È il 2006 e Giuseppe Povia ci regala il secondo album I bambini fanno ooh… La storia continua… ma in realtà le canzoni sono le stesse del primo (immancabile il tormentone I bambini fanno ooh… qui anche in versione spagnola per non farci mancare nulla) più qualche inedito tra cui Vorrei avere il becco, brano vincitore del Festival di Sanremo dello stesso anno. Sono gli anni del successo, il cantautore milanese divide l’Italia, da una parte un pubblico che lo adora e dall’altra un semplice rumore di palle di vetro infrante.
Nello stesso album c’è la canzone Ma tu sei scemo, brano surclassato dai precedenti singoli sanremesi, in cui l’autore ci regala un elenco di luoghi comuni e tocca per la prima volta il tema dell’omosessualità.
Passano tre anni, è il 2009, e Povia pubblica Centravanti di mestiere portando al Festival di Sanremo il brano Luca era gay (arrivato secondo dopo Marco Carta) e vincitore del Premio Mogol come miglior testo dell’anno. Iniziano le polemiche, tutto il mondo gay (e non solo) si schiera contro il cantautore e la sua canzone. Iniziano i problemi per Povia, che gradualmente si lascia trasportare nella paranoia, accusando il mondo dello spettacolo di boicottare il suo successo.
Durante le polemiche per Luca era gay, viene rispolverato il brano “Ma Tu Sei Scemo”, in particolare per le prime righe del testo:
Ma tu sei scemo
quando dici che Ruggero con Simone
non avranno mai una vera relazione
perché non potranno mai avere un figlio
Cosa?!
Dunque Povia difendeva i gay? Ma soprattutto, con Luca era gay ha veramente iniziato ad attaccarli? Per rispondere a queste domande dovreste chiedere a Giacobbo, ma lasciamo l’autore commentarsi da solo: “Le associazioni che difendono questa “categoria”, sono quelle che commettono l’errore più grave, perché difendendo con accanimento, fanno sentire queste persone strane, diverse ed emarginate, soprattutto quando organizzano i vari Gay-Pride in cui molti beoti si travestono da pagliacci ignorando che poi la gente crede che il vero mondo gay sia quello. Non è carnevale, chiariamolo. E se avessi cantato “Luca è ancora gay e non sta più con lei, Luca dice sono come sono e stasera io mi faccio un uomo”? Ma certo! Avrei preso tutti i consensi della sinistra ipocrita che detiene idelletto, gultura e abertura mendale.”
L’unica cosa che noi possiamo fare invece è analizzare Ma tu sei scemo per quello che è. Musicalmente inizia sullo stile di Tricarico per proseguire e finire come una canzone di Simone Cristicchi, ma la cosa non ci sorprende appena scopriamo che proprio Cristicchi suona la chitarra nell’album. Nel testo oltre al sopracitato riferimento alle coppie gay, Povia si tuffa di pancia nei luoghi comuni.
Contro chi non riesce ad abbandonare la Lira:
Ma tu sei scemo
e capisco che stai diventando vecchio
parli sempre di avanguardia e di progresso
poi continui a fare i conti con la Lira.
Cosa?!
Senza risparmiare i vegetariani ed il calcio:
Marina è strana
tifa Juve ed è una gran vegetariana
e al suo bimbo non vuol dargli la fettina
poi s’incazza perchè tifa Fiorentina.
Cosa?!
Prendendosela poi con Pamela la cui unica grande colpa a quanto pare è avere un pigiama con l’orsetto:
Pamela è scema
quando dice che lui non è più lo stesso
parla poco e si addormenta troppo presto
lei si mette il pigiamino con l’orsetto.
Il tutto condito da un ritornello straripante di “bambini buoni sentimenti felici e contenti” (cit. Gem Boy):
Ma tu sei scema
lo vedi che non è un problema è solo questo tempo che
sta cambiando te
sta cambiando te
e a me invece no
perchè sorrido
e quando c’è una crisi rido
e riesco a fare finta che tutto intorno a me
tutto intorno a me
va bene com’è.
Con questo passaggio Povia, grandissimo imbonitore delle masse, ci dà la grande via alla felicità: ridiamoci sopra e facciamo finta che vada bene. Grazie. Grazie Povia. L’Italia davvero non ti merita.