Con la notizia dell’esecuzione per impiccagione di Shoko Asahara (麻原 彰晃), pseudonimo di Chizuo Matsumoto (松本 智津夫), oltre al dibattito sul perché uno stato così avanzato come il Giappone debba ancora avere una simile pratica, si è riaperta anche la discussione su uno dei casi di cronaca più bizzarri e sconvolgenti in assoluto della storia giapponese.
Questo perché Shoko Asahara è stato il leader di una strana setta nata in Giappone e chiamata Aum Shinrinkyo (オウム真理教), traducibile pressappoco come “verità suprema”, nata nel 1984 e che in poco tempo riuscì a convertire e a far aderire decine di migliaia di persone di ogni età e strato sociale anche fuori dal paese del Sol Levante, portando Asahara a diventare persino amico del Dalai Lama.
Si trattava di una particolare filosofia di vita sincretista che univa Induismo, Taoismo, Buddhismo Tibetano, scritti di Nostradamus e escatologia cristiana esoterica basata sull’Apocalisse (egli stesso si definì reincarnazione di Gesù e Shiva, dio della distruzione); nonostante il suo stampo settario e millenaristico i sermoni del leader erano sempre relativi alla società dell’epoca e a oscure cospirazioni, invocando spesso la necessità di un Armageddon per la salvezza dell’umanità.
La setta si fece notare il 20 maggio 1995, giorno in cui il gruppo dell’Aum Shinrikyo decise di diffondere massicce dosi di gas sarin (un tipo di gas nervino) all’interno della metropolitana di Tokyo causando 13 morti e oltre 6000 intossicati. Asahara fu arrestato due mesi dopo insieme ad altri membri del gruppo, emersero in breve tempo altre storie oscure e nonostante un processo lungo e complicato le motivazioni non vennero mai chiarite del tutto.
Come ogni culto che si rispetti il lato propagandistico e d’informazione era molto forte per non dire essenziale al “reclutamento” di nuovi fedeli in Giappone e nel mondo, tanto che lo stesso Shoko seppe utilizzare saggiamente media culturali di massa come giornali, manga, anime e musica.
Apparizioni canore pubbliche con tanto di balletti, apparizioni televisive miracolose e ancor più bizzarre serie animate sulla sua vita e la sua filosofia e foto di lui in levitazione tanto da convincere molte persone a lasciare la propria vita per seguirlo o semplicemente per spendere migliaia di dollari per farsi un the coi suoi capelli e l’acqua dei suoi bagni, bere il suo sangue e indossare elettrodi per captare le sue onde cerebrali (questo è almeno quanto è stato riportato da alcuni suoi ex adepti).
Insomma il lato musicale era così fondamentale all’interno della setta tanto da portare alla realizzazione nel 1992 di un disco per i fedeli della durata di oltre due ore di canzoni cantate da Shoko Asahara in persona e interamente suonate con un sintetizzatore, conosciuto infatti anche col titolo Let’s Enjoy Synthetizer Music! (シンセ音楽をたのしもう : 最聖麻原彰晃尊師のベスト26) ripetitivo e quasi piacevolmente rilassante (se s’ignora chi sia l’autore ovviamente).
La vera chicca però la tirò fuori nel 2002 la Faithways International, una piccola etichetta specializzata in bizzarrie musicali religiose fuori dai canoni che pubblicò, sette anni dopo la strage di Tokyo, il 7” a 33 giri in tiratura limitata dal kilometrico titolo The Sounds Of Japanese Doomsday Cults: Music By Aum Shinri Kyo Leader Shoko Asahara contente due particolari composizioni scritte e cantate dal nostro Shoko Asahara, oltre a un opuscolo di 8 pagine che racconta la storia della setta e del suo fondatore e leader.
A metà tra la pomposa atmosfera cerimoniale nipponica e la musica per bambini le due canzoni mostrano una maggiore varietà stilistica rispetto al precedente repertorio: la prima (Lord Death’s Counting Song) è un brano narrato dal Signore della Morte che conta (letteralmente) le bugie e le colpe dei suoi fedeli prima di punirli (Death’s Lord Count) e il testo fa più o meno così:
Uno due tre,
quattro cinque.
Conto i tuoi sensi di colpa
Conto i tuoi sensi di colpa
Uno due tre
quattro cinque.
Giudico le tue colpe una per una
So tutto anche tu dici una bugia
Non l’ho fatto, sono innocente!
Bugiardo, non ingannarmi!
Bugiardo, non ingannarmi!
Sei un bugiardo! Sei colpevole!
L’inferno rovente, l’inferno del ghiacciaio,
L’inferno della fame, il bastardo!
Ehi, diavoli, portali fuori!
Ehi, diavoli, portali fuori!
La seconda (Shonshi’s March) è invece un infantile ed inquietante inno al guru della setta, talmente ripetitiva e bislacca da rimanere inesorabilmente in testa sin dal primo ascolto e non a caso usata nel video di propaganda con tanto di balletto giusto per rendere la cosa ancora più bizzarra.
Una piccola e strana follia resa ancora più interessante dalla macabra e assurda backstory di questo ambiguo personaggio che negli anni, non a caso, ha acquistato la fama di una specie di Charles Manson nipponico, anch’esso leader dalla personalità magnetica, anch’esso mandante di un orrendo delitto e anch’esso con il pallino della musica.