti, immagini volte a richiamare alla mente nostalgia e cambiamento: un po’ il succo dei sentimenti narrati nella storia.
Oltre il tramonto,
forse un po’ più in là,
mi hanno detto che c’e’ il mare.
Francesco Baccini – Ho voglia di innamorarmi (Perla nera)
Perla nera è una telenovela argentina del 1994, che arrivò nel nostro paese quando il fenomeno soap iniziava lentamente ad affievolirsi. Per questo motivo, se paragonata ad altri classici di genere, la storia di Perla e della sua aristocratica amica Eva è di sicuro meno nota. Merita tuttavia di essere inserita in questa selezione grazie alla sua seconda sigla: se nel passaggio in prima visione su Rete 4 essa era accompagnata da Your Song di Amii Stweart, nei passaggi successivi la scelta melodica cadde su un artista la cui sonorità parrebbe cozzare con le atmosfere da soap: Francesco Baccini. Contro ogni pronostico, tuttavia, l’esperimento piacque e la sua Ho voglia di innamorarmi avrebbe da lì caratterizzó le repliche del programma, che assieme ad essa finì addirittura sulle frequenze di mamma Rai, oltre a quelle delle svariate reti private, solite ad infarcire i loro palinsesti di questi prodotti visti per la milionesima volta.
Ho voglia di innamorarmi, sì
ho voglia di stare male
ho voglia di preoccuparmi
e di dormire sulle scale
ho voglia d’innamorarmi
quando non arrivi mai
sono solo sai.
Bryan Adams – Have You Ever Really Loved a Woman (Il segreto)
Arrivata in Italia come riempitivo di palinsesti Mediaset nelle stagioni morte, la telenovela spagnola Il segreto, incentrata sulle vicissitudini della famiglia Montenegro, si è imposta come vero e proprio fenomeno mediatico, con ascolti incredibilmente alti, riviste dedicate, libri e passaggi in prime time, affermandosi come ultimo prodotto di genere veramente di successo. Per una produzione simile, non si poteva che puntare alto: ecco quindi che a fungere da sigla arriva nientepopodimeno che un inconsapevole Bryan Adams, con la celebre Have You Ever Really Loved a Woman adattata alle atmosfere latine della novela.
To really love a woman
To understand her you gotta know her deep inside
Hear every thought see every dream
And give her wings when she wants to fly
Then when you find yourself lyin’ helpless in her arms
You know ya really love a woman.
Ornella Vanoni & Nancy Brilli – Noi, le donne noi (Il bello delle donne)
Più che di una soap opera dovremmo parlare in questo caso di sceneggiato, ma visto il calibro dell’artista la presenza nell’articolo è d’obbligo: Il bello delle donne narrava le vicende sentimentali ed umane intercorse tra le dipendenti dell’omonimo salone di bellezza, ed annoverava un cast di tutto rispetto, dalla sempre splendida Virna Lisi a Giuliana DeSio, Stefania Sandrelli e Nancy Brilli. Proprio quest’ultima accompagnava l’eterna Ornella Vanoni in Noi, le donne noi, sigla alla terza edizione della serie televisiva.
Noi
le donne noi
a volte angeli, lo sai
ma
che prezzo ha,
quanto ci costa
chi è donna sa.
Alex Damiani – Come per magia (Anche i ricchi piangono)
Alex Damiani, poliedrico artista dalla folta zazzera (è stato attore, modello di fotoromanzi, cantante e compositore) prestò la voce alla sigla in Italia di una delle prime vere e proprie telenovele di massa: la messicana Anche i ricchi piangono, definita anche «la telenovela più famosa del mondo», interpretata da un’altra regina di genere, la bella Veronica Castro, che recita il classico cliché della giovane orfana Mariana Villareal, impegnata nella scalata all’affermazione sociale e alla felicità personale tra mille traversie, disgrazie, intrighi e torbide storie d’amore. La stessa Veronica ne interpreta la sigla nella versione originale mentre da noi in occasaione del passaggio su Rete 4, la telenovela cambia improvvisamente sigla planando su I giorni di una vita interpretata da Michele Zarrillo.
Va, vola pensiero va
sogno di una estate
c’è tanta luce che
si riflette in te.
Gianni Morandi – La storia mia con te (Centovetrine)
https://youtu.be/DwAEWlkmu_8
Approdiamo finalmente ad un prodotto originale, autenticamente made in Italy: stiamo parlando di Centovetrine, erede dei fasti di Vivere e più longeva telenovela mai prodotta dalla casa del biscione, che la mandava in onda generalmente nella fascia oraria del dopo pranzo. La soap opera è ambientata in un centro commerciale di Torino ed ovviamente è incentrata sugli intrighi e le relazioni amorose sviluppatesi in seno ad esso e ai vari personaggi che lo abitavano nella vita di tutti i giorni. Ad accompagnarli, la voce del fidanzatino d’Italia Gianni Morandi e la sua La storia mia con te.
Ma c’è una storia che non trova pace
la storia mia con te tra buio e luce
che vive di ogni cosa che fai
è una storia che ci divide e poi ci prende con sè.
Billy Joel – This Is The Time (Sentieri)
Dall’alto delle sue 18.262 puntate, in radio e in televisione, Sentieri è stata la più longeve soap opera della storia (dal 1937 al 2009 – in Italia dal 1982 al 2012). Impossibile riassumere in poche righe le vicende che caratterizzarono la trama, ma di sicuro più facile ricordare il celeberrimo motivo di Billy Joel dal titolo This Is The Time, che dal 1986 accompagnò le edizioni italiane e che venne addirittura coverizzato da Lorella Cuccarini, degno omaggio della «più amata dagli italiani» (cit.) alla colonna sonora della telenovela con più puntate mai arrivata nel nostro paese.
This is the time to remember
‘cause it will not last forever.
These are the days
To hold on to
‘cause we won’t
although we’ll want to.
Mina – Canto largo (Vivere)
Como: la bella ed elegante città lacustre del nord Italia. Da una parte, la famiglia Bonelli, espressione dell’onesto proletariato del nord, intento al lavoro senza tanti fronzoli. Dall’altra, i Gherardi, industriali di successo che si sono fatti strada nella società che conta grazie alla fabbrica di famiglia, un’impresa tessile. Nel mezzo: i De Carolis/Falcon, genia di medici talentuosi. A fare da colonna sonora: sua maestà Mina, la regina della musica leggera italiana, con la mitica Canto largo, tratta dall’album Olio, che accompagnava l’inizio ogni puntata della prima telenovela di successo prodotta da casa Mediaset.
Va, e va, e va, e va, e va
ti fa vivere
ti fa stare
come mai
chiama e vai.
Pablo Olvidas – Manuela (Manuela)
https://youtu.be/LtRBXx5brUA
Siamo giunti a un vero e proprio “classicone”. Una canzone che ha fatto la storia, tuttora canticchiata nostalgicamente dalle signore che rimpiangono i pomeriggi davanti alla televisione immerse in mefistofelici interecci amorosi o dagli ignoranti come il sottoscritto che rimpiangono ironicamente, ma anche con un pizzico di affetto il bizzarro fenomeno sociale che si creò attorno ad esso.
Già, perchè, per citare un famoso avvocato italiano, se ci fosse un’Olimpiade delle telenovele e soap opera, Grecia Colmenares vincerebbe, perlomeno, la medaglia d’argento. Biondissima. Bellissima. La celeberrima venezuelana ha fatto breccia nei cuori delle italiane e dei loro mariti in una miriade di telenovele a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Tra queste, forse la più iconica in termini di accostamento musicale è Manuela, intonata da Pablo Olvidas, vuoi per il ritornello della sigla sulla cui melodia il nome della protagonista veniva ripetuto, vuoi perché a dare i natali al pezzo nel lontano 1974 fu un altro grande classico della musica latina: Julio Iglesias. Insomma un perfetto matrimionio musicale.
Como noche como sueños,
son los ojos negros,
de mi amor Manuela.
Como espiga en primavera,
como luna llena es mi amor Manuela.