Ricordate I ragazzi della 3ª C o sono io a essere troppo vecchio?
Il telefilm, andato per la prima volta in onda tra il 1987 e il 1989, narrava le divertenti disavventure di una classe liceale romana, la 3ª C per l’appunto. In tre stagioni da undici episodi l’una potevate passare le vostre giornate in compagnia dell’eterno ripetente Enrico “Chicco” Lazzaretti (Fabio Ferrari), il simpatico Bruno Sacchi (Fabrizio Bracconeri), l’atletico Massimo Conti (Renato Cestiè), la bella e ricca Sharon Zampetti (Sharon Gusberti), la dark Benedetta Valentini (Nicoletta Elmi), la coppia Rossella Schnell (Claudia Vegliante) e Daniele Rutelli (Giacomo Rosselli) e le due secchione Elias (Stefania Dadda) e Tisini (Francesca Ventura).

Ripescando i vecchi episodi ritroviamo un telefilm che, in maniera ironica, cercava di ritrarre l’adolescenza in Italia negli anni ’80, dal dark al paninaro, con la grandissima pecca dell’età degli attori, visibilmente superiore a quella di un liceale. Già dalla sigla di partenza si possono notare delle stempiature che un sedicenne non avrà mai; considerate poi che l’attrice più giovane Sharon Gusberti, che interpretava la parte di Sharon (ma pensa un po’), nel periodo delle riprese aveva “solo” 22 anni.
A immortalare su pellicola le gesta del fortunato gruppo di amici fu il regista Claudio Risi, figlio del più noto regista Dino, che fece guadagnare alla serie ben due Telegatti come Miglior Telefilm Italiano, rispettivamente nel 1987 e nel 1988. Il segreto del successo però va dato anche alla sceneggiatura di Diego Cugia, diventato poi famoso per aver inventato il fastidiosissimo personaggio radiofonico di Jack Folla, e di Federico Moccia che cura la sceneggiatura solo della prima stagione per poi passare a un’altra serie di culto: College.
Ma che cos’è un telefilm senza la sua colonna sonora?
Nella prima stagione la sigla di apertura fu affidata alla ballata italo-disco Fire Lady del duo Christal, composto da Francesca Giovannetti e Massimo De Martino (ex chitarrista di Jo Squillo nei suoi esordi punk rock), mentre per la sigla di chiusura fu creato il brano Un giro nel cuore, con testo scritto da Enrico Vanzina (che era anche produttore della serie) e musica di Augusto Martelli.
Augusto Martelli, figlio di Giordano Bruno Martelli, che come lui fu arrangiatore e compositore, iniziò la carriera scrivendo musica per la Ri-Fi, storica etichetta milanese che tra i tanti produceva Iva Zanicchi, Giorgio Gaber e Cristiano Malgioglio e aveva l’esclusiva per la produzione su disco dello Zecchino d’Oro – per cui scriverà molti brani. Nel 1970 raggiunse il successo componendo la colonna sonora del film Il Dio serpente di Piero Vivarelli, con una splendida Nadia Cassini, trascinato dal successo del brano Djamballà che arriva in vetta alle classifiche.
Un giro nel cuore è la prima canzone costruita ad hoc per la serie e accreditata a tutto il cast de I ragazzi della 3ª C, il testo è una dichiarazione d’amore di Elias nei confronti di Bruno ricca di riferimenti pop dell’epoca, tipo Indiana Jones, Bronsky Beat e le Timberland. Da notare che sul lato b troviamo senza alcun motivo la versione strumentale della sigla italiana del cartone animato di Mr. T composta sempre da Martelli e pubblicata due anni prima.
Un Giro Nel Cuore
Lui con gli occhi Blue Jeans
Lui più sexy di Prince
Lui con le Timberland
Lui è Duran Duran
Bronsky Beat
Faccio Tic
Sembra un po’ Cabrini
è il mio Indiana Jones!
Fammi un giro nel cuore
Voglio te…mi fai morir
Fammi un giro nel cuore
Voglio te…my Richard Gere
Che attrazione fisica bestiale
Che attrazione super-animale
E’ roba da film!
Il brano è un classico rock’n’roll, con un sax ammiccante, cantato dagli studenti, che prende in prestito nel ritornello lo slogan del Sanbitter: «Studiare in jeans c’est plus facile»! Nel brano, a turno, gli studenti si chiedono perché non possono avere un VIP nella loro scuola.
Procedendo con ordine:
Ragazze, ma perché Filosofia non ce l’insegna il Vasco Rossi?
Già, perché toglierci il piacere di vedere il Blasco che tenta di spiegare Aristotele, Nietzsche e Kant. Anche se ultimamente ha dichiarato «Kierkegaard e Nietzsche mi hanno insegnato cosa significa scegliere, fino a qualche anno fa per me c’erano solo Topolino e Alan Ford», sicuramente alla fine degli anni ’80 era piu interessato alla sua “coca cola”.
Ma perché Ragioneria non la spiega Umberto Tozzi?
Se in questi anni di Tozzi si sono perse un po’ le tracce, almeno in Italia, nel 1987 sicuramente ne parlavano tutti, infatti fu l’anno in cui assieme a Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri vinse il Festival di Sanremo con Si può dare di più. Forse però sarebbe meglio lasciar perdere la ragioneria, visti i vari processi per evasione fiscale.
Ma perché la Geografia non la ritma la Mannoia?
Se la geografia fosse insegnata a tempo di ritmo, sicuramente qualcosa in più lo ricorderemmo, non dico l’esistenza del Molise, ma almeno il capoluogo della Valle d’Aosta. L’idea di avere la Mannoia come insegnante però un po’ mi spaventa, anche se la materia la vedo particolarmente azzeccata.
E perché ‘sto Paradiso non lo canta mai Madonna?
Ve lo immaginate Dante che in Paradiso incontra Madonna che gli canta Like a Virgin? Come minimo, da buon toscano, lancerebbe un bel bestemmione bruciando la Commedia.
Ma perché a fare Italiano non ci stanno Dalla e Ron?
Il perché me lo chiedo pure io. Due grandissimi autori e parolieri, ma soprattutto due grandi personaggi che averli avuti in classe a spiegarmi Giovanni Pascoli magari qualcosa la capivo.
Ma perché come bidello non ci sta Simon Le Bon, veh?
Simon Le Bon, sarai bello figo quanto vuoi, ma poi finisci a fare il bidello. Ogni volta che rileggo questa frase non riesco a smettere di ridere, ma ve la immaginate la faccia della povera Clizia di Sposerò Simon Le Bon, che se lo ritrova a scuola vestito da bidello?
Ma perché non c’è Bruce Springsteen a insegnarci un po’ di boxe?
Da sempre il Boss ha sfoggiato un fisico tonico e muscoloso (tralasciando la pancetta degli ultimi anni), quindi a insegnare la boxe non so, ma come insegnante di Educazione Fisica lo vedrei molto bene e se durante gli esercizi suonasse pure qualcosa sarebbe il massimo.
Cioè, ma perché a fare ginnastica non ci sta Samantha Fox?
Detto questo da buon maschietto mi rimangio tutto quello che ho scritto su Bruce Springsteen. Samantha Fox rappresenta tutto quello che è l’immaginario erotico di un adolescente degli anni ’80: fisico da modella e seno prorompente. La professoressa che ogni ragazzino vorrebbe e che magari durante gli esercizi ti canta Touch Me (I Want Your Body). Brivido.
Sul lato B del 7″ di Studiare in jeans troviamo la sigla della terza e ultima stagione della serie dall’assurdo titolo Joe disumano rock:
Joe Disumano Rock
John Belushi con gli occhiali scuri
gite al mare con la Chevrolet
feste e balli, scherzi a non finire
belle scritte tutte lì per te
Quanti tiri che mi son sparato
quasi come fossi sotto là
professori tutti biondi e buoni
com’è bella l’università
Cola e hamburger sono la mia vita
ed è il surf la mia specialità
e nell’aula sono un vero figo
il mio look eguali non ne ha
Ogni giorno jogging e palestra
per un fisico da Macho Man
Vai col gel come fanno i Bros
per capelli alla Superman yeah yeah yeah!



I ragazzi della 3ª C diviene quindi un cult grazie a regia, sceneggiatura, colonna sonora e attori, tra cui ricordiamo in ruoli secondari ma indimenticabili Antonio Allocca (il professore di Italiano), Guido Nicheli (Il “cummenda” Camillo Zampetti) e Isaac George (il cameriere di colore). Nonostante tutto questo, però, non riesce a lanciare i suoi protagonisti verso la vera fama. Molti di loro finita la serie si dedicano al teatroo si devono accontentare di parti secondarie in film minori. I volti rimasti più noti sono quelli di Fabrizio Bracconeri soprattutto per il suo ruolo di “raccogli sassolini” nella trasmissione Forum e quello di Fabio Ferrari che ha recitato in diverse fiction. Gli attori che più hanno guadagnato in visibilità, per contro, sono alcune delle comparse che, anche grazie a questa serie, iniziarono a farsi un nome, per esempio fanno le loro prime apparizioni Riccardo Rossi, Pino Insegno, Roberto Ciufoli e Sabrina Ferilli.
Rivedendo questo glorioso telefilm vi verrà voglia di studiare Dante con il Walkman, Omero con un videoclip e Ariosto con un videogame in sala giochi. Presi dalla nostalgia tornerete a indossare le scarpe Timberland, i jeans Americanino lunghi fino alla caviglia per mostrare il calzino, la cintura El Charro, il piumino Moncler, il maglione Les Copains, le felpe Best Company, la borsa Naj-Oleari, la polo Lacoste, gli occhiali Ray-Ban… o lo stiamo già facendo?
Discografia
- 1987 – Christal – Fire Lady/Fire Lady (instrumental) (CGD, 10708, 7”)
- 1987 – I Ragazzi Della III C – Un Giro Nel Cuore / Augusto Martelli – Mr. T (strumentale) (Five, FM 13158, 7”)
- 1988 – Augusto Martelli – Studiare in jeans/Joe disumano rock (Five, FM 13188, 7”)