Iva Zanicchi Ardente E Tu Mai

Iva Zanicchi – Ardente/E Tu Mai (1981 – 7”)

Ultimo aggiornamento:

Iva Zanicchi ArdenteE Tu MaiCon l’avvento degli anni ’80 sono non pochi gli artisti dal passato glorioso (sempre che abbiano superato indenni la fase dell’impegno e tutto quel che hanno rappresentato gli anni ’70) che cercano di darsi una rispolverata nel tentativo, spesso disperato, di non affondare.

In altre parole non ci sono milioni di dischi venduti e Festival vinti che tengano: davanti all’ondata delle nuove sonorità e all’invasione dei cantanti stranieri o ci si aggiorna o ci si aggiorna.

Certo, c’è chi tira dritto incurante (uno su tutti, Fabrizio De Andrè), ma molti ci provano e tra questi qualcuno ci riesce e qualcuno no.

A quest’ultima schiera appartiene Iva Zanicchi, che solo nel 1985 si riciclerà come presentatrice televisiva in Facciamo un affare su Canale 5, un gustoso gioco proveniente da un format americano di successo che segnerà l’avvio della seconda fase della sua (calante) carriera, poi consacrata dai fasti del fortunato Ok, il prezzo è giusto!, sostituendo l’indimenticato Gigi Sabani.

Da allora, sebbene la Zanicchi continuerà a frequentare le sale di incisione, i relativi 33 giri passeranno rigorosamente inosservati a fronte della più facile presa come mattatrice televisiva.

Tuttavia nei primissimi anni ’80 la nostra Iva nazionale è in crisi e, se all’estero magari continua ad avere un certo consenso, in Italia proprio non riesce a rinverdire i fasti del tempo che fu, benché ce la metta tutta come nel caso di Ardente, titolo dell’album e dell’omonimo 45 giri di lancio su testo di Cristiano Malgioglio (sempre lui) e musiche di Corrado Castellari (poliedrico autore praticamete di tutto: dallo Zecchino d’oro alle sigle dei cartoni animati, da Mina a De Andrè passando per la gloriosa Cocktail d’amore).

Proprio quest’ultima canzone viene portata in giro per i programmi TV da Iva, che si atteggia a vamp su una base disco music già vecchiotta per il 1981 e un testo che consegna agli (attoniti) ascoltatori l’immagine di una specie di mantidona desiderosa.

Dalle prime parole, ovviamente, si nota la mano malandrina di Cristiano Malgioglio che una incauta Zanicchi aveva proclamato suo paroliere di eccellenza e che qui gioca senza particolare fantasia con tutto ciò che può fare rima con ardente (e anche no) fin dall’incipit «Ardente come fuoco come neve come pepe. Ardente. Ardente come morso, come corso di un discorso. Scottante…» e via discorrendo: urgente…  morente…  caliente. Vabbè.

Trascurabile anche il lato B del 45 E tu mai, degno di menzione, se così si può dire, perché musicato da un ancora sconosiuto Adelmo “Zucchero” Fornaciari.

Che dire? Decisamente meglio l’Iva Zanicchi padrona TV che ogni tanto si concede al microfono, deliziando come ancora sa fare con una voce sempre bellissima (e pazienza se gli ultimi due Sanremo cui ha partecipato nel 2003 e nel 2009 non siano stati esattamente all’altezza). Però, come potremmo non concludere con un sonoro… corale…CENTO! CENTO! CENTO!

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  1. Magnifica Canzone!!
    Il top del trash del divino Malgioglio!!
    Da Segnalare la rima “assenza-fantascienza”..
    Comunque gran voce, ascoltatevi sempre di questo album “Il Rospo”

  2. Non capite un cazzo, poveri dementi del cazzo in culo.
    La Zanicchi è una bravissima artista che non deve dimostrare nulla a delle merde come voi!
    È una delle virtuose della canzone italiana.
    Quindi tacete che fate più bella figura.
    Pure Faber, Dylan e Battisti hanno fatto canzoni di merda, ma state lì ad incensarli come se fossero dio in terra!
    Siete una manica di ruffiani con le mamme puttane!

  3. Non sono d’accordo su quello che di ricorderà di Iva
    A parte il fatto che è una grande e bella persona, Iva resterà una grande della musica italiana e vedrete che presto lo farà
    Vedere, e poi negli ultimi 4 anni ha recitato da protagonista nei migliori teatri italiani
    Riportando un successo clamoroso.
    Musica televisione teatro senpre con grande successo! Solo i grandi artisti ne sono capaci. Mi suguro fortemente di vederla a lungo sia in TV che in teatro. Grazie Iva

    1. Per me la Zanicchi rimane una con un grande potenziale, ma che alla fine s’è gestita malissimo, nel corso della sua carriera. Una tra le più belle e potenti voci italiane della sua generazione, qual è indubbiamente (nonostante il suo repertorio sia quanto di più lontano dai miei gusti musicali), bé non può flirtare così tanto con il trash, con un certi tipo di “bassa” cultura.
      La critica più ricorrente che le è stata mossa, è quella di essere sempre rimasta una “contadinotta”, una popolana, una di provincia .. non che sia un male, ci sono tanti esempi “positivi” del genere nella musica e/o nello spettacolo italiano (penso a Orietta Berti, lo stesso Al Bano) ; ecco, per la Zanicchi siamo invece di fronte, per me, all’accezione più “negativa” del termine.
      Non sto giudicando la persona, che sarà pure grande e bella e quanto vuoi, e questo non mi permetto di metterlo in dubbio. Però il giudizio sull’artista, sul suo lato “pubblico”, a fronte delle sue scelte professionali (musica, televisione, politica) rimane per me abbastanza critico.

  4. Sul citare proprio De André come esempio di artista che “tira dritto incurante” .. forse la frase è un po’ ambigua, poteva essere buttata giù meglio, fatto sta che non mi trova molto concorde.
    In quegli anni, già solo con la tournèe con la PFM (’79) dimostrò di saper aggiornare molto bene le sue sonorità – e peraltro si dimostrò molto coraggioso a virare verso una diversa strada, in un’epoca in cui, è bene ricordarlo, ancora il cantautorato non vedeva di buon occhio la cura degli arrangiamenti e una certa musicalità di fondo.
    Nel successivo album eponimo dell’81, sonorità classiche come folk e blues, e testi d’autore, si fondono con le contemporanee sperimentazioni elettroniche (esemplare ‘Quello che non ho’), fino ad arrivare a ‘Creuza de ma’ dell’84 che sarà un vero punto di svolta, anche all’estero riconosciuto come uno degli album più importanti del decennio, in pratica la nascita della world music nella sua accezione moderna.
    Forse De Andrè tirò dritto incurante, nel senso che fece ciò che voleva fare senza seguire le aspettative del suo pubblico ; sicuramente non rimase ancorato al passato come invece tanti altri all’epoca, lui si aggiornò eccome, a volte anticipò addirittura. Dai tempi de ‘La canzone di Marinella’ e ‘Bocca di rosa’, musicalmente parlando è stato un triplo salto carpiato.

    Sulla Zanicchi che dire .. tre Sanremi, voce invidiabile, ma purtroppo per lei rimarrà ai posteri solo per tre fatti : quel famoso numero di Playboy, la ruota della fortuna, e aver cagato in diretta davanti a tutta italia. Mi spiace Iva .. 😀

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